Fabrizio Cicchitto

“Di Maio e Salvini continuano la campagna elettorale e i loro toni rendono evidente che essi puntano a nuove elezioni. Infatti entrambi parlano come se avessero già raggiunto la maggioranza in Parlamento e intimano al Pd di appoggiarli ad occhi chiusi con un linguaggio provocatorie. Infatti entrambi puntano a nuove elezioni per una sorta di sfida all’ok Corral fra di loro e per vampirizzare il Pd e Forza Italia”. Lo afferma Fabrizio Cicchitto (Civica Popolare).

“Il ritorno all’agitazione della simbologia nazista da parte di gruppi assai aggressivi anche se minoritari è il segno di una cancellazione della memoria rispetto alla quale va condotta un’aperta battaglia politica e culturale più che altri provvedimenti legislativi. La Rai, Mediaset e Sky dovrebbero svolgere un ruolo sul terreno della ricostruzione storica. La Meloni e Salvini stanno giocando una partita assai ambigua, ma fortunatamente Bossi ha detto su questo tema cose assai importanti”. Lo afferma in una nota il deputato di Ap, Fabrizio Cicchitto.

“Nel momento in cui la legge è concordata con una larga parte dell’opposizione, il ricorso alla fiducia è uno strumento di tecnica parlamentare e non una prevaricazione della maggioranza di governo che risponde con il ricorso ad esso in risposta a chi gioca la carta del voto segreto. Il ricorso alla fiducia avviene in una situazione emergenziale quando a fine legislatura comunque una legge elettorale va approvata con un arco di forze diverso da quello della maggioranza di governo”. Così Fabrizio Cicchitto, presidente della Commissione Esteri della Camera. “In caso diverso l’esecutivo dovrebbe approvare per decreto con ritocchi che potrebbero provocare controversie infinite e assai pericolose. Quanto all’eliminazione del voto disgiunto essa è sacrosanta in elezioni politiche nazionali, che sono diverse da quelle locali, perché evita trasformismi e ulteriori cause di ingovernabilità. Infine quanto all’indicazione del capo del partito, ogni forza politica si assume le sue responsabilità quanto alla figura e alle sue caratteristiche”. Per Cicchitto “l’unico problema è di non alimentare l’equivoco che la sua indicazione si traduca nell’elezione del capo dell’esecutivo. Quindi si tratta di una norma certo discutibile che richiede chiarificazioni, ma ci sembra eccessivo ritenerla addirittura lesiva degli equilibri costituzionali”.

Nella recente direzione di Alternativa popolare abbiamo dichiarato di essere alternativi al Movimento 5 Stelle, alla Lega e a tutti i populisti e sovranisti, mentre rispetto al Pd con il quale abbiamo collaborato per 4 anni al governo, siamo autonomi e con esso, a seconda dei rapporti politici, di forza e dei programmi possiamo realizzare coalizioni o alternanze”. Lo dichiara Fabrizio Cicchitto (Ap). “Sulla base di questa impostazione generale -aggiunge- in Sicilia sosteniamo con una nostra lista insieme al Pd la candidatura di Micari, rettore all’Università di Palermo. Esprimiamo piena solidarietà agli amici siciliani impegnati in una campagna elettorale durissima. Abbiamo chiesto a Forza Italia di convergere in una grande area di centro, alternativa alla Lega, ma non abbiamo neanche avuto una risposta”. “Adesso -prosegue- siamo impegnati a definire un’impostazione programmatica che dia il senso che un’area di centro quale la nostra ha posizioni originali e autonome sia da quelle di centro-destra, sia da quelle di centro-sinistra innanzitutto sul terreno della giustizia e sul nodo costituito dal taglio della spesa pubblica e della riduzione della spesa fiscale. Francamente, sulla base di questa impostazione -conclude- non si può dire sic et simpliciter che siamo alternativi al Pd”.

“Che sarebbe successo se a rifare le bucce prima a colui che e’ il deus ex machina della situazione cioe’ Woodcock e poi ai due “esagitati” De Caprio e Scafarto non ci fossero stati in primo luogo la procura di Roma e in secondo luogo la dottoressa Musti a Modena? E quante altre informative e “intercettazioni” fatte con i piedi e non controllate da altre procure possono aver fatto a Napoli e altrove dei guai inenarrabili?” Lo dice Fabrizio Cicchitto, Alternativa Popolare. “A questo punto- spiega- e’ decisivo che il Csm affronti senza reticenze la questione Woodcock; in secondo luogo il colonnello De Caprio lancia messaggi contro i cosiddetti politici, in nome del popolo come se a sua volta fosse diventato una sorta di capopopolo. Possibile che l’Arma dei Carabinieri non abbia nulla da dire rispetto a quelli che oramai sono dei proclami politici? Cio’ detto saremmo cauti nel definire tutto cio’ nella tipologia di un complotto. Pero’ non sfugge a nessuno che quello che sta succedendo in questa vicenda ed e’ gia’ capitato in passato contro Berlusconi e prima ancora contro alcuni esponenti della cosiddetta prima repubblica mentre altri di un partito come il Pds furono tutelati in ogni modo. Cio’ per dire che a questo punto e’ indispensabile una riflessione a 360gradi sui rapporti fra giustizia e politica perche’ mai tutta la magistratura, ma singoli magistrati o un pool di essi sono intervenuti a gamba tesa sugli equilibri politici sconvolgendoli in molteplici occasioni”.

