prevenzione

Oggi in 104 piazze italiane oltre 5mila volontari, appartenenti a circa settecento organizzazioni, hanno animato la campagna ‘Io non rischio‘, una giornata di divulgazione sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto, con l’obiettivo di prevenirle e di affrontarle con una giusta dose di conoscenza.
Il capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, oggi è stato impegnato a visitare le piazze italiane “Io Non Rischio” interessate dall’iniziativa. Con il tour Borrelli ha voluto anche ringraziare l’intero Servizio Nazionale della Protezione Civile che “nell’ultimo anno ha portato avanti un impegno straordinario nelle numerose emergenze che hanno gravemente colpito il nostro Paese.

“Io non rischio” – campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’inserimento del rischio maremoto e del rischio alluvione ha visto il coinvolgimento di Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab-Università della Calabria, Fondazione Cima e Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica.

Borrelli ha anche ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che il 3 ottobre scorso ha elogiato la campagna informativa, definendola “preziosa ed efficace in quanto capace di far crescere la coscienza comune del nostro Paese”.

“La mancanza di serie politiche di prevenzione evidenzia, dopo grandi catastrofi, come il terremoto che ha colpito l’Italia centrale un anno fa e, purtroppo, il recentissimo sisma di Ischia, come i problemi che devono essere affrontati non siano tanto connessi alla gestione dell’emergenza, cui si deve l’impegno e la gestione del Dipartimento Protezione Civile, quanto piuttosto alla mancanza della cultura della prevenzione, ossia della conoscenza, del contrasto e della riduzione del rischio”. Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Per gli architetti “se è significativo, e certamente apprezzabile, il recente ‘Sisma bonus” promosso dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per gli interventi edilizi antisismici, grande però è la responsabilità della politica per la mancanza di provvedimenti che contrastino con decisione abusivismo e cattiva qualità del costruito”. “Fenomeno, questo, assolutamente rilevante, considerato che dal 2006 al 2015 – secondo i dati del Cresme – in media più del 16% delle nuove abitazioni costruite in Italia è abusiva, con un picco di quasi il 21% nel 2015 (circa 18.000 su 110.000)”.

“Di fronte alla dilagante burocrazia che tende a scaricare sempre ad altri scelte importanti, il compito della politica deve essere quello di investire sulla prevenzione, affinche’ di fronte alle calamita’ naturali, non si debba continuare a contare le vittime”. Lo ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, partecipando ieri sera al dibattito “La gioia nel dolore, ricostruire l’anima e la pace dopo la tragedia di un terremoto”. L’iniziativa si e’ svolta a Farra di Soligo, nell’ambito dell’evento culturale e sociale “La torre della pace una campana a Santa Maria dei Broi a cento anni dalla Grande guerra nel quartier del Piave”, organizzato dalla parrocchia di Santo Stefano Protomartire e dalla Diocesi.

Cultura e prevenzione strumenti indispensabili per contrastare un fenomeno, quello sulla violenza sulle donne, che non sembra spegnersi, nonostante l’opera di sensibilizzazione culturale e l’intervento delle forze dell’Ordine. Questi i dati: ogni tre giorni e mezzo avviene in media l’omicidio di una donna in ambito familiare o comunque affettivo, mentre ogni giorno, sempre ai danni di donne, si registrano 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse, 9 di violenze sessuali. Questi più in dettaglio i dati di tutte le forze di polizia: – gli omicidi di donne in ambito familiare sono stati 117 nel 2014, 111 nel 2015, 108 nel 2016; gli atti persecutori (circa il 76% in danno delle donne) 12.446 nel 2014, 11.758 nel 2015, 11.400 nel 2016; i maltrattamenti in famiglia (circa l’81% in danno delle donne) 13.261 nel 2014, 12.890 nel 2015, 12.829 nel 2016; le percosse (circa il 46% in danno delle donne) 15.285 nel 2014, 15.249 nel 2015, 13.146 nel 2016; le violenze sessuali (oltre il 90% in danno delle donne) 4257 nel 2014, 4000 nel 2015, 3759 nel 2016. Oltre alla tutela offerta dalla legge, che va dagli strumenti dell’ammonimento al divieto di avvicinamento fino ai domiciliari e al carcere per i casi più gravi, la battaglia più importante si gioca sul campo della prevenzione in cui la Polizia di Stato è impegnata, non solo nel contribuire attraverso l’informazione al superamento di una mentalità di sopraffazione, ma a fare da sentinella per intercettare prima possibile comportamenti violenti e intimidatori. Riparte nel giorno di San Valentino la campagna della Polizia di Stato “…questo non é amore” che prevede in tutte le province italiane camper, pullman, gazebo e altri momenti d’incontro per rompere l’isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere. “Se ti ricatta … non è amore. Se minaccia te o i tuoi figli … non è amore. Se ti isola, umilia, offende …non è amore. Se ti perseguita con mail e sms ossessivi ….non è amore. Se ti prende con violenza quando non vuoi … non è amore. Se ti chiede “l’ultimo appuntamento” …non è amore. Se ti uccide …non è amore”.

