Questo “e’ il G7 di quelli che vogliono uscire dalle secche della crisi”, una fase cruciale in cui “occorre una regia che progetti un sistema che formi adeguatamente per i nuovi lavori”. Una sfida non facile ma per la quale “siamo ancora in tempo”. E’ il messaggio che Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, lancia dalle colonne della Stampa in vista del vertice di Torino per il quale, rivela, avrebbe messo a disposizione anche il grattacielo torinese di Intesa. “Sarebbe stato un simbolo d’avanguardia ideale”, dice. Tra le sfide future per la crescita, Messina evidenzia una “riduzione di Pil mondiale legata ai tassi di natalita’ in calo nel mondo occidentale”, compensata dalla “produttivita’”. E’ per questo, insiste, che “e’ necessario individuare dei percorsi per formare profili in grado di affrontare le nuove sfide professionali. Questo e’ cio’ che chiederei al G7: adeguare il mondo del lavoro”. Per Messina c’e’ un “problema sociale” in Italia, riconducibile per lo piu’ alla “mancanza di giovani qualificati”. E’ la nostra debolezza “numero uno”. La seconda, aggiunge, “e’ il debito pubblico”. Per frenarlo suggerisce la “dismissione di attivi pubblici”. Si tratta di un patrimonio da “circa 300 miliardi di pertinenza delle amministrazioni locali”. Quanto all’instabilita’ politica “e’ una questione che, auspicabilmente, puo’ essere risolta con una legge elettorale che consenta la governabilita’”, dice. Messina rifiuta l’etichetta di “banca di sistema”, “una definizione del passato”. Cosi’ come reputa chiusa la stagione delle galassie del credito: “Gran parte del capitale delle banche quotate fa capo a investitori stranieri. Non c’e’ piu’ spazio per ragionare su galassie e dintorni”. Col piano 2018, aggiunge, per Intesa Sanpaolo si riporta centrale “la gestione del risparmio”: l’istituto “amministra 920 miliardi, il che fa di noi il leader naturale per catturare i nuovi flussi di risparmio”, sottolinea l’ad. “E’ il mestiere su cui abbiamo gia’ innestato un secondo filone, la componente assicurativa che ci vede, nel ramo vita, primi in Italia”.