#abolisciqualcosa: sul web parodia della campagna elettorale

Tasse, universitarie e non. Leggi, l’intera classe politica o chi usa il cellulare pure al cinema. Siamo in campagna elettorale, tutti i rappresentanti di tutti i partiti fanno ormai a gara nel promettere abolizioni, cancellazioni, rivisitazioni: dalle tasse universitarie all’obbligo dei vaccini, al finanziamento ai partiti, alla legge Fornero, e’ tutto un promettere, garantire. Quale migliore occasione per i social per lanciare hastagh dedicati?

Ironia dei social sulle promesse dei politici in campagna elettorale

E infatti ne sono spuntati due: #aboliamoqualcosa e #abolisciqualcosa che, tra sorrisi e amare verita’, stanno spopolando su Twitter. Per Maice, per esempio, “Renzi abolira’ il mal di testa. Berlusconi il ciclo mestruale”. Ikek, invece, fa giu’ duro: “Abolirei tutta la classe politica”. Stesso metodo ma diverso obiettivo per Emil Spada: “Aboliamo i rompiballe che al cinema usano il telefono”. Tropicarry abolirebbe i brufoli “che spuntato proprio prima di qualche evento importante, o meglio i brufoli in generale”. Antonio Ognissanti, invece, attacca proprio le promesse elettorali: “ABOLIAMO LE PROMESSE ELETTORALI, non ne possiamo piu’ di sentire personaggi della vecchia e nuova politica di promettere delle cose per lo piu’ irrealizzabili buone solo per prendere in giro le persone”. E Carlo Mario pure: “Aboliamo la campagna elettorale: silenzio per tre mesi prima della data, nulla in TV, radio, giornali”. Simona Cortopassi, invece, se la prende con…i negozi d’abbigliamento: “Se mi votate abolisco: -il numero massimo di capi da provare nei camerini”.

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