Papa Francesco

Marine Le Pen ha criticato Papa Francesco sull’accoglienza ai migranti e la Chiesa cattolica che a suo avviso “si immischia” troppo di cose che non la riguardano. In un’intervista al quotidiano cattolico francese La Croix, la candidata del Front National all’Eliseo ha spiegato di essere “estremamente credente” e di “non essere mai stata attraversata dal dubbio”, ma ha aggiunto di essere “arrabbiata con la Chiesa”. “Penso che si impicci di tutto tranne che di cio’ che la riguarda”, ha lamentato la Le Pen, “questo non significa che non nutra rispetto per alcuni religiosi”. In particolare la beniamina dell’estrema destra ha definito “un’ingerenza” politica gli appelli del Pontefice sui migranti. Cosi’, ha spiegato, non avrebbe problemi a invitare il Papa all’Eliseo, se fosse eletta, ma gli direbbe che “la carita’ puo’ essere soltanto individuale”. “Chi pretende che gli Stati vadano contro l’interesse dei popoli non imponendo delle condizioni all’accoglienza di un numero importante di migranti e’ per me politica, direi anche ingerenza, visto che (il Papa) e’ anche un capo di Stato”. Un’altra ingerenza denunciata dalla le Pen e’ quella dei vescovi francesi che, ha lamentato, “a volte si immischiano di cio’ che non dovrebbero dando istruzioni su come votare”. Infine l’esponente del Front Nataional ha affermato di avere una “visione rigorosa della laicita’” e su temi come i matrimoni gay non ha escluso il ricorso al referendum.

“A volte, una certa ipocrisia spinge a vedere nei carcerati solo delle persone che hanno sbagliato, per le quali l’ unica via e’ quella del carcere. Ma, ripeto ancora una volta, tutti abbiamo la possibilita’ di sbagliare. Tutti in una maniera o nell’ altra abbiamo sbagliato”. Lo dice Papa Francesco, in un’intervista a La Repubblica. “E l’ ipocrisia- aggiunge Bergoglio- fa si’ che non si pensi alla possibilita’ di cambiare vita: c’e’ poca fiducia nella riabilitazione, nel reinserimento nella societa’. Ma in questo modo si dimentica che tutti siamo peccatori e, spesso, siamo anche prigionieri senza rendercene conto. Quando si rimane chiusi nei propri pregiudizi, o si e’ schiavi degli idoli di un falso benessere, quando ci si muove dentro schemi ideologici o si assolutizzano leggi di mercato che schiacciano le persone, in realta’ non si fa altro che stare tra le strette pareti della cella dell’ individualismo e dell’ autosufficienza, privati della verita’ che genera la liberta’. E puntare il dito contro qualcuno che ha sbagliato non puo’ diventare un alibi per nascondere le proprie contraddizioni”.

Rosi Bindi, la pasionaria del Pd, lascia la politica. Per lei l’ultimo giro di giostra. E lascia in polemica con la gestione del Partito Democratico a guida Renzi. L’ex ministro della Sanità lo annuncia in una intervista a Il Fatto Quotidiano. ‘Lascio la politica. Il Pd é di un uomo solo. Abbandono il campo a fine legislatura. La vita é piu’ di ciò che facciamo. Le primarie? Tutti i miei amici sono con Andrea Orlando.  Tra i nostri errori quello di inseguire il M5S sul loro terreno: ieri sullo streaming e sui costi della politica, oggi sulla legge elettorale. Questa si chiama sudditanza. Fare politica non é un mestiere., ed é impossibile farla senza il fuoco della passione. Vorrei dedicarmi agli studi, tornare al mio vecchio amore per la teologia, ma anche viaggiare un pò: ho girato tanto ma ho visto poco. Vedo un gran bisogno di formazione alla politica e di ricostruzione delle reti associative. Non solo da cattolica ma anche da politica mi sento di affermare che l’unico punto di riferimento é Papa Francesco, per quello che dice e per quello che fa’

“Il Signore converta i cuori delle persone che seminano terrore, violenza e morte, e anche il cuore di quelli che fanno e trafficano le armi”. E’ la preghiera conclusiva di Papa Francesco pronunciata in piazza San Pietro in occasione della Domenica delle Palme. Il Papa ha espresso cordoglio per le vittime dell’attentato compiuto questa mattina, Al Cairo in una chiesa copta e che ha causato 25 morti. “Al mio caro fratello, papa Tawadros II, alla Chiesa copta e a tutta la cara nazione egiziana esprimo il mio profondo cordoglio, prego per i defunti e i feriti e sono vicino ai famigliari e all’intera comunità” ha concluso Papa Francesco.

