Beppe Grillo

“La rabbia è una grande arma. Ecco perché Grillo è stato brillante”. Steve Bannon, ex stratega della Casa Bianca, tesse le lodi di Beppe Grillo e del M5S. L’occasione per l’analisi è offerta da un’intervista a The Spectator dopo le elezioni dello scorso 4 marzo, caratterizzate dall’exploit del Movimento. “Sono partiti come un semplice voto di protesta: ‘vogliamo fermare il capitalismo clientelare'”, dice Bannon, accendendo i riflettori sulla “combinazione tra una classe politica a braccetto con le banche e con le corporations che ha praticamente distrutto il popolo italiano”. I grillini, secondo Bannon, si sono presentati sulla scena politica dicendo, ‘vogliamo che questo finisca e la prima cosa che faremo è distruggere i politici”. La rabbia, dice l’ex guru dell’alt-right, “è una grande arma. Ecco perché Grillo è stato brillante. Sono passati dal nulla al 33% dei voti. E’ straordinario. E sono un soggetto che si basa su internet con pochissimi soldi”. Il successo del M5S ha scosso l’establishment, quello che Bannon identifica con ‘l’uomo di Davos’: “Quello che è successo in Italia ha scatenato il panico. La gente si è alzata e ha detto: ‘Sapete una cosa? Non faremo più così. E’ quello che” gli uomini di Davos “temono”.

“Il 50% delle deputate nel Parlamento siciliano, sono state elette con il Movimento 5 Stelle, ben 8 donne su un totale di 16. Sono Stefania Campo, Gianina Ciancio, Angela Foti, Jose’ Marano, Elena Pagana, Roberta Schillaci, Valentina Palmeri e Valentina Zafarana. Il confronto con i partiti e le loro ammucchiate e’ impietoso”. E’ quanto si legge in un post sul blog di Grillo.
“Il Movimento 5 Stelle ha nel suo gruppo ben 8 donne su 20 pari al 40% dei suoi eletti e al 50% di tutte le donne elette all’Ars – prosegue il blog – Il centrodestra solo 7 su 36, pari al 19%: meno della meta’ rispetto a noi. Il centrosinistra solo 1 donna su 14 eletti, un misero 7%. La sinistra ha eletto un solo rappresentante uomo, quindi la percentuale e’ 0%”. “Come nella passata legislatura – si legge ancora – e’ il Movimento 5 Stelle a portare nelle istituzioni una folta rappresentanza femminile. E lo abbiamo fatto a prescindere dalle quote rosa. Questo e’ quello che succede quando il voto e’ bello, libero e pulito. Quando il voto e’ consapevole. Per i prossimi 5 anni, all’Ars, ci saranno donne libere pronte a dare battaglia e difendere i diritti dei cittadini e delle cittadine senza tregua sedendo nei banchi dell’opposizione”.

“Certo che andro’ a Catania, non c’e’ concorrenza. Se dovessimo vincere in Sicilia sarebbe una grande cosa. Poi ci sarebbe il Lazio perche’ avendo la Regione e la citta’ potremmo incominciare a governare bene. Quando hai la regione contro, il governo contro, le banche contro, voglio vedere chi riesce a governare”. Lo ha detto Beppe Grillo, nelle dichiarazioni andate in onda al Gr Rai, dopo la prima dello spettacolo teatrale ‘Fake’.

“Chi, davvero, ha tolto la responsabilita’ verso i figli dalle mani dei padri? La politica e’ innanzitutto un’assunzione di responsabilita’ per il futuro dei nostri ragazzi; quando votate per le mischie di pregiudicati che si stanno costituendo nei vari distretti elettorali e’ il loro futuro che state uccidendo”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. “Se lasciate che vengano di uovo cambiate le regole elettorali per far si’ che la melma del Paese torni in alto ancora una volta – aggiunge – saranno i vostri figli a farne le spese.. E’ un argomento che mi ha sempre lasciato l’amaro in bocca: il debito di Roma (il triplo di quello che fa capo a tutta la Regione Sicilia) e’ il regalo tossico che i padri hanno lasciato ai loro figli. Per me questo e’ il vero peccato originale con rinnovo automatico che avvelena il Paese. Avere trovato l’alibi per non interessarsi piu’ della cosa pubblica alla faccia dei vostri figli grazie al tormentone del “sono tutti uguali”; una specie di crimine storico per questa democrazia debole e macilenta”.

