Rai

“L’anno prossimo potrei tornare in Rai”: Lo ha detto Fiorello a Radio Deejay durante la trasmissione ‘Deejay chiama Italia’, chiacchierando con Linus e Nicola Savino. Alla domanda di Linus “Cosa stai facendo in questo periodo?” lo showman ha risposto di avere avuto dei contatti con il direttore generale Mario Orfeo. “Mi piacerebbe tornare il seconda serata, dalle 22:30 alle 23:30”, ha aggiunto.

Si avvicina l’acquisizione da parte della Rai dei diritti per gli Europei del 2020 di calcio. La UEFA e l’agenzia delegata CAA Eleven hanno infatti comunicato l’ingresso dell’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo nella fase di negoziato esclusivo per l’acquisizione dei diritti multipiattaforma nel territorio italiano sugli eventi UEFA 2018/2022. I diritti riguarderanno l’esclusiva assoluta di tutti gli incontri della Nazionale Italiana di calcio per i prossimi due cicli di European Qualifiers, della Nations League e delle amichevoli internazionali e l’esclusiva in chiaro delle migliori 27 partite dei Campionati Europei UEFA 2020. Tutti gli incontri della Nazionale Italiana, in caso di esito positivo dei negoziati, verranno trasmessi da Rai1.

“Milena Gabanelli? E’ partito l’appello per tenerla in Rai e noi vorremmo far partire l’appello per portarla a La7: il primo firmatario sara’ sicuramente Andrea Salerno”. Cosi’ Giovanni Floris, nel corso della conferenza stampa di presentazione della quarta stagione di “diMartedi’” a chi gli chiedeva di Milena Gabanelli, al momento autosospesasi dopo il rifiuto a RaiNews24. “Non credo che la Rai si faccia scappare Milena”, ha aggiunto Floris, mentre il direttore di rete Salerno ha aggiunto: “E’ una donna di grande valore e anche noi facciamo servizio pubblico e saremmo onorati della sua presenza”.

Gabanelli ricorda anche che l’esigenza di riorganizzare l’offerta informativa “lo dice sempre, e giustamente, la Concessione, e l’interpretazione del Cda e’ stata: non e’ possibile approvare una nuova testata (anche se urgente, poiche’ sull’informazione digitale la Rai e’ in colpevole ritardo, e sulla quale sono stati fatti investimenti), perche’ prima c’e’ qualche testata di troppo da accorpare, e si fa fatica a farlo”. Solo che – lamenta la giornalista – la soluzione individuata dal Cda “e’ quella di trasferirmi, in attesa di tempi migliori, dentro al sito di Rainews.it (il cui direttore e’ lo stesso di Rainews 24, Antonio Di Bella), che oggi fa poco piu’ di 100.000 utenti unici e si piazza al 35^ posto di tutte le testate online”. Il tutto “senza una definizione dei tempi, con risorse inadeguate a coprire le 24 ore, e senza nessuna possibilita’ di decollare proprio perche’ e’ sbagliato il presupposto: i colleghi non anticipano le loro notizie dentro al sito di una testata vissuta come concorrente. Una visione a mio parere non all’altezza del compito che il servizio pubblico deve assolvere, ed economicamente sbagliata poiche’ rinuncia ai potenziali investimenti pubblicitari”. E per dare un’idea la giornalista cita ad esempio che “Repubblica incassa dalla combinazione sito e social circa 27 milioni di euro l’anno, e poco meno il Corriere della Sera” e dunque “quali numeri potrebbe raggiungere un’azienda come la Rai che oltre alla potenza di fuoco ha un archivio di immagini immenso che nessun altro possiede in Italia?”. Gabanelli lamenta quindi che “purtroppo non mi risulta che i consiglieri siano mai entrati nel merito del progetto, organizzazione e potenzialita’” e quindi “a fronte di queste considerazioni, ovvero della certezza di non produrre risultati proporzionali al lavoro svolto, alle aspettative del pubblico, al ruolo della tv di servizio pubblico, e al fatto che non me la sento di mettere la faccia su un prodotto che non firmo (non essendone il direttore responsabile)”, ha chiesto oggi al direttore generale di viale Mazzini di concederle l’aspettativa non retribuita, “fino a quando il Cda avra’ varato il nuovo piano news e deciso quegli accorpamenti che sarebbero il preludio per il varo di una nuova testata”. E – conclude Gabanelli – se a quel punto Orfeo intendera’ affidarle la direzione di questa futura testata, “trovera’ la mia disponibilita’”.

