Monica Maggioni

“E’ opportuno che tutte le istituzioni di garanzia e di controllo, cosi’ come le organizzazioni internazionali, vigilino affinché l’autonomia e l’indipendenza dell’informazione pagata dal canone di tutti gli italiani non finiscano sotto il controllo del Governo, altrimenti si verificherebbe un abuso senza precedenti che lede diritto al pluralismo e garanzie costituzionali. E’ quanto scrive il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, in una lettera inviata al presidente Agcom, Angelo Cardani, al presidente Ebu, Jean-Paul Philippot, alla vicepresidente Ebu, Monica Maggioni, al presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna e all’organizzazione Reporters sans frontieres, insieme ad un dossier con gli articoli sulle nomine Rai usciti sui giornali italiani.Le notizie diffuse dalla stampa – prosegue Anzaldi nella lettera – in merito alle procedure di rinnovo dei vertici del servizio pubblico radiotelevisivo italiano sono molto preoccupanti. I quotidiani danno notizia di un vertice tenutosi a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Conte, i vicepremier Salvini e Di Maio, il ministro Tria, durante il quale sarebbero avvenute trattative per la scelta dei direttori dei telegiornali Rai. La legge italiana, sostenuta dalle sentenze della Corte Costituzionale, impedisce al Governo di influire sulle scelte editoriale del servizio pubblico, men che meno affida ai ministri la scelta dei direttori delle testate giornalistiche. Affinchè abbiate gli elementi per le opportune valutazioni, nell’allegato vi invio una sintetica rassegna stampa degli articoli usciti sui quotidiani italiani che confermano la spartizione avvenuta nella sede del Governo italiano, spartizione peraltro annunciata ufficialmente addirittura dal presidente Conte’

Se c’e’ una sfida oggi nell’ambito della televisione, ma pu’ in generale nell’ambito dei servizi pubblici radiotv, e’ quella di trovare un linguaggio nuovo che accomuni le diverse realta’ nel passaggio pieno all’era digitale. Lo ha detto Monica Maggioni, presidente Rai, aprendo i lavori della due giorni di “Innovation meets culture – Digital media and Cultural Heritage”, organizzato dalla stessa Rai in collaborazione con l’ABU (Asia-Pacific Broadcasting Union) e in corso da questa mattina nel salone degli Arazzi, nella sede di viale Mazzini. Si tratta di un forum internazionale con rappresentanti di media e broadcaster provenienti da oltre 30 Paesi dell’Asia e del Pacifico per parlare di innovazione tecnologica, servizio pubblico e patrimonio culturale. L’evento e’ iscritto nelle iniziative dell’Anno europeo del patrimonio culturale ed e’ l’occasione per un confronto tra il servizio pubblico italiano, le principali realta’ europee e i rappresentanti di Paesi dell’area asiatica (tra cui Cina, Indonesia, Giappone, Corea del Sud, Singapore). Per un confronto che va dalla realta’ virtuale, alle applicazioni mobili, fino alle ultime strategie digitali del broadcasting, come potente strumento per la diffusione e la fruizione del patrimonio culturale nazionale e internazionale per un pubblico sempre piu’ esteso, diversificato ed esigente. La presidente Rai ha parlato di occasione importante per trovare la strada che porti gli operatori del settore nel miglior modo possibile nella piena era digitale. E occorre interrogarsi su come cambi la professione di chi opera come broadcaster, di come riesca a ‘connettersi’ con tutti.
Nella prima parte della giornata d’avvio dei lavori e’ intervenuta anche Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina, sottolineando l’importanza di questo forum che vede insieme realta’ di broadcasting molto diverse e che pero’ sono impegnate nel trovare una via comune di operativita’. E a margine dei lavori ha poi rilevato che quello di oggi e’ un mondo ” fortemente basato sulla comunicazione” e pertanto essere capaci di comunicare in maniera efficace diventa “fondamentale”. E da un osservatorio cosi’ particolare come quello in cui opera, il segretario generale degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale ha sottolineato che “la diplomazia ha dovuto essere sempre piu’ consapevole degli strumenti a disposizione per una comunicazione efficace e di politica estera che si deve basare su tutte le sue componenti: economia, cultura, negoziati”. Rischio di omologazione? “Cultura vuol dire preservare le identita’, valorizzate nel rispetto del dialogo”. E “se comunichiamo bene la cultura e i valori “si ottiene il rispetto per quello che siamo e inoltre acquisiamo elementi dagli altri”. Tra i temi di confronto della prima giornata “L’innovazione in azione”: dalle tendenze dei media globali, alla digitalizzazione e convergenza dei mercati, fino all’innovazione tecnologica e i modelli di consumo e all’innovazione dei contenuti e delle strategie digitali. A chiudere ci sara’ l’intervento del direttore generale Rai, Mario Orfeo. Il tema di domani e’ invece “Il patrimonio culturale nell’Era digitale”, ovvero tutti i modi in cui i broadcaster pubblici possono diventare punto di incontro fra tecnologia, arte e cultura nelle attivita’ di promozione del patrimonio culturale. Il forum gode del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e della Citta’ Metropolitana di Roma Capitale. Per questo i delegati potranno visitare nel tardo pomeriggio le Domus Romane di Palazzo Valentini, sito emblematico per la combinazione di tecnologia e cultura, all’avanguardia nella comunicazione dei beni culturali italiani, messo a disposizione dalla Citta’ Metropolitana di Roma Capitale. La visita, dedicata in esclusiva ai delegati, permettera’ un viaggio nella realta’ virtuale, sottolineando come le innovazioni tecnologiche siano il motore di una nuova vita per l’immenso patrimonio di cultura e tradizioni del nostro Paese.

