Sono terminate le operazioni di soccorso all’Hotel Rigopiano, sepolto da una valanga. Il bilancio è di 29 vittime. Undici le persone sopravvissute. Prosegue intanto sul luogo il lavoro degli operatori. A comunicarlo è la Protezione Civile.
“Da parte di tutti gli operatori del soccorso c’è stata grande professionalità tecnica e operativa, resa ancora più preziosa dal senso di umanità, coraggio e sensibilità che ogni operatore ha saputo manifestare”, ha detto il viceministro dell’Interno – Filippo Bubbico – incontrando la stampa al Centro Operativo Comunale di Penne insieme al capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e ai rappresentanti delle strutture operative intervenute dal 18 gennaio nelle attività di ricerca e soccorso sul sito dell’hotel Rigopiano”, si legge nel comunicato della Protezione Civile.
“Si è concluso un momento importante dal punto di vista tecnico di ricerca, ma non l’attività del Sistema di Protezione civile che sta garantendo dallo scorso 24 agosto , giorno del primo forte terremoto in queste zone, la propria costante presenza e azione nelle quattro Regioni del Centro Italia” ha dichiarato il Capo Dipartimento Curcio.
“Lo scenario sul quale si sono svolte le operazioni è stato particolarmente difficile sul piano tecnico ma anche sul fronte delle forti emozioni che ha prodotto: “abbiamo gioito quando sono state tratte in salvo 11 persone e ci siamo rattristati nel computo delle 29 vittime” ha proseguito Curcio.
Alla conferenza stampa hanno preso parte i rappresentanti delle diverse componenti del Sistema di protezione civile a sottolineare che “i veri obiettivi nell’interesse del Paese si possono raggiungere se tutte queste eccellenze del Paese lavorano in modo coeso” ha continuato il Capo Dipartimento. “Protezione civile è un sistema in cui ognuno contribuisce per la propria parte: dal volontariato ai Vigili del Fuoco, dalle Forze di Polizia a quelle Armate, dal Soccorso Alpino al alla comunità scientifica – che come sempre ha saputo mettere a disposizione della sicurezza degli operatori le proprie conoscenze, professionalità e strumenti – fino ai Comuni e agli Enti locali per arrivare al singolo cittadino”.
Continua la nota: “Da mesi il sistema è stato sotto pressione ma ha saputo dare risposte ai massimi livelli, sempre”. Ha sottolineato Curcio: “Oggi siamo qui per ringraziare e sostenere questo sistema, ma bisogna supportarlo tutti i giorni, perché l’emergenza è il momento in cui si raccoglie il frutto di un percorso in cui ogni forza pianifica e si struttura per il tempo dell’emergenza”.
Il Capo Dipartimento ha concluso esprimendo vicinanza alle famiglie delle vittime e dei colleghi che hanno perso la vita nell’incidente che ha coinvolto un velivolo del 118 lo scorso 23 gennaio, proprio durante un’operazione di soccorso, ricordando che “chi lavora in emergenza si espone sempre a dei rischi, fino a sacrifici estremi”.