La politica: à la guerre comme à la guerre

FullSizeRenderIn guerra e in amore tutto é lecito. Anche i colpi bassi. Si, certamente. Non parliamo poi della politica, la piu’ nobile e allo stesso tempo la piu’ sporca delle attività umane. Qui i colpi sotto la cintura si sprecano, ad ogni latitudine. E non ci sono grosse eccezioni: prendiamo gli Stati Uniti d’America, che noi siamo soliti definire un esempio di democrazia. Ebbene, non é che siano poi cosi esemplari. Scandali, veleni, confidenze tradite, dichiarazioni al vetriolo, attacchi personali, scheletri negli armadi e sotto il letto, amanti che decidono di parlare un attimo prima del voto e tradimenti che vengono fuori in tempo utile. Non é un bello spettacolo. Gossip, delegittimazioni, rivelazioni piu’ o meno farlocche, retroscena di fantasia, sul web e sulla carta stampata, in tv e persino negli spettacoli di teatro. Tutto fa brodo. Ora é caccia, da parte dei rispettivi staff ma anche da parte della stampa che ha il diritto-dovere di farlo, alle magagne dei due candidati: Donald Trump e Hillary Clinton. Quest’ultima, ex segretario di Stato, avrebbe sottratto dagli archivi digitali federali migliaia di email, trasferendole nel suo server privato. Il Dipartimento di Stato sta chiudendo le indagini – quando si dice la giustizia ad orologeria – e per consegnarle al Congresso che dovrà valutarle. In caso di incriminazione, la dolce metà di Bill Clinton, dovrà rinunciare alla candidatura, ma se Atene piange Sparta non ride: il campione mondiale di gaffe Donald Trump, dal canto suo deve fare i conti con nuove accuse: avrebbe sottratto al fisco oltre 50 milioni di dollari. Il riferimento é ad un affare che avrebbe perfezionato – in modo imperfetto é il caso di dire – con una società islandese, allo scopo di evadere il fisco. Anche lui rischia l’incriminazione e quindi la rinuncia alla corsa per la White House. A tutto ciò si devono aggiungere le accuse di maschilismo ai danni di Trump, le sue presunte violenze ai danni delle compagne, i suoi atteggiamenti discriminatori, senza considerare che dall’altra parte Hillary deve difendersi dall’accusa di avere manipolato il marito Bill durante la sua presidenza e di avere accentrato funzioni e poteri. La guerra é appena iniziata: tutto é permesso pur di infangare l’avversario politico, il nostro nemico privato e, quindi, pubblico.

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