Cose di Sicilia

Papa Francesco ha risposto ad una lettera inviatagli nei giorni scorsi dai giovani fondatori della testata giornalistica palermitana “Il Mediterraneo 24.it”, che si occupa di temi legati al sociale e agli ultimi.”Mi rallegra il lavoro che fate. Continuate così, andate avanti. Il mondo ha bisogno di sognatori che siano capaci di fare concreti i loro sogni. Prego per voi, per favore fatelo per me”, ha scritto nella sua lettera di risposta il Pontefice.I fondatori della realtà palermitana avevano inviato nei giorni scorsi una lettera a Papa Francesco, per fargli conoscere il proprio impegno nel mondo del sociale. “Il Mediterraneo Scarl” nasce grazie alla vittoria del contest “New Technology for Welfare Lab”, promosso dalla Caritas di Palermo con alcuni uffici della diocesi (Pastorale giovanile e Pastorale sociale e del Lavoro) in collaborazione con il Progetto Policoro. A promuoverla, sono cinque giovani palermitani e del Mali: Bandiougou Diawara, Filippo Passantino, Giuseppe Madonia, Lilia Ricca e Lisa Sanfilippo. Si tratta di giornalisti, webmaster e un giovane mediatore culturale, giunto in Sicilia dall’Africa, che cura le relazioni con le organizzazioni non profit del territorio. Con loro collabora un team di giornalisti e non solo: Maria Stefania Causa, Stefano Edward, Angela Fiaccabrino, Benedetto Frontini, Gaia Garofalo, Alice Marchese, Azzurra Milia, Giorgio Pace, Alessia Rotolo, Yuri Testaverde.IlMediterraneo24.it cerca di colmare con il proprio impegno un vuoto nell’editoria siciliana, unendo le professionalità e scommettendo sulla comunicazione sociale. I promotori dell’impresa sociale e del giornale online hanno scelto di essere vicini alla propria terra e agli ultimi, dando valore, attraverso l’informazione, a tutte quelle persone che quotidianamente, e spesso anche con grandi sacrifici, non lasciano nessuno indietro.

Da oggi, al largo delle coste siciliane, si svolge la Dynamic Manta 2022 (Dyma 22) una delle più importanti e complesse esercitazioni antisommergibile della Nato. L’esercitazione, viene pianificata annualmente dal 2013. “Non è legata all’attuale situazione nell’Europa orientale”, viene specificato in una nota. La Dynamic Manta è un’esercitazione condotta annualmente dal Comando marittimo alleato della Nato e si svolge nel Mediterraneo centrale, lungo le coste orientali della Sicilia. È mirata principalmente all’addestramento e alla condotta delle operazioni di difesa anti-sommergibile (Anti Submarine Warfare). Quest’anno quattro sommergibili provenienti da Francia, Grecia, Italia, e Stati Uniti, sotto il controllo del Comando Sommergibili della Nato, si addestrano insieme a undici navi provenienti da Canada, Francia, Grecia, Italia, Spagna, Turchia e Stati Uniti.

La creazione di un elenco di professionisti psicologi per affiancare l’attività della polizia giudiziaria o per fornire supporto alla magistratura attraverso le attività di consulenza previste dalla legge. È l’obiettivo del protocollo d’intesa triennale firmato dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, Massimo Russo, e la presidente dell’Ordine degli psicologi della Sicilia, Gaetana D’Agostino. Il protocollo, come si legge nel primo articolo, ha lo scopo di “promuovere rapporti di reciproca collaborazione al fine di migliorare l’attività di raccolta delle ‘sommarie informazioni testimoniali’, attraverso l’individuazione e disponibilità di esperti che utilizzano tecniche, modelli teorici ed operativi dell’ambito psico-forense, in continuo aggiornamento e scientificamente riconosciuti e accreditati”. In quest’ottica, l’Ordine degli psicologi della Sicilia si impegna a garantire, oltre alla lista degli esperti, un ulteriore elenco di psicologi, che per mancanza di esperienza non raggiungono ancora il cut-off necessario indicato dal Consiglio dell’Ordine, che potranno affiancare gli esperti per un periodo di sei mesi al fine di acquisire le specifiche competenze. “Sostenere con attenzione e competenze specifiche il delicato lavoro portato avanti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni – afferma D’Agostino – ci è sembrata essere una risposta necessaria da parte della nostra categoria professionale affinchè la collaborazione ragionata tra psicologi e Procura possa garantire sempre più un’azione qualificata in relazione ai bisogni della giustizia e dei cittadini”. “Un utile protocollo – sottolinea Russo – che valorizza al meglio le competenze e la professionalità dei tanti psicologi impegnati nella complessa attività di tutela e sostegno dei minori e delle persone vulnerabili coinvolti in vicende giudiziarie”.

