vescovo di Rieti

“Rinviare non paga mai. Neanche in politica, perche’ il tempo e’ una variabile decisiva. La ricostruzione, al contrario, e’ vera quando evita frasi fatte – ‘ricostruiremo com’era, dov’era’ – e chiarisce che ricostruire e’ possibile. Ma non l’identico, bensi’ l’autentico. L’identita’ di un borgo storico e’ sempre dinamica e la storia non torna mai indietro”. Lo ha detto il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, nel corso dell’omelia della messa celebrata ad Amatrice, nella ricorrenza del primo anniversario del terremoto nel Centro Italia. Presenti, tra gli altri, il premier Paolo Gentiloni ed il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Amatrice rinascera’ – ha aggiunto -, ma e’ bene che conservi perfino le ferite, perche’ da quelle le future generazioni apprenderanno che la citta’, piu’ che dalle sue mura e dalle sue vie, e’ fatta dall’ingegno e dalla passione di chi la edifica”. “Qui non si tratta di attribuire colpe a qualcuno – ha sottolineato – o distribuire medaglie a qualcun altro, ma di fare quello che ci spetta”. “Non basta nascere – ha sottolineato – bisogna imparare a rinascere. Questa e’ la fede. Ma anche la ricostruzione che verra’, se verra’”.