“Il tumore e’ una bestia che si puo’ domare”, l’importante e’ fare “prevenzione”. Cosi’ il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, durante la sua visita all’Istituto nazionale tumori, per lanciare le iniziative del World Cancer Day, che si svolge domani. “Ricordarsi di questa giornata e’ importante – interviene il ministro – perche’ le persone non devono avere paura del cancro, devono sapere che si puo’ sconfiggere. Pero’ bisogna fare la prevenzione. E abbiamo bisogno di una stretta alleanza con i mass media affinche’ ci aiutino a educare alla prevenzione primaria e secondaria. Nell’Italia del sud abbiamo ancora un’aderenza scarsissima” ai programmi di prevenzione. “Questa e’ la grande missione della politica – aggiunge – . La politica non deve scegliere i medici ma fare strategie di prevenzione. Sono gia’ 3 mln le persone guarite dal cancro in Italia, quasi quanto tutta Roma e provincia”. E se e’ vero che “l’incidenza della patologia e’ in aumento e’ anche vero che c’e’ un aumento significativo del tasso di guarigione, che prima non avevamo, e che e’ di circa il 70 per cento, e in alcune patologie, come per il tumore al seno, arriva all’85%”. “Sono dati importantissimi – ha concluso Lorenzin – frutto di tre grandi alleati: la prevenzione, i corretti stili di vita e la ricerca scientifica. Ricerca che sta facendo grandi regali all’umanita’, e che poi e’ dovere dei servizi sanitari mettere a sistema per i nostri cittadini”.

“La vera calamità in Italia sono gli enti locali”. Così l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Spiega in una intervista a Libero: “Rallentano la distribuzione dei fondi per la messa in sicurezza. E poi le case crollano”. Per Bertolaso la soluzione è “affidare ad un soggetto unico come un Authority la gestione diretta dell’’attività di prevenzione su tutto il territorio nazionale”. Dice l’ex numero uno della Protezione civile: “Il terremoto è un fenomeno naturale”, ma se è difficile prevederlo, “si conosce il rischio sismico in Italia”. La zona rossa “è ben marcata” e con una “adeguata prevenzione tante vittime si potevano evitare”.

Un piano di manutenzione infrastrutturale e cultura della sicurezza per evitare tragedie come quelle che si si vivono in Italia dopo ogni terremoto. E’ l’obiettivo del progetto “Casa Italia” per tutto il territorio nazionale, annunciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi al termine della riunione dei ministri dove si è discusso del sisma che ha colpito il centro Italia il 24 agosto scorso. Il piano serve per “affermare la cultura della prevenzione” perché non basta “essere all’avanguardia dell’emergenza”, ha detto il premier, ricordando la sua esperienza da sindaco e dei primi cittadini. “Dobbiamo riuscire ad essere seri con noi stessi sulle bonifiche sul dissesto idrogeologico, sulle questioni infrastrutturali e su altri temi, dall’efficienza energetica alla diffusione della banda larga”. Al programma “intendiamo coinvolgere tutti gli attori del nostro Paese – ha spiegato Renzi – insieme per ragionare su un progetto che sia il piu’ serio e sistematico” per rispondere alle “fragilita’” del territorio.