Ci sono regioni italiane che, dal 2010 al 2020, non hanno mostrato nessuna capacità di resilienza, il cui livello occupazionale è rimasto vicino a quello della crisi dei debiti sovrani. E’ quanto si legge nello studio ‘Occupazione in Italia: un’analisi di lungo periodo’ che l’Eurispes ha realizzato per Adnkronos/Labitalia in vista del primo maggio. Appartengono a questo gruppo le Regioni che hanno perso il maggior numero di posti di lavoro negli ultimi dieci anni. Nel gruppo ci sono la Liguria, che ha perso 22,76mila posti di lavoro (-3,65%); la Valle d’Aosta, con -2,58mila occupati (-4,56%); e la Sicilia, che è la regione dove i livelli occupazionali sono diminuiti più significativamente, sia in termini assoluti -93,25mila sia in termini relativi -6,47%.

Un fenomeno ben conosciuto ma che ora viene perseguito nel migliore dei modi. E’ quello dell’ingresso di droga e telefonini all’interno del carcere Ucciardone di Palermo. Il nucleo investigativo regionale Sicilia della polizia penitenziaria, con il coordinamento di Roma, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Palermo, nei confronti di cinque persone, tra cui un agente di polizia penitenziaria già sospeso dal servizio, accusate di corruzione e commercio di sostanze stupefacenti. Fra gli arrestati anche due detenuti. Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte insieme agli uomini del Reparto della Casa di Reclusione Ucciardone ‘Calogero Di Bona’, l’agente in servizio presso l’istituto palermitano avrebbe accettato somme di denaro per introdurre uno smartphone e due miniphone all’interno del carcere. I tre cellulari erano destinati a un detenuto condannato dalla Corte di Appello di Palermo per l’omicidio di Andrea Cusimano nell’agosto del 2017. L’agente ‘infedele’ avrebbe ricevuto la somma di 500 euro. La consegna dei telefonini è stata però fermata dall’intervento della polizia penitenziaria che sequestrato i dispositivi. Intercettazioni telefoniche e ambientali hanno anche permesso di acquisire prove sulla vendita di droga all’interno del carcere. Uno degli arrestati avrebbe trattato telefonicamente con un detenuto nel carcere di Augusta la vendita a complici in libertà di una partita di circa 5 chilogrammi di sostanza stupefacente. Droga e telefonini venivano lanciati all’interno del carcere da alcuni complici che si trovavano sulle strade circostanti. Le attività di intercettazione hanno anche svelato l’esistenza di un vero e proprio commercio di miniphone e di sim-card all’interno dell’Ucciardone, con l’esistenza di tariffari sia per l’introduzione tra le mura del carcere sia per la loro successiva rivendita ad altri detenuti. Uno dei detenuti indagati avrebbe promesso all’agente infedele la somma di 1.500 euro per l’introduzione di telefonini in carcere; l’altro avrebbe offerto ad un altro agente una somma di denaro per lo stesso scopo.

Via libera da parte della Sicilia al rinnovo del contratto nel settore della sanità privata. A darne notizia l’Aiop, l’associazione che rappresenta l’ospedalità privata e che in Sicilia e’ presieduta da Marco Ferlazzo. “La firma sul rinnovo e’ stata apposta ieri nella sede dell’assessorato regionale alla Salute”, recita una nota dell’associazione. Presenti l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, il direttore generale del dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Salute Mario La Rocca, il presidente nazionale di Aiop Barbara Cittadini, Ferlazzo e il direttore generale di Aiop-Sicilia, Silvana Montalbano. “L’Aiop Sicilia, in linea con le indicazioni che venivano dall’assemblea nazionale Aiop del 20 gennaio tenutasi a Roma, ha garantito che oltre alla copertura data dalle strutture sanitarie iscritte fosse garantito il cinquanta per cento delle risorse necessarie per la copertura del costo del rinnovo contrattuale – ancora la nota – . Tutto questo nel rispetto delle indicazioni della conferenza Stato-Regioni. Nonostante il periodo di grande emergenza si sono svolte nelle ultime settimane a Palermo serrate trattative che avevano come obiettivo il rinnovo del contratto. Al termine dei confronti, si e’ arrivati a un accordo che dispiegherà i suoi effetti quando sara’ ratificato a livello nazionale essendo il tavolo nazionale l’unico titolato a sottoscrivere il rinnovo del contratto. Ferlazzo aggiunge: “Abbiamo lavorato per settimane al nuovo contratto a dimostrazione che e’ una questione che ci sta particolarmente a cuore e che riguarda migliaia di famiglie. La firma segue un pre-accordo già raggiunto in sede nazionale da Aiop accolto con soddisfazione dalla conferenza Stato-Regioni. In pratica le Regioni, recependo quanto stabilito a livello nazionale, hanno stabilito le modalità di erogazione della parte di loro competenza. Siamo consapevoli – sostiene ancora Ferlazzo – che il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da 14 anni, e’ una priorità per le nostre aziende e per le migliaia di lavoratori che vi operano quotidianamente con professionalità e impegno, i quali non sono affatto dimenticati dai datori di lavoro, tant’è che le trattative in tutte le sedi istituzionali sono andate avanti, sia a livello nazionale che regionale. Tutto questo in un momento in cui le aziende del settore hanno sostenuto gli effetti pesanti della crisi dovuti alla pandemia, ma hanno partecipato responsabilmente in maniera attiva e diretta all’emergenza sanitaria. La dimostrazione del senso di responsabilità di Aiop sta nel fatto che questa firma arriva in una Regione che ha tariffe Drg ferme al 2006 e dove le risorse sono ancorate alla logica vetusta dei piani di rientro avviati nel 2007 ma ormai definitivamente accantonati. Prendiamo atto – conclude Ferlazzo- delle assicurazioni date dell’assessore Razza alla delegazione trattante sulla nuova programmazione del settore e sulle prospettive che si aprono per tutta la sanità siciliana”.

Dopo il servizio andato in onda nell’ultima puntata del programma ‘Non é l’Arena’, su LA7, per raccontare la città di Partanna (Trapani) a quasi trent’anni dalla coraggiosa denuncia contro la mafia da parte di Piera Aiello e Rita Atria, il sindaco, Nicolò Catania, anche a nome della Giunta, chiede in una nota “di poter esercitare il diritto di replica”. Secondo Catania “l’immagine dipinta dal servizio andato in onda nel corso del programma condotto da Massimo Giletti è l’impietoso riflesso di un modo di fare ‘informazione distorta’ attraverso la creazione di stereotipi e falsi spaccati che nulla raccontano della realtà”. Catania aggiunge: “La città mostrata in quel servizio non è la nostra Partanna ma il prototipo di una Sicilia mafiosa e omertosa, un servizio che ricostruisce un set su cui girare un film che ripropone il deleterio loop del siciliano che niente vede, niente sente e niente dice”. Un servizio “che butta fango su un intero territorio – ancora il sindaco di Partanna – accompagnato dalle affermazioni di tale Sallusti, profondamente offensive per il popolo siciliano tutto: uno ‘spettacolo’ – ancora Catania – deplorevole che ha suscitato lo sdegno nei cittadini partannesi e in tutti coloro che Partanna conoscono, non solo per i preconcetti offensivi profusi gratuitamente ma per lo svilimento di un’intera comunità che ogni giorno lavora per costruire un futuro che possa consentire ai propri giovani di affermarsi nella propria terra con sani principi e nel rispetto della legalità”. Per Catania “una ‘corretta’ informazione avrebbe raccontato che Partanna è stato recentemente il luogo prescelto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per le celebrazioni del 50mo anniversario del sisma nella Valle del Belice, evento straordinario da solo bastevole a certificare l’onorabilità di una città”. Una “vera informazione avrebbe ritratto le numerose ‘reali’ facce di una città che con consapevolezza – ancora il sindaco – continua a puntare all’innovazione costante e generalizzata per concorrere alla promozione e all’affermazione di un territorio dalle notevoli potenzialità economiche, culturali e naturali”. Per Catania, quindi, “montare un servizio che, attraverso un mix di immagini registrate anche in territori diversi da quello di Partanna non racconti come la città miri alla valorizzazione del proprio patrimonio storico-artistico e monumentale” e “senza parlare delle molte altre attività nell’ambito delle quali la nostra cittadina – ancora il sindaco – si è distinta a livello non solo locale o regionale, ma addirittura nazionale, significa fare un torto a tutti gli italiani perpetuando stereotipi e spacciando per informazione un pessimo servizio”. Da Catania, infine, anche un “rammarico” perché “constatiamo – dice – come Piera Aiello abbia perso l”occasione per raccontare la vera Partanna che in ogni occasione l’ha sempre accolta con rispetto ed empatia manifestandole apprezzamento ed incoraggiamento”. Il sindaco della cittadina trapanese sottolinea poi le “le numerose preferenze che, come citato nel corso della trasmissione, l’onorevole Aiello ha raccolto sul nostro territorio” e che secondo Catania “testimoniano il supporto e l’apprezzamento che la sua terra d’origine ha voluto dimostrarle affidandole il ruolo di rappresentarla nella sede istituzionale del Parlamento e dandole l’opportunità di proseguire le sue battaglie per affermare la legalità”. Catania, infine, conclude: “Riteniamo di denunciare con forza e determinazione un calunnioso attacco mediatico che ha demolito in 60 secondi anni di lavoro, di impegno e di lotta di comunità oneste e di amministratori lungimiranti che chiedono il diritto di replica al fine di poter ristabilire la verità”.