Venezia di notte. Un giovane gondoliere trasporta una misteriosa scatola rossa. Tra le calli e i canali, dove l’acqua è un cielo di stelle, la scatola si apre e svela il magico contenuto: il Leone d’Oro. E’ lo spot Rai (download – https://we.tl/kaUeMAS4wE) per la 74° Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia, in programma dal 30 agosto al 9 settembre nella città lagunare. Il promo, che è sigla di apertura e chiusura della Mostra, accompagna lo straordinario impegno messo in campo anche quest’anno dal servizio pubblico radiotelevisivo per raccontare il Festival: 10 tra programmi, rubriche e spazi dedicati, 8 reti coinvolte, oltre 50 ore di trasmissione e 30 ore di film che hanno fatto la storia del concorso, per una programmazione dedicata che porterà il pubblico dentro la kermesse con dirette, interviste, approfondimenti e contenuti speciali. Rai Cinema – con sei film coprodotti in concorso e 20 nelle altre sezioni tra fuori concorso, eventi e proiezioni speciali – porterà a Venezia anche il racconto del terremoto che ha colpito il Centro Italia lo scorso anno con ”Casa d’altri”, il primo cortometraggio di Gianni Amelio, dedicato ad Amatrice e realizzato per mantenere vive la memoria della tragedia e l’attenzione sulla vita quotidiana delle aree colpite. ”Casa d’Altri” sarà presentato il 31 agosto alle ore 17.15 come Evento Speciale alla presenza del ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Su Rai1, per tutta la durata della Mostra UnoMattina e Vita in Diretta racconteranno le novità e i protagonisti con spazi dedicati, in collaborazione con il Tg1, a partire dal 29 settembre. Nelle notti del Festival il cinema sarà protagonista a Cinematografo, il programma di Gigi Marzullo in onda dopo il tg della notte.

