Sapori

Dal 6 a 12 marzo si svolgerà la “Settimana della birra artigianale”, evento promosso da Cronache di Birra allo scopo di valorizzare la produzione di qualità in modo organico e su tutto il territorio nazionale. Dal 2016 esiste in Italia una definizione legislativa di birra artigianale. In generale la birra artigianale è una birra prodotta con ingredienti di prima scelta sapientemente utilizzati da un birraio che deve possedere passione, abilità e creatività. In Italia sono presenti oltre mille produttori artigianali, molti dei quali sorti negli ultimi anni.
La Settimana della Birra Artigianale si pone come obiettivo “quello di promuovere il settore, offrendo visibilità ai prodotti dei microbirrifici e a tutte le realtà operanti nel settore, che siano pub, birrerie, beershop, associazioni o altro”, si legge sul sito oline della “Settimana della birra. “Grazie al carattere nazionale dell’evento, la finalità è di suscitare interesse in nuovi potenziali consumatori e di fidelizzare coloro che sono entrati in questo mondo solo da poco tempo”. Tra le iniziative in tutta Italia, degustazioni, mini festival, visite guidate ai birrifici per osservare da vicino le fasi principali di produzione della birra artigianale. Tutti gli eventi sono consultabili sul sito www.settimanadellabirra.it.

La 25esima edizione di Benvenuto Brunello apre all’insegna dei festeggiamenti per i 50 anni del Consorzio e di alcune novità dedicate ai wine lovers di tutto il mondo. Nel corso della manifestazione sarà presentata l’annata 2012, che ha ricevuto le 5 stelle. Oggi a Montalcino si festeggia un successo con un dato sull’export che si attesta sul 70% delle produzione totale. L’interesse del mercato estero vede in prima fila gli Usa (oltre 30%), seguiti da Europa (in testa Regono Unito, Germania e Svizzera), Cina, Giappone, Hong Kong, Canada, Centro e Sud America Nello stesso tempo cresce del 20% il turismo del vino. Per quanto riguarda la produzione, le bottiglie prodotte nel 2016 sono state 13.932.000, così suddivise: Brunello 9.100.000, Rosso 4.500.000, Sant’Antimo 300.000 e Moscadello 32.000. Il giro d’affari del settore vitivinicolo a Montalcino si è attestato sui 170 milioni di euro.

Birra Tarì conquista il podio di più classifiche, nelle rispettive categorie, del premio “Best Italian Beer” promosso da Federbirra con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole. Il birrificio artigianale siciliano riceve quattro prestigiosi riconoscimenti dal concorso dedicato alle migliori produzioni italiane. La birra “Malvarosa”, realizzata con gli estratti della pianta malvarosa, si classifica al primo posto e ottiene il luppolo d’oro, per la categoria “American Standard”. E’ l’ultima nata in casa Tarì e pur non essendo stata ancora lanciata ufficialmente sul mercato, ha riscosso apprezzamenti e conquistato la giuria del “Best Italian Beer”, presieduta dal mastro cioccolataio Eugenio Merlini. Per la birra artigianale prodotta in Sicilia, “Quirat” ottiene il secondo posto nella categoria “Sweet Stout”. E’ una birra nera dal gusto forte e intenso delle carrube. Nella categoria “Robust Porter”, medaglia d’argento per le note di cacao e di caffè tostato della birra “Bonajuto”. Ed infine, nella categoria “American wheat”, ancora un “Luppolo d’argento” per la già pluripremiata “Trisca” al frumento russello. Si chiude così in bellezza l’anno 2016 per il birrificio artigianale Birra Tarì, collocato sui colli del distretto barocco ibleo, nell’area artigianale del comune di Modica.

