Spagna

“Italia è prima al mondo per le eccellenze dell’Agroalimentare con il sostegno decisivo della Sicilia che contribuisce con le specialità alimentari della dieta mediterranea e con l’alberello di Pantelleria, la particolare forma di coltivazione dei vigneti sull’isola pantesca. Il merito é quello di aver saputo coniugare innovazione e tradizione con una forte presenza nel commercio on line e sui social”. È così infatti che va all’Italia, scrive Il Giornale di Sicilia (citando i dati del rapporto su cibo e cultura presentato in occasione della conferenza a New York sul futuro della dieta mediterranea promossa dalla rappresentanza d’Italia presso le Nazioni Unite), il primato mondiale dei riconoscimenti Unesco nel settore dell’agroalimentare: con 5 sui 68 totali assegnati a livello globale, il nostro Paese si posiziona al primo posto nella classifica. A seguire il Marocco con 4 riconoscimenti Unesco, 3 a Turchia e Azerbaigian, 2 a Belgio, Francia, Spagna, Tunisia, Giappone, Corea e Messico. I rimanenti sono 1 a testa nei vari altri Paesi.

Se da una parte la posizione fiscale continua a migliorare, dall’altra “gli sforzi di fondo per il consolidamento stanno perdendo di forza”. E’ quanto scrivono gli esperti della Bce nel rapporto sulla stabilita’ finanziaria diffuso questa mattina. “Il deficit fiscale aggregato dell’Eurozona e’ migliorato dall’1,5% del pil nel 2016 allo 0,9% nel 2017 – si legge nel rapporto – con un solo paese (la Spagna) che rimane sopra la soglia del trattato di Maastricht del 3%. Secondo le proiezioni della Commissione Europea, la posizione fiscale dovrebbe migliorare ancora nel 2018 e 2019 sebbene a un passo piu’ moderato rispetto agli anni precedenti”. Il miglioramento tuttavia, prosegue il rapporto, dovrebbe essere favorito soprattutto da condizioni cicliche favorevoli e in misura minore da minori spese per i tassi. “La posizione fiscale di fondo nell’Eurozona dovrebbe rimanere in larga misura neutrale nel corso del 2018-19 – spiega il rapporto – ma ci si attende che alcuni paesi allentino leggermente le loro politiche in materia. In effetti un deterioramento dei saldi strutturali di bilancio e’ previsto per la maggior parte dei paesi che sono stati colpiti dalla crisi. Alcuni paesi altamente indebitati sono a rischio di non compliance con gli sforzi fiscali strutturali previsti dalle regole del patto di stabilita’ e crescita (ad esempio Belgio, Francia, Italia e Portogallo). Anche le riforme strutturali hanno perso momentum, e vi e’ ancora bisogno di riuscire a ottenere una composizione delle finanze pubbliche nell’Eurozona piu’ favorevole alla crescita. Nel complesso, la dipendenza del miglioramento atteso nei saldi dalle condizioni cicliche rende l’outlook fiscale – e per estensione il market sentiment verso alcune emittenti sovrani dell’Eurozona – molto sensibili a cambiamenti nel clima di crescita”.

Il numero di disoccupati in Spagna a marzo è sceso a 3,42 milioni, raggiungendo “il livello più basso degli ultimi nove anni”, secondo il ministero del Lavoro. Il calo è stato di 47.697 persone rispetto al mese precedente, mentre rispetto a marzo 2017 ci sono 279.766 disoccupati in meno, in flessione del 7,5%. La Spagna, dopo anni di recessione, è cresciuta costantemente dal 2014, ma il tasso di disoccupazione, che al culmine della crisi era prossimo al 28%, rimane il secondo più alto dell’eurozona dopo la Grecia.

”Dio salvi il re”. La Spagna e’ di nuovo ai piedi di Leo Messi che con una grande prestazione e una doppietta che ha raggiunto quota 100 reti in Champions League, prendendo per mano il Barcellona che per l’undicesima stagione di fila vola ai quarti di finale. E ”la Messidipendenza aumenta” aggiunge il quotidiano sportivo iberico ‘Marca’ secondo cui l’asso argentino ‘si e’ caricato su di lui il peso di portare alla vittoria la squadra blaugrana’. L’altro principale giornale spagnolo, ‘As’, esalta la ‘Pulce’ per il suo nuovo traguardo raggiunto: ‘e’ una gioia raggiungere quota 100 gol in Champion’. E per Mundo Deportivo ‘quello visto ieri sera e’ stato un Messi divino capace di portare il Barca ai quarti di finale. Con i suoi due gol ha festeggiato la nascita del suo terzo figlio Ciro”.

Il presidente del governo spagnolo Mariano Rajoy si e’ dichiarato aperto alla possibilita’ di una riforma della Costituzione spagnola del 1978 sul modello federale, dopo la crisi politica in corso con la Catalogna, ma solo a condizione di una proposta chiara. Lo riferiscono oggi i quotidiani spagnoli “La Vanguardia” ed “El Pais”, riportando un’intervista del giornale italiano “La Repubblica”. “Si parla di riformare la Costituzione, ma finora nessuno ha indicato chiaramente cosa sarebbe oggetto di riforma e cosa no, quindi sono parole vuote. Sono comunque disponibile al dialogo”, ha dichiarato Rajoy. “Dopo le elezioni di dicembre iniziera’ una nuova fase di normalita’”, ha concluso il premier spagnolo.