Documentari, film, approfondimenti giornalistici, collegamenti in diretta, ma anche musica e speciali Web, per continuare a ricordare. Così la Rai con le sue reti radiotelevisive e le sue testate torna a raccontare quel 2 agosto del 1980 quando, alle 10.25, alla stazione di Bologna una bomba esplode causando 85 morti e oltre 200 feriti.
Un ricordo che – per il 37esimo anniversario – prende vita già martedì 1 agosto alle 21.10 su Rai Storia con il documentario “Non arretreremo! Renato Zangheri, il sindaco professore” di Mauro Bartoli e Lorenzo K. Stanzani  (in replica il 2 agosto alle 9.30). Al centro la figura dell’allora sindaco Zangheri che risponde con fermezza, ponendo pubblicamente domande dure e precise, e promuovendo iniziative per far capire che la città è stata sì gravemente ferita, ma è in grado di reagire.
Mercoledì 2 agosto, giorno dell’Anniversario, Rai1 apre nel segno di Bologna la propria programmazione con “UnoMattina estate”, in onda alle 7.10, che propone un collegamento con la stazione del capoluogo emiliano e approfondimenti con alcuni ospiti. Nel pomeriggio, alle 15.30, “La vita in diretta estate” dedica un ampio spazio alla ricorrenza. In studio, Maria Pia Ammirati, direttore Rai Teche e autrice del libro “Due mogli. 2 Agosto 1980” e un  rappresentante dell’Associazione Familiari delle vittime.
Su Rai3, si comincia alle 8.00 con la commemorazione della strage in “Agorà estate” e si prosegue alle 15.00 con “Bologna 2 agosto 1980. La strage’’, uno speciale di “La Grande Storia” che ricostruisce quella giornata drammatica e  quelle immediatamente successive: le prime ipotesi di incidente, la scoperta della matrice terroristica dell’esplosione, la disperata ricerca dei familiari da parte di chi, come il primo presidente dell’ “Associazione Familiari del 2 agosto” Torquato Secci, arriva a Bologna senza sapere niente su cosa è successo a suo figlio.
In primo piano anche le indagini che porteranno i magistrati bolognesi, quindici anni dopo, a condannare gli esecutori materiali.In serata, anche “Blob” ricorderà a suo modo l’anniversario.
Ampia la copertura di tutte le Testate giornalistiche, in particolare con la Tgr Emilia Romagna e con RaiNews24 che seguiranno in diretta tutte le manifestazioni previste per il 37° anniversario della strage.
Rai Movie affida il ricordo a un film, in onda alle 16.00: è “L’estate di Martino” di Massimo Natale con la sceneggiatura di Giorgio Fabbri, intertpretato da Treat Williams, Luigi Ciardo e Matilde Maggio. Il film racconta gli eventi compresi tra il 27 giugno 1980 – la tragedia del DC-9 dell’Itavia precipitato a Ustica – e il 2 agosto, giorno della bomba alla Stazione di Bologna, alle cui vittime il regista ha dedicato il film. Per Rai Cultura, mercoledì 2 agosto, oltre al documentario sul sindaco Zangheri, Rai Storia ricorda l’anniversario proponendo alle 00.10 e in replica alle  08.30, 11.30, 14.00 e 20.30 “Il giorno e la Storia”. Quello di Bologna è uno degli atti terroristici più gravi del secondo dopoguerra per il quale solo il 23 novembre 1995 si giunge a una sentenza definitiva di Cassazione: sono condannati all’ergastolo, quali esecutori dell’attentato, i neofascisti dei NAR Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, che si sono sempre dichiarati innocenti, mentre l’ex capo della P2 Licio Gelli, l’ex agente del SISMI Francesco Pazienza e gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte vengono condannati per il depistaggio delle indagini.
Il 9 giugno 2000 la Corte d’Assise di Bologna emette nuove condanne per depistaggio. I mandanti della strage non sono mai stati identificati. Rai Storia, inoltre, ha realizzato un Webdoc (www.cultura.rai.it/webdoc/) con video selezionati dalle Teche Rai e contenuti esclusivi per “rivedere” quel giorno, il modo in cui ne parlarono Tg e media dell’epoca, il ricordo delle vittime, le lunghe vicende processuali, il parere degli storici, le foto, le grandi inchieste della Rai come quella di Sergio Zavoli. La programmazione televisiva di Rai Cultura per l’anniversario della strage si conclude venerdì 11 agosto alle 22.15 con Rai5 che presenta la “XXIII edizione Concorso Internazionale di Composizione 2 Agosto” con un documentario sul concerto che chiude la 23esima edizione della manifestazione. Il doc seguirà lo svolgimento del concerto anche attraverso il back stage e le interviste al direttore, ai maestri d’orchestra, ai solisti e vincitori, arricchendo le riprese della serata finale in piazza Maggiore con le prove dell’orchestra in teatro nei giorni precedenti.
L’anniversario della strage alla stazione di Bologna sarà ricordato anche su Radio Rai,  nelle varie edizioni dei Gr e in uno spazio dedicato all’interno di “Radio Anch’Io” di mercoledì 2 agosto, con servizi, approfondimenti e collegamenti in diretta con la città dove si svolgerammo le tante iniziative per commemorare le vittime del tremendo attentato.

“La Rai mette nero su bianco, nella risposta all’interrogazione che ho presentato sul mega contratto per la nuova trasmissione di Fazio da oltre 83 milioni di euro, che la scelta di affidare la produzione della trasmissione ad una societa’ di cui lo stesso Fazio e’ titolare al 50% deriva da una condizione inderogabile posta proprio da Fazio. Siamo di fronte a quello che apparentemente sembra un vero e proprio ricatto del conduttore?” E’ quanto scrive su Facebook il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. “E’ accettabile – continua – che il servizio pubblico radiotelevisivo si faccia dettare condizioni del genere, un costoso diktat capestro da milioni e milioni di euro, da un suo collaboratore? Gli appalti in Rai vengono assegnati cosi’, in barba a trasparenza, procedure di gara e codice degli appalti? E qui parliamo di un contratto da 11,2 milioni di euro, assegnato ad un’azienda non costituita che non figura neanche nell’albo fornitori Rai. I consiglieri di amministrazione, titolari della responsabilita’ di questa decisione poiche’ di importo superiore a 10 milioni, sapevano della condizione posta da Fazio in questi termini? Ho inoltrato la risposta ricevuta dalla Rai alla Corte del Conti del Lazio, che sta indagando sulla vicenda, e all’Anac, che ha chiesto chiarimenti al Cda, a integrazione del mio esposto del 24 giugno”.