Rai, Maggioni: accuse pretestuose, mio lavoro per azienda “Carte che sono venuti a prendere le stesse già date a Cantone” Roma, 26 ott. (askanews) – “Le carte che sono venuti a prendere sono esattamente quelle che avevamo già dato all’Anac di Cantone. Questa volta invece si parte da una denuncia su cui si muove la magistratura. Ma si tratta di accuse pretestuose. Sono poche centinaia di euro per treni e taxi, per un lavoro che rivendico come fatto in nome dell’azienda”. Lo afferma la presidente della Rai, Monica Maggioni, in una intervista a Repubblica nella quale commenta il decreto di acquisizione che ieri ha portato gli uomini del nucleo di polizia tributaria di Roma della Guardia di Finanza in viale Mazzini, alla sede della Rai. L’accusa è contenuta in un esposto, depositato a giugno in Procura, nel quale si sostiene che, quando era direttrice di Rainews24 e di Rainews.it, l’attuale presidente della Rai avrebbe viaggiato a spese dell’azienda allo scopo di promuovere il suo libro “Terrore Mediatico”. “Stiamo parlando di un libro che parte da un’iniziativa fatta come direttore di RaiNews e che ho presentato anche su sollecitazione della stessa Rai, come sempre avviene – sostiene la Maggioni -. Stavo lavorando per promuovere un lavoro fatto con tutta la mia redazione sul ‘terrorismo mediatico’ dell’Isis e nato da un mio editoriale in cui annunciavo che non avremo più mandato in onda i video di propaganda dei terroristi; un’iniziativa che era diventata un tema di interesse e di impegno per tutta l’azienda. E invece da giugno stiamo leggendo titoli sulle ‘note spese della Maggioni’, come se dietro si celasse chissà che. È chiaro che c’è un’operazione che va avanti da tempo, peraltro su episodi già ampiamente chiariti”. “Ci sono già stati organi di stampa che hanno ‘impapocchiato’, hanno scritto impropriamente di queste cose e sono stati querelati. Hanno dovuto transare”, conclude la presidente della Rai.

Le dimissioni di Messa sono un segnale che mette in discussione l’intero cda Rai? “Il cda lo nomina il Parlamento. Io non sono abituata ai segnali, sono abituata ai fatti, specie nell’epoca delle fake news”. Così Monica Maggioni, presidente della Rai, ha risposto ai giornalisti a margine di un convegno a Montecitorio.

