“Da sempre noi vescovi abbiamo parlato di voi e per voi, poiche’ siete il fondamento dell’edificio, la cellula viva dell’organismo sociale, l’icona del mistero della Chiesa sposa di Cristo: voi siete la Chiesa nella casa, la Chiesa domestica che ogni giorno celebra la liturgia della vita e dell’amore”. Sono le parole di ammirazione e di affetto dedicate alla famiglia, nella prolusione del cardinale Angelo Bagnasco all’Assemblea della Cei. “Dio continua in voi il miracolo della vita, vi chiama ad una missione straordinaria: generare non solo dei corpi, ma delle persone, ecco l’educazione”, ha proseguito: “Quante volte abbiamo detto che la cultura oggi disprezza la famiglia e la politica la maltratta! Come se questo nucleo, questo microcosmo, fosse vecchio e superato, e si dovesse viaggiare trionfalmente verso nuove forme, piu’ aggiornate – si dice – piu’ efficaci e libere. Come se le relazioni fossero una opzione, e non la via per essere veramente persone; come se i legami mortificassero la liberta’, e non invece la condizione per essere veramente liberi; come se le scelte definitive fossero contrarie allo slancio vitale dell’individuo, anche nella sfera degli affetti piu’ intimi. Ma questa smania che rincorre ogni alito di vento, che e’ insofferente del quotidiano e del normale, non e’ forse segno del vuoto interiore, del male di vivere?”. “Siate voi, famiglie, a proclamare – nella diuturna riconquista del vostro amore e del vostro sacramento – la bellezza del matrimonio e della famiglia come il vero fondamento del vivere sociale; siate voi a testimoniare la bellezza della paziente dedizione ai figli; la possibilita’ di vivere insieme tutta la vita”, ha detto il cardinale. “Siate la risposta concreta e alternativa all’individualismo radicale che respiriamo, e che spinge a vivere isolati gli uni dagli altri in nome di una autonomia che ci distrugge”, la consegna. “Quante volte abbiamo messo in guardia dalle derive antropologiche”, ha sottolineato Bagnasco a proposito del suo decennio di presidenza: “Esse, in nome dell’uomo, lo negano con costumi e leggi che sembrano rispettare la liberta’, ma in fondo sono convenienti all’economia”. “Le famiglie – sul piano sociale – si sentono sostanzialmente abbandonate”, il grido d’allarme: “sono urgenti politiche familiari consistenti nelle risorse e semplici nelle condizioni e nelle regole. Non sostenere la famiglia e’ suicida”. Altro appello, quello per il sostegno “alla scuola paritaria, puntualmente messo in discussione da un pregiudizio ideologico: eppure, nella laica Europa questi muri sono caduti, per cui si riconosce il valore culturale della scuola paritaria nell’assicurare la memoria dei nostri Paesi, come pure la stessa ricchezza che ne deriva per la liberta’ educativa e il pluralismo. In Italia, invece, sembra non valere nemmeno il criterio dell’investimento, che consente allo Stato di risparmiare ogni anno – al netto del contributo – ben 6 miliardi di euro”.