“Dispiace che Daria Bignardi abbia lasciato, perche’ dopo un primo anno di apprendimento aveva compreso e si era integrata nel discorso di Rai3. E’ arrivata pensando di dettare, invece con il tempo aveva capito che e’ la televisione ad essere al centro e tu devi essere cosi’ attento a capire…”. Cosi’ Carlo Freccero commenta all’AGI le dimissioni di Bignardi dalla direzione della terza rete del servizio pubblico. A margine di un evento che l’ha visto protagonista al Teatro Greco di Taormina in occasione della cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti dell’Universita’ di Messina e dove ha tenuto una lectio magistralis legata anche al mondo dei media, Freccero e’ dell’avviso che a questo punto sia stato “un anno perso, abbiamo perso un’occasione. Daria avra’ altre sfide da affrontare, lei e’ legata molto alla scrittura”. Ora bisogna nominare un nuovo direttore di rete, e con ogni probabilita’ gia’ giovedi’ in Cda il direttore generale Mario Orfeo formulera’ la proposta. Ma Freccero non fa nomi ne’ si pronuncia su quelli fatti, sottolinea invece: “Spero sia un interno Rai3, mi auguro che sia qualcuno che conosca fortemente la struttura e il linguaggio della rete, due cose fondamentali. Non sono io a decidere ma se dovessi essere interpellato vorrei fosse un interno”.

“Sarebbe irrazionale, nonché economicamente deleterio, se la Rai si privasse di un conduttore che ha saputo garantire ascolti importanti, notevoli introiti pubblicitari ed equidistanza politica dando spazio a tutte le voci. L’Arena era diventata un riferimento abituale per milioni di italiani che volevano approfondire i temi di attualità in maniera diretta, schietta, come sa fare appunto Giletti. La sinistra cerca sempre di rovinare ciò che funziona, incurante del volere dei cittadini”. Lo afferma Elvira Savino, deputata di Forza Italia.

“A 25 anni da Via D’Amelio domani Sky Arte trasmettera’ “La corsa dell’Ora”, il film sul coraggioso giornale di Palermo che per primo denuncio’ la mafia, film che la Rai ha rifiutato. Peccato, peccato davvero, che il servizio pubblico abbia deciso di perdere un’occasione del genere: raccontare la storia dell’Ora, per ricordare che la mafia non si combatte solo con gli arresti e le inchieste giudiziarie ma anche diffondendo testimonianze e consapevolezza del fenomeno mafioso, sarebbe rientrato perfettamente nei doveri previsti dal Contratto di servizio della Rai”. E’ quanto scrive su facebook il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. “Se oggi in Italia si parla di mafia – prosegue Anzaldi – lo si deve anche a quel quotidiano, che ha pagato l’impegno contro Cosa Nostra con un altissimo contributo di sangue. E’ in quella piccola redazione che il 15 ottobre del 1958 vede la luce la prima inchiesta sul potere mafioso e per la prima volta vengono messi nero su bianco nomi, volti, fatti. Dopo 10 mesi ne fa un promemoria per il Presidente del Consiglio dell’epoca, Amintore Fanfani, perche’ costituisca una Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno mafioso. La risposta della mafia non si fa attendere e arriva con una carica di 5 chili di tritolo che, alle 4:52 del 19 ottobre del 1958, devastano la sede. Il 20 ottobre il giornale e’ di nuovo in edicola con un titolo di testa a nove colonne in caratteri cubitali: ‘La mafia ci minaccia, l’inchiesta continua’. Non solo: quell’esplosione squarcia la solitudine e il silenzio che circondano la redazione e quell’inchiesta arriva all’attenzione dell’Italia intera e del mondo. Lo stesso Presidente della Repubblica Saragat dichiarera’ in Parlamento:”. “Chi volesse rivivere la storia coraggiosa – scrive ancora il deputato dem – di quel giornale e dei suoi redattori, persone normali che senza protezione e senza aiuti e solo per amore della scrittura e della verita’ non esitarono a rischiare la vita, potra’ farlo guardando il film “La corsa dell’Ora”, di Antonio Bellia. Potra’ vederlo su Sky Arte che lo trasmettera’ in occasione dei 25 anni dalla strage di Via D’Amelio. Lo vedremo su Sky perche’ la Rai quel film l’ha rifiutato, non interessava. Anche se, ironia della sorte, molti dei documenti storici di quel film arrivano dalle Teche Rai”.