Non possono di certo passare inosservate le parole intelligenti e disarmanti di Massimo D’Alema che, se non suonano come una resa, di certo rappresentano l’ammissione del fallimento di un’area politico-culturale, dello smarrimento della sua linea e della sua mission. Si, perché é stato proprio l’arrogante e intelligente lider Maximo D’Alema a dire che “Papa Francesco al momento è il miglior leader della sinistra anche perché la sinistra fatica”. E non é un caso che lo abbia detto nel corso della presentazione del libro ‘Cattolici senza partito?’ di Giorgio Merlo. D’Alema, oggi dirigente di Liberi e Uguali, parla del uovo progetto messo in piedi assieme al presidente del Senato Pietro Grasso ‘non vogliamo essere un club esclusivo di ex comunisti, ma un progetto aperto che deve accogliere anche i principi cattolici”. Nel vuoto e nelle divisioni della sinistra, Papa Francesco, con la sua difesa degli ultimi, con la sua critica al turbocapitalismo che crea disuguaglianze, con la sua lotta per il riconoscimento dei diritti sociali e civili, viene a colmare un vuoto politico lasciato dalla sinistra storica ma anche da quella più moderna e secolare. D’Alema ammette la sconfitta e lancia un appello a quel mondo cattolico sensibile ad alcuni temi. Un leader della sinistra di certo non inconsapevole, Bergoglio, che continua a svolgere un ruolo importante nella denuncia dei mali sistemici di oggi. Non si può non sottolineare il coraggio e l’onestà di D’Alema che ha molti difetti ma che sa chiamare le cose con il loro nome e assumersi la responsabilità di ciò che dice, di ciò che ha fatto e, soprattutto, di ciò che non ha fatto.