“I ministri dell’interno Minniti e della difesa Pinotti ci somministrano l’ultimo atto di una sequela di provvedimenti contra migrantes che confermano una linea politica precisa sui diritti umani: la loro mercificazione e relativizzazione. Sulla missione in Niger dicono che e’ di mero supporto e addestramento dei militari nigerini e allora perche’ inviamo ben 130 mezzi terrestri? Per militarizzare il confine con la Libia e bloccare le rotte dei migranti”. Lo afferma il deputato di Possibile, Andrea Maestri, esponente di Liberi e Uguali. “Ma al di la’ delle illusioni elettorali – aggiunge Maestri – i migranti troveranno altre strade per fuggire da guerre, persecuzioni e miseria, di cui l’Occidente ricco porta enormi responsabilita’. Saranno strade piu’ insicure e respingimenti verso paesi insicuri come il Sudan di Al Bashir. Dopo il Mediterraneo, cimitero d’acqua, avremo il deserto come nuovo cimitero di sabbia. E perche’ tutto questo? Per aumentare l’influenza strategica italiana in Africa, assecondare i desiderata dei partners moderati europei, usare il contenimento dei flussi migratori a costo di violare, direttamente o indirettamente, i fondamentali diritti umani in chiave elettorale”. “Sullo sfondo – conclude il deputato di Possibile – rimangono i campi di prigionia che l’Italia ha contribuito a riempire di esseri umani finanziando il lavoro sporco in mare della guardia costiera libica, gli accordi con gli presunti ex trafficanti, la guerra alle Ong. Minniti e Pinotti occupano la scena ma non fanno ne’ ridere ne’ piangere: rappresentano quella che Hannah Arendt chiamerebbe la banalita’ del male”