Prosecco: tremila ettari in più
per la sua produzione

Il Prosecco ha fatto registrare dati record e per la sua produzione non sono più sufficienti gli ettari di territorio agricolo destinati alla coltivazione delle uve da cui viene prodotto quest’illustre vino italiano. Il Consorzio del Prosecco DOC, per far fronte a questo problema, ha approvato l’ampliamento delle superfici vitate con uve destinate alla vinificazione del Prosecco di ben tremila ettari.
Frizzante e brioso il Prosecco prosegue la sua scalata tra le vette delle vendite. Vino mosso, dal fine perlage, il Prosecco è uno dei prodotti dell’enologia Italiana in assoluto tra i più apprezzatiti e conosciuti nel mondo. Dall’aperitivo all’accostamento con delicati piatti a base di pesce, da ingrediente base per noti cocktail a bevanda da stappare per festeggiare eventi speciali, il vino Prosecco sta vivendo in questi ultimi anni dei momenti a dir poco gloriosi. La sua produzione è in netto aumento negli anni e così pure le vendite delle bottiglie prodotte. Ad oggi il territorio agricolo destinato alla produzione delle uve atte alla vinificazione di Prosecco non è più sufficiente così per colmare le crescenti richieste del mercato è stato approvato un ampliamento.
Con la prosperosa crescita dell’export del trascorso 2015, e con le previsioni di ulteriori sviluppi del mercato, il Consorzio del Prosecco DOC ha ritenuto necessario destinare altri tremila ettari di terreno agricolo alla coltivazione di uve per la produzione del più noto dei vini mossi italiani. Infatti, per il futuro la crescita del Prosecco non è desinata ad arrestarsi! Una recente indagine, commissionata dal Consorzio al Cirve e a Nomisma, ha rilevato che i vini spumante, in genere, dovrebbero avere una tendenza positiva fino al 2021. Questi dati così ben augurosi sono stati un ulteriore motivo di spinta per far si che si ampliassero i limiti territoriali per la produzione delle uve. Entro il 2017 i nuovi tremila ettari di superficie verranno ripartiti in maniera proporzionale tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, e di questi, 1.500 ettari saranno destinati ai produttori storici mentre la restante metà sarà distribuita ai giovani imprenditori agricoli ed alle coltivazioni Biologiche.
Una notevole svolta per l’antagonista e temutissimo avversario del più blasonato Champagne. Il Prosecco grazie alle sue notevoli qualità organolettiche, alla sua versatilità ed al notevole rapporto qualità prezzo è diventato il prodotto enologico di punta dell’export nazionale. Le vendite di Prosecco in questi anni hanno concretizzato notevoli crescite, tanto da non far bastare più la superficie vitata destinata alla produzione di questo vitigno. L’export già rigoglioso del prosecco è cresciuto nel 2015, in termini di valore del 24,5 per cento e in termini di quantità del 23 per cento. Il 70 per cento dell’imbottigliato viene venduto all’estero, rispettivamente destinato per il 74 per cento in Europa, per il 20 per cento in Nord America e per il 6 per cento fra Asia, Africa, Australia e Sudamerica. Le produzioni di Prosecco nel 2015 hanno registrato un aumento del 15,8 per cento rispetto l’anno precedente, pari a 355 milioni di bottiglie. In termini di volumi la produzione è aumentata dai 2,2 milioni di ettolitri del 2014 ai 3,4 milioni del 2015, pari ad un movimento economico totale intorno agli 1,7 miliardi di euro. Leggendo questi dati non resta che alzare i calici e far tintinnare i cristalli con un coro di Prosit!

Roberto Di Trapani

[photo courtesy of the_moment]

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