“Per quello che mi riguarda su un punto sono d’accordo con Berlusconi – e anche con Brunetta – e cioe’ che non esistono a livello nazionale le condizioni per una intesa fra Ap e Forza Italia, ne’ nella versione di ingresso in Forza Italia sdegnosamente rifiutato da quest’ultimo, ne’ in quello della Bad Company che si squalifica da solo”. Cosi’ Fabrizio Cicchitto (Ap), che aggiunge: “Rimango convinto che la strada maestra di Ap sia quella di una posizione politica autonoma, ne’ con Renzi ne’ con Berlusconi. Per quello che riguarda le elezioni regionali siciliane, evidentemente la decisione e’ nelle mani di Ap Sicilia che a mio avviso deve fare scelte libere, non di tipo aprioristico e non come riproposizione del passato evitando rigorosamente- conclude Cicchitto- di farsi sbattere le porte in faccia da chicchessia”

“Voglio dire a Berlusconi e a Renzi che a politica e’ una cosa seria e la nostra scelta deriva anche non solo da tutto quello che abbiamo sentito in questi due giorni, deriva da dati positivi, deriva dalle contraddizioni della societa’ italiana, ma deriva anche dalle contraddizioni, dagli errori, dalle perversioni di Berlusconi e di Renzi”. Lo ha detto Fabrizio Cicchitto alla giornata conclusiva della summer school di Ap a Giardini Naxos (Messina). “Non va mai dimenticato – ha aggiunto Cicchitto – che noi siamo in questo guaio per il risultato del 2013. Nel 2013 il Pdl perse sei milioni di voti. Non lo dirigeva Angelino Alfano o Verdini e cosi’ via come viene detto. Lo dirigeva Berlusconi e quei sei milioni di voti derivano da un lato da un attacco internazionale che ci fu ma dall’altro dato dallo scontro Berlusconi-Tremonti e dall’altro lati da tutti gli errori comportamentali di Berlusconi che non avevano implicazioni giuridiche penali ma erano e sono state un tragico errore politico. Se si parla di tradimento – ha concluso – ebbene Berlusconi in quegli anni tradi’ se stesso e tradi’ tutti noi”.

E’ sempre piu’ evidente anche per l’influenza dell’area di Forza Italia del Nord, che la soluzione cosiddetta Grande Coalizione e’ difficilissima non solo sul piano numerico (un modello falso tedesco senza premio di maggioranza ma solo con premio di spartizione dei voti delle liste che non raggiungono il 5%) ma anche sul piano politico. Allora Renzi ha insieme pulsioni omicide nei confronti dei suoi alleati, ma inconsce pulsioni suicide nei confronti di se stesso”. Lo afferma Fabrizio Cicchitto, esponente di Alternativa Popolare e presidente della commissione Esteri della Camera spiegando che “la bella pensata di provocare in tutti i modi una scissione a sinistra e di mettere una soglia di sbarramento al 5% – prosegue – sta portando il Pd di Renzi ad uno splendido isolamento, senza possibilita’ di alleati politici”. “Per il solo sperare nel buon cuore di Berlusconi per fare una alleanza che pero’ provocherebbe altre fratture nel Pd, lo spostamento di Prodi su Pisapia nell’assenza totale di una alleanza centrista perche’ se non gli riuscira’ l’omicidio nei confronti dei centristi questi ritorneranno in Parlamento non certo per appoggiare un governo Renzi. In sostanza ci troviamo di fronte al capolavoro politico di un personaggio che preso da una irrefrenabile sete di potere rischia di diventare un caso di psicoanalisi, essendo buoni diciamo di psicoanalisi politica”, conclude.

Fabrizio Cicchitto (Ncd) interviene sulla legge elettorale dopo la road map tracciata dal presidente del Pd in una intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera: “Le tesi di Orfini sulle elezioni subito sono contestabili per due ragioni di fondo – spiega il presidente della Commissione esteri della Camera – in primo luogo sulle leggi elettorali non si gioca a mosca cieca. Di conseguenza e’ indispensabile avere la sentenza della Corte e dopo di essa il Parlamento deve fare la sua parte e, come ha detto il Presidente Mattarella, uniformare le leggi elettorali della Camera e del Senato”. E aggiunge: “Il resto e’ avventurismo allo stato puro come quello di chi punta ad elezioni immediate”. Per l’esponente Ncd: “E’ indispensabile nel minimo di tempo ragionevole fare i conti con gli elementi piu’ marcati di sofferenza economico e sociale”. Continua il parlamentare: “Sottoporre subito gli italiani a un altro stress, fondato evidentemente su una riproposizione di uno scontro frontale al limite dell’odio riproponendo anche problemi di leadership e di controleadership significa solo lavorare per il M5S”.

“L’introduzione di Matteo Renzi all’assemblea del Pd e’ stata molto interessante e per larga parte positiva anche nei suoi aspetti e autocritici. Essa e’ chiaramente fondata su una visione dinamica della politica e certamente e’ una base di riflessione e di ripartenza per il Pd e anche di sviluppo di un dibattito positivo con le altre forze politiche. Su un punto abbiamo una grande perplessita’ ed e’ quello riguardante l’opzione per il Mattarellum che e’ un sistema elettorale fisiologico di fronte al bipolarismo ma che non funziona affatto perche’ puo’ dare risultati imprevedibile anche rispetto ai rapporti di forza elettorali reali con il tripolarismo. Ncd per parte sua ha avanzato una diversa proposta riguardante due modifiche di fondo all’Italicum: l’eliminazione del bipolarismo e un ragionevole premio di maggioranza per le coalizioni: insomma una combinazione fra forme ragionevoli di maggioritario e di proporzionalismo”. Lo afferma Fabrizio Cicchitto, di Ncd.