Ala

I parlamentari di Ala precisano che non si presenteranno alle prossime elezioni politiche sotto il simbolo del Partito Repubblicano Italiano-Ala. “Ho ringraziato i colleghi di Ala che hanno con me deciso di consentire al Pri, partito nel quale ho iniziato la mia carriera politica- afferma il senatore Denis Verdini- la presentazione delle liste alle prossime elezioni. Una scelta che ha il merito di permettere a uno dei partiti storici italiani di essere presente a pieno titolo, dopo ventisei anni, in una consultazione nazionale. Auguriamo agli amici repubblicani e al loro segretario Corrado De Rinaldis Saponaro i migliori successi, per riportare al centro della scena un partito che fa parte della miglior tradizione liberal-democratica e riformista europea. La sua presenza nel panorama politico va considerata come un arricchimento significativo in una fase dominata da pericolosi populismi e da derive che vanno combattute con opzioni politiche improntate alla responsabilita’ e al buon senso”.

“Il numero delle candidature di ciascun partito della coalizione, anche quelle del nord, verra’ stabilito sulla base dei sondaggi prima della fondazione delle liste e per quanto riguarda il candidato del singolo collegio si scegliera’ il candidato migliore”. Cosi’ Silvio Berlusconi nel nuovo libro di Bruno Vespa ‘Soli al comando’ in uscita venerdi’ 3 novembre da Mondadori Rai Eri. Salvini e’ un goleador, insinua Vespa, ma vuole fare l’allenatore al suo posto: “Per sua natura Salvini e’ un goleador, come la Meloni che vedo bene giocare all’ala. Berlusconi e’ il regista se sta in campo e l’allenatore se sta fuori. Chi prendera’ piu’ voti sara’ l’allenatore”.

“Verdini è convinto che Renzi abbia capito i suoi errori ed è pronto a concedergli altro credito. Io ed altri amici no. In Sicilia e a Roma torniamo a scommettere sul centrodestra. La fiducia ai governi di centrosinistra non possiamo votarla”. Lo afferma in una intervista a Repubblica Saverio Romano, capogruppo di Scelta Civica-Ala alla Camera dei Deputati e leader della lista Popolari e Autonomisti che sostiene Musumeci in Sicilia.
“Il progetto di Ala-Scelta civica ha stabilizzato la legislatura ma, come tutto, anche questo progetto ha un termine. Io come altri colleghi non condividiamo l’azione di questo governo, che è ormai un governo del presidente dal quale tutti provano a prendere le distanze: Alfano, Bersani, perfino Renzi sulle banche. Io sono fieramente orgoglioso di non sostenerlo. Io non sto lavorando per la destra – spiega -. Ma per una forza di centro che dialoghi con Fi e altri. Noi siamo sempre stati col centrodestra in Sicilia, fieri oppositori di Crocetta. Io lavorerò nel mio piccolo per aggregare il centro. In Sicilia sosteniamo Musumeci che dovrebbe far proprie le ragioni popolari e autonomiste che sono nel dna dei siciliani. Musumeci dovrebbe fare l’allenatore che difende la squadra più che sottolineare le défaillance di qualche calciatore”.

“Non appena la maggioranza avra’ ultimato i suoi giochi per la presidenza della Commissione Affari Costituzionali del Senato, vi e’ un disegno di legge il cui esame dovra’ avere la priorita’ su tutti gli altri: quello per la riduzione del numero dei parlamentari (da 630 a 400 i deputati e da 315 a 200 i senatori) e lo snellimento del procedimento legislativo bicamerale”. Lo scrive il senatore Gaetano Quagliariello, presidente di ‘Idea’, sul giornale online l’Occidentale. “La proposta, di cui sono primo firmatario e della quale martedi’ ho chiesto la calendarizzazione urgente in Commissione – prosegue – e’ stata presentata nel pieno della campagna referendaria ed e’ stata sottoscritta da parlamentari di tutti i gruppi ad eccezione di Ala e del M5S. Sul fronte grillino, tuttavia, e’ stata manifestata disponibilita’ a un esame congiunto dal momento che una proposta simile e’ depositata in Senato anche su iniziativa del M5S”. “A sostegno del disegno di legge, che in pochi mesi puo’ essere realisticamente approvato – osserva ancora Quagliariello – vi sarebbe dunque un’ampia maggioranza parlamentare. Chi, da riformista, il 4 dicembre si e’ schierato per il No, conducendo questa battaglia, non solo nel palazzo ma anche e soprattutto nel Paese, darebbe il segno di voler andare avanti. Chi ha invece sostenuto il Si’, quantomeno ha il dovere di dire cosa ne pensa. In ogni caso, se in questo scorcio di legislatura riuscissimo a consegnare all’Italia una legge elettorale equilibrata e funzionante e un sistema parlamentare meno ipertrofico, daremmo un poderoso contributo alla credibilita’ della politica”.

“Gentiloni dice che questo è un governo di responsabilità ma i primi responsabili di questa legislatura siamo stati noi e la nostra disponibilità sarebbe stata il giusto approdo. Al premier va il nostro rispetto anche se ci ha cortesemente chiuso la porta in faccia, ma questo è un governo che avrebbe dovuto allargare le sue base parlamentare e ridurre le poltrone, mentre lei ha fatto il contrario. Faremo opposizione seria e rigorosa al governo, per via della conventio ad excludendum che ci ha tolto dignità politica e che noi non comprendiamo”. Lo dice Riccardo Mazzoni, di Ala, nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo Gentiloni. Mazzoni ricorda che “il nostro gruppo ha sostenuto con coerenza tutto il percorso riformatore, impegnandosi per il sì, ed è stato compartecipe di una sconfitta come questo governo: grazie ai nostri voti sono state approvate riforme importante, tra cui quella sulle unioni civili. Lo abbiamo fatto per convinzione politica, stando fuori dal governo Renzi, senza mai nulla chiedere: ma nonostante tutto la nostra generosità è stata proporzionale agli insulti che abbiamo ricevuto”. Ala non parteciperà al voto sulla fiducia al governo.

 

“Caos M5S a Roma. Che il sindaco Raggi sapesse delle indagini sull’assessore Muraro non ha alcuna rilevanza né etica, né politica. Per l’etica bisognerà dimostrare, dopo tre gradi di giudizio, che sia stata infranta la legge. Nello stato di diritto, infatti, l’etica risiede solo nella legge. Per la politica vale la stessa cosa. Il vero problema, semmai, è il boomerang della posizione ipocrita che i 5 Stelle hanno finora sostenuto anteponendo il moralismo del Movimento all’etica pubblica. Insomma, è proprio il caso di dire che chi si erge sopra la legge paga, anche se non la viola”. Lo scrive, in un post sul suo profilo Facebook, il senatore di Ala, Vincenzo D’Anna.