Il regista turco Ferzan Ozpetek, con la sua ultima fatica La Dea Fortuna, ritorna felicemente sui temi preferiti ma in modo originale, con una trama stavolta diversa e convincente. Il messaggio ‘politico’ rimane invariato: una coppia omosessuale ha le stesse criticità e frustrazioni di una coppia eterosessuale; la famiglia amicale, allargata e di quartiere può supplire alle defaillances della famiglia comunemente intesa nella forma di un welfare sociale; una coppia omosessuale può crescere, benissimo, ed educare dei figli, purché vi sia vero amore. Prova magistrale di Stefano Accorsi: sensibile ed efficace la sua interpretazione. Sua la frase del film per me più significativa ‘io lo amo, io so chi è’. Jasmine Trinca si conferma una ‘signora’ del cinema italiano con la sua non comune eleganza e la sua fortissima espressività. Barbara Alberti, nel ruolo della nonna dispotica, risulta odiosa, come in tutte le sue apparizioni televisive. Perfetta per quel ruolo: nessuno sforzo recitativo. Edoardo Leo in una delle sue prove più riuscite ed è evidente la sua crescita professionale, artistica, recitativa.
PS: il film veicola il pensiero che nelle coppie gay il tradimento seriale sia regola inevitabile e comunemente accettata. Sarà vero?