Diciassettenne stermina la sua famiglia ‘mi sentivo un estraneo’

‘Vivo un malessere, mi sentivo un estraneo’. Queste le parole del reo confesso che, a diciassette anni ha ucciso a coltellate il padre, la madre e il fratello a Paderno Dugnano, nel Milanese. Ha pianto a lungo, incredulo dinnanzi al suo misfatto. Ora si trova presso il centro di prima accoglienza del Beccaria di Milano, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Non ci sarebbe un vero movente, stando a quanto hanno riferito i magistrati che si stanno occupando del caso. Riferiscono, inoltre, che questo pensiero omicida lo attanagliava da giorni. Il dettaglio sarebbe questo: ha prima accoltellato il fratellino nella loro stanza, subito dopo la madre accorsa per le urla del secondogenito, quindi il padre, alle spalle. Lo hanno trovato seduto su un muretto, calmo. Davanti a lui, per terra, il grosso coltello da cucina, arma del reato. Saranno eseguite nei prossimi giorni le perizie psicologiche e psichiatriche. Resta lo sdegno, restano le domande e la tragedia di una famiglia che oggi non esiste più. Le ipotesi restano tutte aperte, come i quesiti e i primi responsi sui social media, di chi dà la colpa di questo disagio giovanile alla società, alla scuola, agli smartphone, ai genitori che non sanno più fare il loro difficilissimo mestiere, al mondo virtuale che ha privato i ragazzi di oggi della realtà vera, dalla quale in molti vogliono sfuggire, nei modi più illogici e crudeli.

Home

Occorre "vedere gli altri come persone e non come cose". Lo ha ribadito il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nell'omelia della messa celebrata nella cattedrale di Bari con i vescovi del Mediterraneo arrivati nel ...

"E' importante che ci sia un rafforzamento del nostro sistema bancario. Un sistema che ha fatto molti passi in avanti, spesso considerato la Cenerentola d'Italia". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ospite di ...

"Non so come finirà, magari Nicola Santangelo e Carmelo Provenzano verranno assolti, ma per questa vicenda dovranno vergognarsi a vita". E il duro atto di accusa del Pm Maurizio Bonaccorso nel Corso della requisitoria al ...

"Adesso Conte sa che noi lavoriamo per dare una mano a risolvere i problemi. Deve farsi carico di dirimere questa questione della prescrizione, non è un problema di Italia Viva o dei singoli componenti di ...

Volare oltre la Manica sara' ancora possibile senza problemi anche nel 2020, nonostante la Brexit, per le migliaia di studenti italiani che sceglieranno il Regno Unito per una vacanza studio. L'uscita dall'Unione Europea, dunque, non ...

"Stiamo gestendo un patrimonio importante che è quello dei dati. È una merce che ci costa apparentemente poco o nulla ma che invece dobbiamo tutelare nel nostro interesse e in quello del singolo". Per farlo ...

L'Etiopia si aspetta dagli Stati Uniti "un sostegno finanziario significativo" per il suo programma di riforme: lo ha sottolineato il primo ministro Abiy Ahmed, in una nota diffusa in coincidenza con la visita ad Addis ...

È il 35enne Daniele Belardinelli l'ultras dell'Inter morto investito da un Suv in via Novara a Milano, dove ieri sera i tifosi neroazzurri hanno attaccato i pulmini dei supporter partenopei. Originario di Varese, ha precedenti ...

"Nel mondo e nel calcio ci vorrebbero sempre educazione e rispetto. No al razzismo e a qualunque offesa e discriminazione". Sono le parole affidate ai social da Cristiano Ronaldo in favore del difensore del Napoli ...

"Siamo di fronte a un atto di negazione della democrazia costituzionale senza precedenti. Non era mai accaduto che neanche una Camera potesse entrare nel merito di un provvedimento". Lo ha detto il deputato di ...

L'APPROFONDIMENTO

"Nei Pronto soccorso italiani mancano circa 5mila medici di emergenza urgenza e i numeri peggioreranno nei prossimi anni, considerando i molti pensionamenti". E ad essere interessate da criticità "sono un po' tutte le regioni, a partire dalla Sardegna e la Sicilia". A fare il quadro è Fabio De Iaco, presidente della Società della medicina di emergenza e urgenza (Simeu), a margine della presentazione della campagna "Noi salviamo vite", tenutasi oggi al ministero della Salute. "In Sardegna - spiega De Iaco - ormai vediamo sopravvivere solo tracce della medicina di urgenza, mentre la massima parte è gestita in modo extra servizio sanitario, ad esempio tramite cooperative private. Anche la Sicilia negli ultimi tempi ha avuto grosse difficoltà". Ma le regioni del nord non sono da meno: "Solo in Piemonte, dove lavoro, - precisa il presidente Simeu - mancano già oggi 300 medici di pronto soccorso e nei prossimi due anni si specializzeranno non più di 40 professionisti, lasciando un ampio gap tra necessità e le coperture reali". Il problema è che a scegliere questa specializzazione sono sempre meno giovani. Per arginare l'emorragia, aggiunge De Iaco, "non basta quindi aumentare contratti o fare concorsi, perché la gente non partecipa ai bandi. La soluzione è quindi sicuramente pagare di più chi fa questo lavoro ma anche contrattualizzare gli specializzandi, riconoscendo il lavoro che fanno. Cambiare in modo strutturale le scuole di specializzazione, facendo in modo che, da un certo momento in poi questi professionisti siano inseriti nel sistema ospedaliero". Cosa che oggi accade, in base al decreto Calabria, "ma solo su base volontaria e con forti differenze regionali. Questo è l'unico modo - conclude - per non chiudere i servizi".