idee

“Non sto facendo campagna elettorale, ma informazione. Rispettiamo le idee di tutti. C’e’ una sentenza della corte costituzionale che autorizza il Veneto a fare il referendum e che dice che e’ giusto sentire i cittadini e che nella trattativa bisognera’ tener conto dell’esito del referendum”. A dirlo il governatore del Veneto Luca Zaia a Circo Massimo, su Radio Capital, sul referendum per l’autonomia in programma domenica. Zaia ha spiegato che il referendum veneto non c’entra nulla con quello catalano, “li’ – ha ricordato – si chiedeva l’indipendenza, in Veneto si chiede l’autonomia e ci muoviamo nei confini della costituzione”. Il governatore ha indicato che il girono dopo la consultazione “il Veneto non sara’ piu’ quello di prima. Tutta la politica veneta si e’ schierata a favore: essere leghisti o del Pd o grillini e’ la stessa cosa” e che no ce’ alcun gioco di potere: “questo referendum arriva dopo due anni di battaglie legali”. Riguardo al percorso seguito dall’Emilia Romagna, Zaia ha detto di tifare “perche’ l’Emilia Romagna porti a casa le 23 competenze, ma il 16 anni le uniche due regioni che hanno presentato un progetto per il negoziato sono state il Veneto e la Lombardia: Emilia Romagna non pervenuta”. E la richiesta del ministero dell’Interno di versare due milioni di euro per le spese per l’ordine pubblico? “Dei soldi – ha risposto – parliamo dopo, abbiamo firmato la convenzione che dice che ci sara’ un rimborso spese. Ci siamo ritrovati questa doccia fredda perche’ per la prima volta nella Repubblica Italiana ci vengono chiesti 2 milioni per pagare gli straordinari a 4.000 agenti quando non e’ mai accaduto nulla nella storia: nel 2015 abbiamo fatto le regionali e il pagamento del rimborso spese al ministero e’ stato di 151mila euro. Se non glieli diamo? Ne parliamo lunedi’”. “Non dico cifre e non metto asticelle – ha infine detto Zaia a una domanda sull’affluenza -, il mio ruolo finisce venerdi’ alle 24: saranno i veneti a decidere il proprio destino, il proprio futuro”.