“Lavoriamo perché non sia solo un anniversario, perché il ricordo di quel giorno si traduca in futuro e in un modo diverso di essere cittadini e di offrire, ad esempio, ai giovani la possibilità di riviverlo anche attraverso l’aspetto emotivo”. Così la presidente Rai Monica Maggioni, alla presentazione della programmazione Rai per i 25 anni dalla strage di Capaci, il prossimo 23 maggio.”Quel giorno ha rappresentato un giorno di non ritorno e Rai cerca di rappresentare anche questo: dalla violenza degli attentati, alla forza del rito collettivo che è stato il maxi processo contro Cosa nostra – prosegue Maggioni – La Rai c’era e oggi può restituire sia i giorni della tragedia sia i giorni del riscatto”.

Sui media, sui quotidiani, nei giorni scorsi sono state riportate ricostruzioni dell’ultima seduta del Cda Rai decisamente non corrispondenti alla realta’, “ho visto raccontare sui giornali una seduta del Cda a cui non ho preso parte io…e nemmeno i miei colleghi. Non c’e’ stato un duello tra parti politiche avverse ma confronto tra persone serie. Ho letto di falsa rappresentazione di un Cda oggetto di trame della politica, non corrisponde al vero”. Lo ha detto Monica Maggioni, presidente Rai, nel corso dell’audizione in commissione di Vigilanza. Maggioni ha anche detto che “quando sentivo di un direttore generale asservito ad una parte politica era un parere che non ho mai condiviso, e questa cosa faccio anche oggi che il dg viene dipinto in tutt’altro modo” (riferimento al fatto che secondo alcuni commentatori il dg Campo Dall’Orto al contrario del recente passato non sarebbe piu’ nel gradimento di Renzi, ndr). Per la presidente Rai “quello che e’ successo in mezzo lo capisco forse da giornalista ma e’ frutto di una dinamica non dentro il Cda ma intorno al Cda che in questi mesi ha lavorato in condizioni non semplici”.

Da lunedì la Rai, per la legge di riforma, pubblicherà online tutti i compensi dei dipendenti che vanno oltre i 200mila euro annui. Saranno rese note anche le consulenze che vanno oltre gli 80mila euro annui. E’ il ‘piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale’, iniziativa che sarà presentata in conferenza stampa lunedì dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto e dalla presidente Monica Maggioni. I vertici illustreranno nell’ambito del piano per la trasparenza anche appalti, bilanci, investimenti, relazioni sull’attivita’ del Cda. Intanto Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, impegnato da anni in una battaglia per la trasparenza Rai, commenta: “Un primo squarcio nel velo di omertoso silenzio che ha sempre accompagnato le vicende della tivù di Stato, pagata con il canone dei cittadini italiani”. E continua “Bene avere trasparenza sui compensi dei dirigenti e dei giornalisti Rai, ma noi pretendiamo, e lo abbiamo sempre detto, che venga fatta piena luce anche in merito agli stipendi dei conduttori, delle star, dei collaboratori che ad ogni titolo sono pagati con i soldi dei cittadini”.