Lunedì 17 febbraio a Palermo, presso l’ OMCeO PALERMO di via Padre Rosario da Partanna 22, dalle ore 8:30, si aprirà il convegno “HIGHWAY DIABETES IL PAZIENTE AL CENTRO?”. Si tratta di un progetto che, attraversando 6 regioni, fa ora tappa in Sicilia. Obiettivo dell’Incontro, un confronto tra Istituzioni e massimi esperti del settore su modelli innovativi di cura, senza differenze regionali, nell’accesso all’innovazione, che consentano una migliore aderenza terapeutica per la persona con diabete, un esempio paradigmatico di patologia cronica a gestione complessa (oltre 3.2 milioni di pazienti dichiarano di esserne affetti in Italia, ma con stime che parlano di circa 5 milioni, con un costo per il SSN stimato intorno ai 9 miliardi, una spesa pro capite per paziente più che doppia verso un pari età non malato è causa di 73 decessi al giorno in Italia), per la quale i percorsi di cura debbono essere rivisti. Secondo dati EFPIA solamente le complicanze dovute alla scarsa aderenza alla terapia rappresentano un costo pari al 14% del totale della spesa sanitaria dei Governi Europei, circa 125 miliardi di euro all’anno. In Italia la % di aderenza per i farmaci antidiabetici del 63%(OsMed 2015) e questo comporta il raddoppio nel numero di ricoveri ospedalieri e dei costi del trattamento del diabete per il SSN, un aumento di circa 6 giorni ogni anno di assenza dal lavoro e un aumento del 30% della mortalità per tutte le cause (dati SID). Tra i fattori che impattano fortemente sull’aderenza terapeutica vi è il tema delle differenze regionali nell’accesso a farmaci, presidi e servizi per il diabete. In questi ultimi 10 anni infatti, le innovazione farmacologiche e tecnologiche hanno fornito strumenti che sono in grado di cambiare l’evoluzione della malattia, restituendo una qualità di vita decisamente superiore. Questo rende necessario un cambio di prospettiva, secondo una visione olistica piuttosto che per silos di spesa, sulla realizzazione, sul monitoraggio e sulla successiva valutazione dei percorsi di cura.

