Quale significato assume la scelta del presidente Sergio Mattarella che darà, con ogni probabilità, l’incarico di formare un governo a Mario Draghi? Sicuramente quello del ritorno della competenza per i ruoli istituzionali più importanti. Non é poco. Negli ultimi anni qualcuno, in modo strumentale e funzionale alla propria pochezza culturale e biografica, ha cercato di farci credere che la preparazione culturale, l’acquisizione di competenze ed esperienze professionali fosse un ingombro, un peso, un onere. Il risultato di questa impostazione lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle, con l’approssimazione e la superficialità di molti esponenti politici. Il contesto generale è drammatico: ci troviamo nel pieno di una emergenza sanitaria ed economico-finanziaria. Senza considerare le ripercussioni sul fronte occupazionale, con licenziamenti che sono prossimi e che non faranno che aggravare le tensioni sociali. Proprio per questo la chiamata alle armi di Mario Draghi risponde a questa esigenza. Ci attendono scelte difficili, impopolari. Dovranno essere individuate le migliori strategie per l’impiego delle risorse europee. Occorre competenza, coraggio, lungimiranza. E chi meglio di Mario Draghi?