Il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, la giornalista di Sky, Ilaria D’Amico, e  il direttore de Il Foglio, Claudio Cerasa, sono i vincitori del “Premio giornalistico internazionale Biagio Agnes” rispettivamente nelle categoria “Carta Stampata”, “Giornalista Sportivo” e “Giovani Under 35”. Nel corso della cerimonia, che si e’ svolta nella Marina Grande di Sorrento (Napoli), sono stati assegnati, complessivamente 16 riconoscimenti. Gli altri premi andati ad Adam Michnik, direttore e fondatore di Gazeta Wyborcza (Premio Internazionale); Sergio Lepri (Premio alla Carriera); Testata giornalistica regionale (Premio Giornalismo Televisivo). Il direttore della Tgr, Vincenzo Morgante, ha ritirato il premio accompagnato da alcuni tra i principali responsabili delle 24 redazioni locali, a dimostrazione che un telegiornale e’ un lavoro di squadra. E ancora: “Prima Pagina” in onda su Rai Radio3 (Premio per la Radio); Barbara Palombelli (Premio Costume e Societa’); Antonio Di Bella, direttore di Rainews 24 (Premio Giornalista Scrittore): AdnKronos Salute (Premio Medicina e Informazione Scientifica); Luigi Vicinanza, direttore de L’Espresso (Premio Stampa Periodica); “Buongiorno dal tuo amico Sole!” (Premio Nuova Frontiera del Giornalismo). Quattro i premi speciali: Bruno Vespa (per i 20 anni di “Porta a Porta”); Paolo Borrometi dell’Agi (il cronista vive sotto scorta a causa dei suoi articoli sulla mafia); redazione di Polizia Moderna, mensile ufficiale della Polizia di Stato; don Marco Pozza per il suo impegno come teologo, scrittore e giornalista. Per il quarto anno consecutivo sono state assegnate anche due borse di studio a giovani giornalisti praticanti della Luiss di Roma e dell’Universita’ Suor Orsola Benincasa di Napoli. Tra gli intervenuti alla cerimonia di premiazione, condotta dai giornalisti Alberto Matano e Francesca Fialdini (sara’ trasmessa su Rai Uno in differita il 29 giugno in seconda serata), figurano il presidente della Rai, Monica Maggioni, il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, il direttore di Rai Uno Andrea Fabiano e Simona Agnes in qualita’ di presidente della “Fondazione Biagio Agnes” che da sempre rivolge uno sguardo privilegiato al mondo dell’informazione che e’ stato uno dei capisaldi dell’insegnamento di Biagio Agnes. “Tra le novita’ piu’ importanti di questa ottava edizione – ha ricordato Simona Agnes – c’e’ la presenza, tra i premiati, di tanti giovani di qualita’ che si sono distinti per coraggio, intraprendenza e passione. Accanto a questo aspetto, abbiamo inteso privilegiare anche l’esperienza e la storia del giornalismo italiano, e non solo, premiando il decano dell’informazione nazionale, Sergio Lepri, e un grande protagonista della stampa internazionale, quale Adam Michnik. Questo mix, tra novita’ ed esperienza, sara’ la formula vincente anche delle prossime edizioni”. Ad assegnare i premi e’ stata una giuria composta da Gianni Letta (presidente), Giulio Anselmi, Maurizio Belpietro, Virman Cusenza, Stefano Folli, Paolo Garimberti, Roberto Gervaso, Giampiero Gramaglia, Roberto Iadicicco, Paolo Liguori, Pierluigi Magnaschi, Giuseppe Marra, Antonio Martusciello, Roberto Napoletano, Mario Orfeo, Antonio Polito, Marcello Sorgi, Monsignor Edoardo Vigano’ e, di diritto, Antonio Campo Dall’Orto in qualita’ di direttore generale Rai, il presidente dell’ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino e della Regione Campania Vincenzo De Luca.

La presidente della Rai, Monica Maggioni, è stata eletta vice presidente dell’Ebu, l’unione europea di radiodiffusione al termine dell’Assemblea Generale che si è tenuta a Becici, in Montenegro. L’assemblea ha così riconfermato all’unanimità per il biennio 2016-2018 l’incarico che la presidente Rai aveva già ottenuto a dicembre 2015. “Siamo nel pieno di una rivoluzione digitale che sta cambiando il mondo dell’informazione – ha detto Maggioni – e dobbiamo trasformare i nostri linguaggi, consolidando la posizione che abbiamo nelle nostre società, ma conquistando anche la generazione dei nativi digitali. La Rai ha raccolto la sfida – ha aggiunto la presidente – e sta affrontando profondi cambiamenti per rispondere sempre meglio alle nuove aspettative del pubblico”. Un obiettivo che accomuna tutte le televisioni di Servizio Pubblico che partecipano a Ebu. Presenti oltre 130 delegati da 56 paesi. Durante l’Assemblea Generale i membri hanno eletto alla carica di presidente dell’Ebu il capo della radiotelevisione belga RTBF Jean-Paul Philippot.