Nel 2019 gli enti locali sciolti per mafia sono stati 21: 8 in Calabria, 7 in Sicilia, 3 in Puglia, 2 in Campania e 1 in Basilicata. Il calcolo lo fa Avviso Pubblico, rete di Enti locali e Regioni contro le mafie, Considerando anche le proroghe di precedenti scioglimenti – 26 nel 2019 – si ottiene la cifra piu’ rilevante di questi 29 anni. Dal 1991, anno di entrata in vigore della legge che disciplina tale istituto, e’ la settima volta che viene superata la soglia dei 20 scioglimenti. Considerando anche le proroghe, si ottiene la cifra piu’ rilevante di questi 29 anni. I dati di Avviso Pubblico, rete di Regioni ed Enti locali contro le mafie, dicono che nel complesso sono stati emanati 545 decreti ex art. 143 del testo unico sugli enti locali, dei quali 205 di proroga; su 340 decreti di scioglimento, 23 sono stati annullati dai giudici amministrativi. Gli enti la cui gestione amministrativa, durante il 2019, e’ stata affidata ad una commissione straordinaria sono quelli di: Careri (Reggio Calabria; sciolto una prima volta nel 2012), Pachino (Siracusa), San Cataldo (Caltanissetta), Mistretta (Messina), Palizzi (Reggio Calabria), Stilo (Reggio Calabria), Arzano (Napoli; al terzo scioglimento, dopo quelli del 2008 e del 2015), San Cipirello (Palermo), Sinopoli (Reggio Calabria; gia’ sciolto nel 1997), Torretta (Palermo; sottoposto a scioglimento nel 2005; archiviato nel 2014), Misterbianco (Catania; gia’ tra i primi enti sciolti nel 1991), Cerignola (Foggia), Manfredonia (Foggia), Orta di Atella (Caserta; al secondo scioglimento, dopo quello del 2008), Africo (Reggio Calabria; giunto al terzo provvedimento dissolutorio, dopo quelli del 2003, successivamente annullato, e del 2014), Carmiano (Lecce), Mezzojuso (Palermo), San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria), Scanzano Jonico (Matera), dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria (sciolta anche nel 2008) e dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Si tratta sempre di Amministrazioni collocate nel Meridione del Paese; per la precisione: 8 in Calabria, 7 in Sicilia, 3 in Puglia, 2 in Campania e 1 in Basilicata.

Si svolgerà lunedì 18 novembre alle 11,30 nella sala Borremans di Palazzo Butera a Bagheria, la conferenza stampa di presentazione della terza edizione dello  Sfincione Fest, l’evento dedicato allo sfincione, prodotto d’eccellenza siciliano, promosso dall’associazione La Piana d’Oro e dal comune di Bagheria, con il patrocinio dell’Assessorato all’Agricoltura, dell’Assessorato Attività produttive che si svolgerà a Bagheria il 23 e 24 novembre. Saranno presenti tra gli altri i panificatori della prima comunità Slow Food della città. Previsti gli interventi di Filippo Tripoli, sindaco di Bagheria, Nino d’Amico dell’Assessorato Regionale Agricoltura, Antonio Mineo della Pro Loco città delle Ville, Mimmo Turano, assessore Regionale alle Attività Produttive, Mario Indovina, Componente del comitato esecutivo regionale Slow Food, Francesca Cerami di Idimed,  Adalberto Catanzaro e Michele Balistreri, promotori e organizzatori dell’evento, nonché rappresentanti dell’Associazione La Piana d’Oro, Rossella Scannavino, direttore artistico dell’evento e il testimonial dell’evento Sasà Salvaggio.
“ E’ una comunità in fermento che cresce attorno all’idea di Bagheria Città delle Ville e del Gusto quella che scenderà in campo con lo Sfincione Fest. Un gruppo di professionisti collaudato che sta muovendosi, a 360 gradi, su più fronti, dalla gastronomia alla cultura, all’arte e con un solo scopo la crescita e lo sviluppo turistico, commerciale e lavorativo di Bagheria”, afferma il sindaco della Città delle Ville che ringrazia l’associazione la Piana d’oro e tutti i maestri panificatori che rendono lo sfincione un prodotto di eccellenza di questa città.
“Questa – spiegano Balistreri e Catanzaro – è un’edizione importantissima per noi, poiché la nostra missione è esportare lo sfincione in tutto il mondo. Come testimonial – concludono – abbiamo voluto l’attore siciliano Sasà Salvaggio poiché come pochi riesce a trasmettere il messaggio autentico di sicilianità”. 
A conclusione della conferenza stampa è prevista una degustazione del prodotto per farlo conoscere e a apprezzare ai presenti.