Il cioccolato torna protagonista in Sicilia con ‘ChocoModica 2016’ dal 7 all’11 dicembre. “ChocoModica 2016 sarà l’edizione numero 11 della kermesse golosa e sarà ricordata come l’edizione più partecipata della storia. Mai il territorio si era stretto così tanto intorno a quella che, negli anni, è diventata una manifestazione di interesse nazionale”. Così il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, nel salutare la nuova edizione. Le giornate all’insegna della promozione e valorizzazione del cioccolato di qualità saranno caratterizzate da convegni, spettacoli, eventi musicali e cinema. “Una storia da raccontare è il claim dell’evento che sottolinea il connubio tra Modica, il cinema e il cioccolato. La manifestazione si aprirà mercoledì 7 dicembre con il prologo: “I Love Norcia”. Un ponte virtuale tra Modica e Norcia costruito idealmente dai bambini delle scuole modicane che impegneranno parte dei loro risparmi per acquistare delle barrette di cioccolato modicano il cui ricavato andrà interamente destinato al centro umbro colpito dal sisma. All’evento collaborano il Rotary Club di Modica ed il Progetto Arca. Presente anche il presidente della Federazione Italiana Scherma, il modicano Giorgio Scarso. Norcia, prima del sisma è stato il centro di ritiro federale di tutte le rappresentative azzurre di scherma. Giovedì 8 dicembre alle 11 l’inaugurazione ufficiale di ChocoModica 2016. Tra gli eventi inseriti nel calendario della manifestazione, alle 16 nell’aula consiliare di Palazzo S.Domenico, verrà concretizzato il gemellaggio tra le città di Modica e Marsala supportato anche dai due prodotti di eccellenza dei due territori, il cioccolato e il vino. All’Auditorium Floridia “Cineciok” si svolgerà il concorso europeo riservato a cortometraggi aventi come tema il cioccolato. “Una storia da raccontare, i gelsomini, la cioccolata e la ricetta segreta dei Medici nel ‘700 tra Firenze e Modica” è il titolo dell’evento che si terrà alle 18 alla Fondazione Grimaldi a cura dei professori Learco Nencetti, Grazia Dormiente e Giuseppe Barone. Sabato 10 dicembre degustazioni e sfilate di gruppi folkloristici siciliani. Domenica 11 dicembre il gran finale con il ChocoModicaExpress, il treno storico che arriverà da Caltanisseta con a bordo i passeggeri che assisteranno all’ultima giornata del Festival. A mezzogiorno è prevista l’intitolazione del Belvedere Monserrato al regista Luigi Zampa che con la sua opera “Anni difficili” rese Modica famosa a metà del secolo scorso.

Torna a Catania Expo Food & Wine, la fiera internazionale del buon cibo e del buon vino Made in Italy. L’appuntamento con i grandi prodotti di qualità e richiamo turistico del Paese è dal 26 al 28 Novembre al Centro fieristico Le Ciminiere. Per tre giorni, la città etnea sarà ancora una volta la capitale del gusto e dell’eccellenza vitivinicola ed agroalimentare con il format ideato e creato da Sief Italia, e divenuto evento must per il connubio gusto – territorio e per la spinta promozionale che offre ai produttori, partner della manifestazione. L’edizione 2016 Expo Food and Wine vedrà ancora protagonisti aziende e produttori che si incontreranno attraverso il sistema ‘B2B’ che consentirà agli espositori e ai professionisti del settore di prendere contatto e concordare appuntamenti mirati. Incontri rigorosamente ‘one to one’ con buyer internazionali che rappresentano un’importante occasione di visibilità sul mercato estero e una concreta opportunità commerciale che guarda al futuro. Numerose le delegazioni presenti da tutto il mondo: Irlanda, Germania, Belgio, Portogallo, Lituania, Regno Unito, Cina, Argentina e Bulgaria. “Una delle nostre mission – spiega Alessandra Ambra, presidente Expo Food and Wine – è supportare le aziende nel processo di internazionalizzazione creando una fitta rete di contatti, dando loro la possibilità di usufruire di una serie di vantaggi tra cui l’abbattimento dei costi e la partecipazione ad attività promozionali all’estero”. La manifestazione si articolerà nella tre giorni di Catania anche attraverso degustazioni, conferenze, cooking show, dibattiti e momenti dedicati alla crescita della cultura dell’alimentazione sana. Tra gli eventi, il convegno “La strada del ficodindia dei sapori e saperi di sicilia, strumento inedito in Italia”, organizzato dal professore Carmelo Danzì, responsabile del progetto Sinergia, in programma domenica 27 novembre alle 18 con la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni. L’appuntamento enogastronomico più importante del Sud Italia, giunto alla sua terza edizione, nel 2015 ha ospitato 17 mila visitatori che hanno partecipato a 80 iniziative, tra eventi, convegni, laboratori e spettacoli.