‘Scholas Cittadinanza’, proposta educativa di Papa Francesco, con una rete di 446.133 scuole presenti in 190 Paesi, arriva per la prima volta in Italia. Il programma, che si svilupperà fino al 7 aprile nei locali dell’Istituto Einaudi di Roma, coinvolge 200 studenti tra i 15 e i 17 anni, di fedi e nazionalità diverse, immigrati e rifugiati provenienti da dieci scuole pubbliche e private. L’obiettivo è promuovere la cultura dell’incontro per la pace attraverso l’educazione. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il ministero della Istruzione, dell’Università e della Ricerca. “Durante il primo giorno del programma – si legge in una nota – i giovani hanno affrontato alcuni temi come scuola, corruzione, disoccupazione, indifferenza sociale e familiare, discriminazione, bullismo,  selezionando due problematiche (l’indifferenza e la discriminazione) su cui lavoreranno in una ‘settimana d’immersione’ con analisi, dibattiti, raccolta di informazioni finalizzati all’elaborazione di una proposta concreta per migliorare la società”. L’iniziativa si concluderà venerdì 7 aprile all’Einaudi con la presentazione di proposte e dichiarazioni d’impegno degli studenti. Alla cerimonia interverranno il ministro Valeria Fedeli, il direttore di Scholas, José María del Corral, e autorità civili e religiose della Santa Sede. Scholas cittadinanza è il programma per la formazione degli studenti delle scuole superiori che risalta l’importanza della partecipazione e l’impegno civico per la comunità. Il movimento studentesco mondiale ha preso il via in Argentina, quando Bergoglio era arcivescovo della Città di Buenos Aires.

Papa Francesco e’ giunto a bordo della ‘papamobile’ aperta in Piazza Martiri a Carpi, prima tappa della sua visita nella Bassa Modenese, a cinque anni dal sisma che colpi’ l’Emilia nel maggio del 2012. Il Pontefice e’ stato accolto dall’entusiasmo della folla che ha iniziato a gremire la piazza centrale della cittadina fin dalle prime ore del mattino. Alcuni fedeli hanno atteso l’arrivo del Pontefice fin dalla mezzanotte. Papa Bergoglio celebrera’ la messa domenicale sul sagrato della Cattedrale, inaugurata la settimana scorsa dal segretario di Stato Pietro Parolin, dopo la ricostruzione post-sisma. Tanti gli striscioni inneggianti al Papa tra cui uno sollevato da diversi bambini in cui e’ scritto ‘We love (San) Francesco’. Ad accogliere Papa Bergoglio, oltre ai vescovi dell’Emilia Romagna capeggiati dall’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei regionale, monsignor Matteo Maria Zuppi, alcuni esponenti della politica come il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, i parlamentari Carlo Giovanardi e Matteo Richetti e l’eurodeputata Cecile Kyenge.

“Non puo’ un gruppetto di individui controllare le risorse di mezzo mondo. Non possono persone e popoli interi aver diritto a raccogliere solo le briciole”. È l’accorato appello contenuto nella parte finale del discorso rivolto dal Papa ai partecipanti al Forum su migrazioni e pace. “Nessuno puo’ sentirsi tranquillo e dispensato dagli imperativi morali che derivano dalla corresponsabilita’ nella gestione del pianeta, una corresponsabilita’ piu’ volte ribadita dalla comunita’ politica internazionale, come pure dal Magistero”, ha tuonato Francesco, spiegando che “tale corresponsabilita’ e’ da interpretare in accordo col principio di sussidiarieta’, che conferisce liberta’ per lo sviluppo delle capacita’ presenti a tutti i livelli, ma al tempo stesso esige piu’ responsabilita’ verso il bene comune da parte di chi detiene piu’ potere”. “Fare giustizia – ha spiegato il Papa – significa anche riconciliare la storia con il presente globalizzato, senza perpetuare logiche di sfruttamento di persone e territori, che rispondono al piu’ cinico uso del mercato, per incrementare il benessere di pochi”. Citando Benedetto XVI, Francesco ha ricordato che “il processo di decolonizzazione e’ stato ritardato sia a causa di nuove forme di colonialismo e di dipendenza da vecchi e nuovi Paesi egemoni, sia per gravi irresponsabilita’ interne agli stessi Paesi resisi indipendenti”. “A tutto cio’ bisogna riparare”, il monito all’insegna del “dovere di giustizia”: “Non sono piu’ sostenibili le inaccettabili disuguaglianze economiche, che impediscono di mettere in pratica il principio della destinazione universale dei beni della terra. Siamo tutti chiamati a intraprendere processi di condivisione rispettosa, responsabile e ispirata ai dettami della giustizia distributiva”.