Migliaia di persone si sono riunite in Plaza de Colon, a Madrid, per difendere l’unita’ della Spagna dopo la dichiarazione di indipendenza approvata dal parlamento catalano. La manifestazione e’ stata convocata dalla Fondazione per la difesa della nazione spagnola (Denaes). Vi partecipano, fra gli altri la presidente della regione di Madrid Cristina Cifuentes (Pp) e il vicesegretario popolare Pablo Casado. Molti sventolano la Rojigualda, la bandiera rosso-oro della Spagna.

 

S

La sfida secessionista catalana e’ entrata a pieno titolo nell’agenda politica europea. Il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron hanno dichiarato il loro inequivocabile supporto al governo del primo ministro spagnolo Mariano Rajoy. Lo riferiscono oggi i principali quotidiani spagnoli tra cui “El Pais” e “La Vanguardia”. “Siamo molto preoccupati e sosteniamo la posizione del governo spagnolo” ha dichiarato la Merkel aggiungendo che si auspica una soluzione basata sulla Costituzione spagnola. “Nessuno stato all’interno dell’Unione europea riconoscerebbe l’indipendenza della Catalogna” ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo Antonia Tajani. Unica voce fuori coro quella del Belgio che ha esortato il dialogo tra le parti, come richiesto dal presidente della Generalitat Carles Puigdemont, e ha criticato duramente la repressione effettuata dalla Guardia Civil in occasione del referendum del 1° ottobre.

“Il re ha fatto un errore storico che compromettera’ il suo futuro politico. Non ha parlato con nessuna forza politica fondamentale, non ha parlato con i baschi, non ha parlato con noi. Ha fatto una dichiarazione in cui ha rotto la neutralita’, ha fatto il discorso del governo. Un re che e’ un re del governo e non e’ il capo dello stato di tutti i cittadini e’ un re che ha problemi di legittimita’. Quello che ha fatto e’ stato molto irresponsabile”. Lo ha sottolineato Pablo Iglesias leader di Podemos, intervenuto questa mattina al programma Agora’ su Rai3. Il Re “non ha parlato del dialogo dei feriti, non ha avuto una sola parola alle persone ferite nelle cariche quindi ha fatto un discorso irresponsabile in cui ha lasciato fuori migliaia di cittadini catalani”, ha aggiunto sottolineando che “la Spagna non e’ un paese monarchico e’ un paese che ha voluto un re che aveva una capacita democratica di garantire la democrazia in un paese dove l’armata nel passato non era democratica. Adesso bisogna chiedere a cosa serve questo re che non e’ stato votato da nessuno. In Italia avete un capo dello Stato che scelgono i cittadini italiani. Qui no. A cosa serve? E questa e’ una domanda che le nuove generazioni spagnole si faranno”, ha concluso.

“Non siamo certo tifosi dei nazionalismi nè delle scelte indipendentiste unilaterali, ma vogliamo dirlo con grande forza: consideriamo la vergognosa repressione messa in campo dal governo Rajoy, che tutto il mondo ha potuto vedere in diretta, un vero scandalo. Rinnoviamo la richiesta al presidente del Consiglio italiano affinchè il nostro governo si attivi perché ritorni la politica, ritorni la democrazia, ci sia più democrazia, e si costruiscano occasioni di dialogo tra la Catalogna e la Spagna”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “Ci auguriamo – prosegue il leader di SI – che l’iniziativa intrapresa in queste ore da Podemos nei riguardi del Psoe aiuti a trovare una soluzione diversa di quella di un governo che oggi non rappresenta più non solo la Catalogna ma la Spagna tutta. Sinistra Italiana – conclude Fratoianni – sostiene gli sforzi della Sindaca di Barcellona Ada Colau che sta insistendo sulla necessità di una soluzione politica che metta al centro la democrazia e il dialogo”.

Il premier spagnolo, Mariano Rajoy, incontrerà oggi il leader del Psoe, Pedro Sanchez, e il presidente di Ciudadanos, Albert Rivera, per illustrare loro le operazioni giudiziarie e di polizia in corso in Catalogna per impedire che vi siano le condizioni per lo svolgimento del referendum per l’indipendenza convocato per il primo ottobre. In questo modo, spiegano fonti citate dal cito di El Pais, Rajoy vuole la conferma dell’appoggio dei due partiti – che non partecipano al suo governo di minoranza ma ne hanno permesso la formazione – alle azioni del governo contro la sfida secessionista catalana. Subito dopo la notizia degli arresti, il Psoe ha confermato l’appoggio del governo “anche alle misure che risultano più difficili da accettare”, ha affermato il segretario della Organización socialista, José Luis Ábalos. “Il Psoe è stato sempre in difesa della legalità”, ha aggiunto.