Valorizzare la tradizione culinaria italiana all’estero per farne uno dei tratti distintivi del Paese. E’ l’obiettivo dell’iniziativa ‘Prima settimana della cucina italiana nel mondo’, che si svolgerà dal 21 al 27 novembre ed è stata presentata oggi a Roma a Villa Madama, alla presenza del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e di altre autorità. L’evento vuole dare continuità ai temi sviluppati da Expo Milano 2015 ed evidenziare il ruolo della Farnesina nella rete estera come attività di promozione del Sistema Italia. L’iniziativa si svolgerà in 105 Paesi, in particolar modo in alcune nazioni ‘target’ come Stati Uniti, Brasile, Cina, Giappone ed Emirati Arabi, con oltre 1.300 eventi, tra cui conferenze, concorsi, degustazioni, cene a tema, mostre e seminari tecnico-scientifici. Anche la Federazione Italiana Cuochi sarà in prima linea per la settimana della cucina italiana nel mondo a promuovere la ristorazione e le tipicità italiane attraverso una serie di eventi che vedono anche il coinvolgimento di scuole italiane all’estero. “La Settimana della cucina italiana è una grande iniziativa – ha dichiarato Carlo Bresciani, vice presidente Fic, presente alla conferenza stampa assieme ad altri componenti della Federazione – noi Fic saremo in 100 a fare da ambasciatori in tutto il mondo. La speranza è che vada tutto a buon fine e che si possano ripetere iniziative di questo genere. Abbiamo 100 cuochi che sono nel mondo, dalla Bolivia alla Bielorussia fino all’Olanda. Faranno eventi che promuovono la nostra cucina e i nostri prodotti e valorizzeranno sempre di più questo grande patrimonio che è la cucina mediterranea. La cucina è il primo vanto della nostra Italia e questo evento è un’eredità dell’Expo. È tramite la cucina che possiamo valorizzare il nostro territorio”. Ha aggiunto Alessandro Circiello, presidente Fic Lazio: “In tanti ristoranti nel mondo stanno organizzando tantissime iniziative per promuovere la cucina italiana. Io sarò in prima linea, ci saranno centinaia di iniziative Fic. E’ fondamentale comunicare la cucina italiana, quella originale, perché ce n’è tanta falsa..”. (immagine fornita dalla Federazione italiana cuochi)

Il ‘Marrone del Mugello’ festeggia i 20 anni dall’ottenimento del marchio Igp (indicazione geografica protetta). Per l’occasione, il Consorzio di tutela della pregiata varieta’ di castagna, ha organizzato iniziative di valorizzazione del prodotto nel territorio e a Firenze. Dopo gli eventi al Mercato centrale dal 14 al 16 ottobre, l’appuntamento è alla Loggia del Pesce dal 4 al 6 novembre. Il Consorzio si riunisce circa 130 produttori. “Il nostro marrone – ha detto il presidente Emanuele Piani alla presentazione delle iniziative – e’ il primo in Italia ad aver ottenuto il riconoscimento, nel lontano 1996, Igp e si colloca nella fascia piu’ alta delle produzione italiana”. Il marrone del Mugello Igp, spiega il sito Mugellotoscana.it, di informazione turistica dei comuni del Mugello, ha una “pezzatura medio-grossa, una forma ellissoidale, una faccia laterale piatta e l’altra convessa. La base è in genere piatta e di colore più chiaro rispetto al resto del frutto. La polpa è bianca, croccante e di gradevole sapore dolce”. Nella coltivazione “non si utilizzano fitofarmaci e fertilizzanti e per la conservazione del prodotto non si utilizzano trattamenti chimici e additivi”. Viene prodotto da castagni che appartengono ad una serie di ecotipi locali tutti riconducibili alla varietà ‘Marrone Fiorentino’. La zona di produzione comprende per intero il territorio dei comuni di Marradi, Palazzuolo sul Senio e Dicomano e parte del territorio dei comuni di Borgo Lorenzo, Firenzuola, Lon da, Rufina, Scarperia e San Piero, San Godenzo e Vicchio.
Proponiamo la ‘Torta di marroni’ dal sito www.mugellotoscana.it
Impasto: 1 kg di passato di marroni, 1 litro di latte, 4 uova, 400 gr di zucchero, 1 bustina di vanillina, mezzo bicchiere di rhum, 2 cucchiai di alchermes, un pizzico di sale, buccia grattugiata di un limone.
Sfoglia: 200 gr di farina, 1 noce di burro, latte e acqua quanto basta.
Preparazione: Castrare i marroni, soprattutto se ancora freschi, e scottarli su fiamma viva per 2 o 3 minuti utilizzando la padella bucherellata (oppure passarli al forno a microonde). Quindi procedere alla sbucciatura. Bollirli in acqua salata per un’ora circa. Scolarli e passarli al setaccio molto fine. Mescolare la purea di marroni con lo zucchero, la vanillina, la buccia di limone, il rhum e l’alchermes. Sbattere le uova e aggiungerle all’impasto. Lasciare riposare per circa due ore. Unire il latte e rimestare bene. Nel frattempo impastare la farina con una noce di burro, il latte e acqua quanto basta per ottenere una sfoglia da tirare col matterello. Rivestire quindi con questa sfoglia la teglia compresi i bordi. Versare quindi il composto di marroni nella teglia non superando l’altezza di 4 cm. Cuocere in forno già caldo a 120° per circa 3 ore facendo attenzione che il composto non raggiunga mai l’ebollizione. Controllare la cottura immergendovi uno stecchino da denti che, a giusta cottura, dovrà uscire completamente pulito. Questa torta deve essere tagliata fredda meglio il giorno dopo la cottura. (immagine: marroni del Mugello, www.mugellotoscana.it)

Birra Reale Extra – Birrificio Birra del Borgo (Lazio) si aggiudica il Premio Eccellenza ed è la prima classificata al Premio nazionale Cerevisia, giunto quest’anno alla quarta edizione. Il concorso valorizza la produzione, e promuove il commercio e il consumo delle birre di qualità presenti nel territorio. La cerimonia di consegna dei premi si è svolta a Roma al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Centodue le etichette in concorso di 41 birrifici di tutta Italia, dal Trentino Alto Adige alla Sicilia con un incremento del 30% dei partecipanti rispetto alla precedente edizione. Tanti altri birrifici sono risultati vincitori in varie categorie. Le birre sono state suddivise per tipo di fermentazione (alta o bassa) e per aree geografiche (Nord, Centro, Sud e Isole). Le due migliori birre ad ‘alta fermentazione’ sono umbre. Sono la Birra Fiera del Birrificio Birra dell’eremo di Assisi, prima classificata, seguita dalla Birra Apache del Birrificio Birra Bro di Terni. Il concorso è stato istituito dal BaNab (Banco nazionale di assaggio delle birre), l’associazione nata per volontà della Camera di commercio di Perugia, della Regione Umbria, del Cerb (Centro di eccellenza per la ricerca sulla birra dell’Università degli studi di Perugia), del Comune di Deruta e di Assobirra (Associazione degli industriali della birra e del malto).

Novembre, tempo di tartufi, e il pensiero corre già verso la 46esima edizione della Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato (Pisa). Per quattro fine settimana, si comincia il 12 novembre, il pregiato e ricercato Tartufo Bianco, sarà protagonista con degustazioni e laboratori del gusto che metteranno in rilevo i prodotti di eccellenza del territorio, le tipicita’ della Toscana e di altre regioni italiane ed europee. L’ultimo fine settimana sarà in chiave natalizia. Alla Mostra è stata riconfermata la presenza dell’Officina del Tartufo, curata dal vicepresidente della Fondazione San Miniato Promozione, Cesare Andrisano, dove verranno preparati piatti a cura di prestigiosi chef. Conosciamo questo alimento che affonda le radici nel Medioevo e si trova nei migliori ristoranti del mondo tra le pagine del sito www.sanminiatopromozione.it. “Il Tartufo Bianco delle Colline Samminiatesi, una zona geografica di produzione che si estende verso la campagna pisana interna, è il Tuber Magnatum Pico, il Cibo dei Re – si legge – il fungo sotterraneo più pregiato, che si trova, a pochi centimetri di profondità, in un numero limitato di aree predilette dalla natura per la particolare, quasi misteriosa combinazione di fauna forestale e di sostrato geologico”. Il tartufo bianco di San Miniato si distingue anche per i suoi primati. Il più grande tartufo mai rinvenuto, un profumatissimo tubero di 2.520 grammi fu donato nel 1954 al Presidente degli Usa Eisenhauer. Da poco più di 100 anni l’attività di raccolta, che avviene sotto un disciplinare rigoroso, è organizzata per gruppi familiari della zona, i cosiddetti tartufai che con i loro cani portano avanti i segreti di ricerca tramandati da generazioni lungo i sentieri nascosti nei boschi di querce, di pioppi e di lecci. Nei fine settimana della Mostra, accanto al tartufo bianco, visitatori e appassionati della buona tavola troveranno tra i prodotti di eccellenza, il sanguinaccio e i salumi di sangue (San Miniato e’ presidio slow food). Immagine: www.sanminiatopromozione.it

Ritorna a Palermo Sherbeth Festival, la manifestazione internazionale dedicata al gelato artigianale. Giunta all’ottava edizione, si svolgerà da giovedì 29 settembre a domenica 2 ottobre nel centro storico del capoluogo siciliano. Tra le vie, trasformate in un villaggio del gelato, si potranno gustare creme, granite, pezzi duri, accanto ai gelati per celiaci. Tra i banchi, anche il gelato preparato con il metodo dell’azoto liquido.
Oltre quaranta maestri gelatieri provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Giappone, Messico, Stati Uniti, Francia, Repubbica Ceca e Germania saranno pronti per le degustazioni nello Sherbeth Village, lungo il percorso che va da via Maqueda a via Vittorio Emanuele.
Tanti i gusti dell’ottava edizione, tra i quali: mak-semi di papavero della Repubblica Ceca, aceto balsamico tradizionale di Modena (dop), sangria, torrone dell’altopiano ibleo, castagnaccio (dolce tipico di marroni Igp del Mugello), sbrisolona (dolce lombardo), moscato Docg con riso biodinamico, lavanda biologica, oro rosso d’Abruzzo (zafferano dop dell’Aquila), uva, hoji cha (thè), sorbetto fichi, birra e limone, amlou (mandorle, miele e olio di argan), Sol levante, bianchini sardi (meringa col cuore di mandorle e limone), portvechju (vanille blanche di bourbon variegata ai frutti di Corsica). Tra i gusti più classici non potranno mancare: caffè, nocciola di Calabria, coffee break, pistacchio di Bronte, liquirizia e cioccolato. Per le granite, i gusti saranno diversi: mandola di Avola, Ficodindia di San Cono (Igp), limone (Igp) di Siracusa, cantalupo, cioccolato di Modica e la cremolata ‘mpanatigghia’.
A Piazza Bologni si svolgeranno i cooking show dove si potrà degustare e assistere alla preparazione di nuove ricette di gelato e della gastronomia siciliana. Tra i maestri gelatieri, Luigi Tirabassi e Alberto Carretta mostreranno al pubblico le creazioni dei campioni del mondo di gelateria. Al Caffè del Teatro Massimo si svolgeranno officine gastronomiche, presentazioni di libri e i convegni su argomenti di cultura, attualità, salute e gastronomica.
A fare da cornice all’evento, il concorso per i gelatieri Procopio de’ Coltelli, dal nome del palermitano Francesco Procopio Cutò, che nel 1686 aprì a Parigi il suo “Café Procope” per la vendita di “acque gelate”, ai fiori d’anice e cannella, molto apprezzate dalla nobiltà francese e antesignane del gelato moderno. A giudicare il gusto e la struttura dei gelati presentati dai 40 gelatieri in gara sarà una giuria di giornalisti gastronomici e pasticceri. Presidente di giuria sarà Sergio Dondoli, gelatiere e organizzatore della Coppa del Mondo della Gelateria. Presidente onorario: Salvatore Cappello, vincitore della scorsa edizione con il gusto cioccolato del Madagascar. Il villaggio degustazione in via Maqueda e via Vittorio Emanuele sarà aperto tutto il weekend dalle 16.30 fino a notte. L’ingresso è gratuito. Fino al 28 settembre sarà possibile acquistare il ticket di degustazione online sul sito www.sherbethfestival.it.