“L’azzardo, gioca vite, persone, famiglie e produce poverta’ e scarti. Papa Bergoglio ci sta chiedendo di intervenire contrastando le cause che producono sovraindebitamenti, usura e disperazione. Una classe politica e dirigente, che genera ludopatici, rivela una sensibilita’ fariseica nel volerli curare, se favorisce la diffusione di macchinette rovina-famiglie piu’ sofisticate”. Il presidente della Consulta Nazionale Antiusura, mons. Alberto D’Urso, rilancia le parole del discorso dei giorni scorsi di Papa Francesco. Secondo mons. D’Urso il discorso non puo’ essere ignorato dal Governo che sta lavorando sulla proposta di regolazione del gioco d’azzardo con slot. Proposta che nella versione originale presentata nei giorni scorsi alla Conferenza Unificata Stato-Regioni ha incontrato un netto dissenso da parte della Consulta Nazionale Antiusura, e non solo. “Nei prossimi giorni la Conferenza Stato Regioni si riunira’ nuovamente. Il mio auspicio – ha proseguito mons. D’Urso – e’ che le parole del Papa possano essere prese in seria considerazione anche dai rappresentanti istituzionali del nostro Paese. Il profitto e’ fine a se stesso, se non riconosce i diritti fondamentali della vita, della salute, della dignita’ e della liberta’ delle persone. Sono un milione i cittadini italiani che si sono ammalati a causa di tali macchinette, e’ un numero considerevole che non puo’ guarire con le cure del buon samaritano. E i 94 miliardi di euro consumati nel 2016 nelle slot rovina-famiglie spiegano perche’ crescono a dismisura i poveri, i disoccupati e gli usurati, a favore di una ristretta cerchia di pochi che diventa sempre piu’ ricca. Un cittadino di uno Stato moderno e civile – ha concluso – non merita di essere affidato alla “Dea bendata”, ma ha il diritto di sperare in un lavoro e un reddito dignitoso”.

“Annunciare il Vangelo con mitezza e fermezza, senza arroganza o imposizione. Senza gridare, senza sgridare qualcuno. La vera missione non è mai proselitismo ma attrazione a Cristo” . Lo ha detto Papa Francesco parlando in piazza San Pietro prima dell’Angelus. Una missione che per Francesco si compie attraverso “la nostra testimonianza”.
Ricordando la “Festa del Battesimo del Signore”, ha continuato Francesco: “Questa festa -ci fa riscoprire il dono e la bellezza di essere un popolo di battezzati, cioè di peccatori salvati dalla grazia di Cristo, inseriti realmente, per opera dello Spirito Santo, nella relazione filiale di Gesù con il Padre, accolti nel seno della madre Chiesa, resi capaci di una fraternità che non conosce confini e barriere”. Il pontefice poi ha invitato i fedeli “ad unirsi alla Rete Mondiale di Preghiera del Papa, che diffonde, anche attraverso le reti sociali, le intenzioni di preghiera che propongo ogni mese a tutta la Chiesa. Così si porta avanti l’apostolato della preghiera e si fa crescere la comunione”.

L’85% degli italiani ha fiducia in Papa Francesco. Bergoglio e’ in assoluto la personalita’ della quale ci si fida di piu’ nel nostro Paese: l’apprezzamento raggiunge il 90% tra i cattolici e risulta molto alto, al 68%, anche tra coloro che si dichiarano non cattolici o non credenti. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis, e pubblicato sul proprio sito, in occasione degli 80 anni del Pontefice. Dice di avere poca o nessuna fiducia nel Pontefice solo il 9% degli intervistati, mentre “non sa” il 6%. “La spontaneita’ e la profonda empatia con i bisogni reali della gente – spiega il direttore di Demopolis, Pietro Vento – hanno conquistato l’opinione pubblica, ben oltre la fede o la pratica religiosa”. Il 56% degli intervistati afferma di aver migliorato negli ultimi tre anni la propria opinione sulla Chiesa Cattolica (per il 41% e’ rimasta uguale, per il 3% e’ peggiorata). Rompe gli schemi, Papa Francesco; dialoga con credenti e non, denuncia quotidianamente i compromessi, “l’economia malata” in un sistema caratterizzato da crescenti squilibri. Piace molto, Bergoglio. “Il 66% degli italiani – afferma Vento – si dichiara colpito dalla costante denuncia dell’indifferenza e delle ingiustizie sociali. Sei su 10 apprezzano l’attenzione mostrata verso i piu’ deboli. La maggioranza assoluta (53%) apprezza, sin dall’inizio del Pontificato, la chiarezza delle parole di Papa Francesco”. Il sondaggio e’ stato condotto dall’Istituto Demopolis nel dicembre 2016, in occasione degli 80 anni di Papa Francesco, su un campione di 1.000 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne.