Ebu

“E’ opportuno che tutte le istituzioni di garanzia e di controllo, cosi’ come le organizzazioni internazionali, vigilino affinché l’autonomia e l’indipendenza dell’informazione pagata dal canone di tutti gli italiani non finiscano sotto il controllo del Governo, altrimenti si verificherebbe un abuso senza precedenti che lede diritto al pluralismo e garanzie costituzionali. E’ quanto scrive il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, in una lettera inviata al presidente Agcom, Angelo Cardani, al presidente Ebu, Jean-Paul Philippot, alla vicepresidente Ebu, Monica Maggioni, al presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna e all’organizzazione Reporters sans frontieres, insieme ad un dossier con gli articoli sulle nomine Rai usciti sui giornali italiani.Le notizie diffuse dalla stampa – prosegue Anzaldi nella lettera – in merito alle procedure di rinnovo dei vertici del servizio pubblico radiotelevisivo italiano sono molto preoccupanti. I quotidiani danno notizia di un vertice tenutosi a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Conte, i vicepremier Salvini e Di Maio, il ministro Tria, durante il quale sarebbero avvenute trattative per la scelta dei direttori dei telegiornali Rai. La legge italiana, sostenuta dalle sentenze della Corte Costituzionale, impedisce al Governo di influire sulle scelte editoriale del servizio pubblico, men che meno affida ai ministri la scelta dei direttori delle testate giornalistiche. Affinchè abbiate gli elementi per le opportune valutazioni, nell’allegato vi invio una sintetica rassegna stampa degli articoli usciti sui quotidiani italiani che confermano la spartizione avvenuta nella sede del Governo italiano, spartizione peraltro annunciata ufficialmente addirittura dal presidente Conte’

”Servizio pubblico vuol dire essere in grado di raccontare un presente cosi’ complesso senza abbandonarsi a titoli facili. Non autocondannarsi agli slogan o al racconto sincopato. Ma mantenere uno sguardo sulle cose, un progetto di cittadinanza. Fornire gli strumenti per comprendere, ad esempio, il prossimo referendum. Lo fanno anche altri, e’ vero. La differenza sostanziale e’ essere in quella direzione sempre, per sistema”. Così il presidente della Rai, Monica Maggioni. ”Anche all’interno di Ebu (unione europea di radiodiffusione, che associa operatori pubblici e privati nel settore del servizio pubblico) – dice la Maggioni – stiamo discutendo molto di servizio pubblico, perche’ la minaccia alla democrazia in alcuni paesi passa anche attraverso la debolezza dei loro servizi pubblici”. Quanto al futuro della Rai, ricorda, ”secondo una recente indagine, la percentuale di persone che formano la propria idea in tv e’ pari alla somma di quelle che lo fanno tra Google e Facebook. O mettiamo al centro questo o abbiamo perso in partenza”. Ecco dunque una Rai che dovra’ essere sempre piu’ digitale ma anche Premium, ”perche’ non vi sia differenziazione nell’accesso ai contenuti di qualita’, su Rai fruibili da tutti i cittadini grazie al canone”. Per riuscirci, ”la Rai sta cercando di fare grandi balzi in avanti nel digitale” puntando anche sulla ”ri-formazione e ri-professionalizzazione delle sue risorse interne”.

La presidente della Rai, Monica Maggioni, è stata eletta vice presidente dell’Ebu, l’unione europea di radiodiffusione al termine dell’Assemblea Generale che si è tenuta a Becici, in Montenegro. L’assemblea ha così riconfermato all’unanimità per il biennio 2016-2018 l’incarico che la presidente Rai aveva già ottenuto a dicembre 2015. “Siamo nel pieno di una rivoluzione digitale che sta cambiando il mondo dell’informazione – ha detto Maggioni – e dobbiamo trasformare i nostri linguaggi, consolidando la posizione che abbiamo nelle nostre società, ma conquistando anche la generazione dei nativi digitali. La Rai ha raccolto la sfida – ha aggiunto la presidente – e sta affrontando profondi cambiamenti per rispondere sempre meglio alle nuove aspettative del pubblico”. Un obiettivo che accomuna tutte le televisioni di Servizio Pubblico che partecipano a Ebu. Presenti oltre 130 delegati da 56 paesi. Durante l’Assemblea Generale i membri hanno eletto alla carica di presidente dell’Ebu il capo della radiotelevisione belga RTBF Jean-Paul Philippot.