“Signori, siamo in piena emergenza democratica. Nelle aule parlamentari si sta consumando l’ennesima aberrazione istituzionale: il Pd ha appena dato il suo ok alla fiducia sulla legge elettorale quindi il Parlamento non potra’ discuterla. Quello che hanno deciso due o tre capi di partito diventera’ legge senza che nessuno possa dire la sua. E’ un momento critico. State pronti”. Cosi’ Beppe Grillo su Facebook dove ha condiviso il post di Luigi Di Maio che sul blog aggiunge: “Alle 12 riuniremo il gruppo parlamentare e decideremo la nostra reazione, che sara’ durissima. E’ un colpo mortale alla democrazia, una violazione delle regole democratiche. Il Rosatellum e’ una Legge Truffa contro il Movimento 5 Stelle e contro la volonta’ dei cittadini. E’ una legge fatta ad arte per favorire alla prossima legislatura un governo Renzi-Berlusconi, a prescindere da chi vincera’ davvero le elezioni. Stanno stravolgendo la legge elettorale a 6 mesi dalle elezioni per provare a fermare la prima forza politica del Paese. Hanno paura dell’effetto che avrebbe la nostra probabile vittoria in Sicilia e ci combattono non con la bonta’ dei programmi, ma truccando le regole del gioco. L’intento e’ distruggerci, quello che otterranno sara’ rafforzarci. Faranno imbestialire i cittadini. Nei prossimi giorni saremo chiamati tutti a difendere le istituzioni della Repubblica. State pronti” conclude Di Maio.

“Di Maio è stato democraticamente eletto capo politico, sarà lui a presentare le liste, sarà lui a inserire il suo nome e cognome nei documenti, nei programmi e nelle liste che presenteremo. E’ il capitano di una squadra di ministri che andrà a scegliere, con cui noi ci presentiamo ai cittadini”. Lo dice a Radio Cusano Campus Danilo Toninelli, parlamentare M5S. “Di Maio è il responsabile dell’attuazione del programma, colui che indicherà la linea politica del Movimento Cinque Stelle. Beppe Grillo – sottolinea il deputato – rimane il garante dei principi e delle fondamenta di tutto quello che siamo”.

E se i grillini la facessero finita con questo mito della loro ‘diversita”, di una loro purezza che li rende invulnerabili? Spaccatura in correnti, un leader politico, gia’ condannato, che fa e disfa i candidati del suo partito, finte primarie spacciate per primato mondiale con il vincitore precotto. Penso ce ne sia abbastanza per dire che la novita’ della politica italiana e’ invecchiata assai presto, e neanche troppo bene. Il Pd non sara’ la perfezione, ma ha affermato in questo Paese modalita’ democratiche di scelta dei candidati che sono ancora non eguagliate. Certo non da Rousseau”. Lo scrive su facebook Debora Serracchiani (Pd), presidente regione Friuli Venezia Giulia.

“Di domenica, mentre gli italiani votavano ai ballottaggi, in un consiglio dei ministri durato appena 18 minuti, i partiti si sono giocati 17 mld dei soldi dei cittadini. Cinque sono già stati regalati sull’unghia a Intesa Sanpaolo e altri 12 sono a rischio sui crediti deteriorati e i contenziosi degli istituti veneti. In pratica, hanno messo nel piatto un miliardo al minuto per chinare la testa di fronte al ricatto della prima banca italiana che si è presa solo le parti buone di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. E ha lasciato a noi il resto”. Lo si legge in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo. “Risultato? I due istituti – continua il post – sono stati comunque cancellati dalla faccia della terra e circa 4mila persone perderanno il posto di lavoro. Mentre centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori urlano la loro disperazione. Questa politica, a livello nazionale e locale, è stata complice. Così come complice è stata una vigilanza (distratta?) che per anni ha visto nella Popolare di Vicenza di Zonin un soggetto così solido da poterne aggregare altri”. “Partiti e regolatori hanno lasciato fare per anni a banchieri che hanno spolpato le aziende di credito con prestiti sciagurati (e mai tornati indietro) agli amici degli amici, con pressioni agli imprenditori onesti per l’acquisto delle loro azioni attraverso il sistema dei mutui ‘baciati’ e con informazioni spesso inquinate ai piccoli risparmiatori che si son fidati di strumenti finanziari in realtà molto pericolosi, eppure presentati come un investimento sicuro”.

“Per uno Ius Europeum”. Lo scrive su twitter Beppe Grillo, che rimanda al suo blog dove pubblica un post firmato M5s. “La riforma dello ius soli e’ una so’la- scrivono i 5 stelle-. Concedere la cittadinanza italiana significa concedere anche la cittadinanza europea. Un tema cosi’ delicato – che coinvolge 28 Stati membri e oltre 500 milioni di cittadini – deve essere preceduto da una discussione e una concertazione a livello europeo. Bisogna trovare regole uniformi perche’ la cittadinanza di un Paese dell’Unione coincide con quella europea”. “Discutere di cittadinanza agli stranieri senza una concertazione a livello europeo e’ propaganda – aggiungono -, e’ fumo negli occhi dei cittadini, e’ avvelenare i pozzi di una matura discussione politica. L’Italia non merita tutto questo”. In tutta l’Unione Europea, osservano, “la cittadinanza si acquisisce principalmente attraverso il diritto di sangue, il cosiddetto ‘ius sanguinis’, lo stesso che si applica in Italia. In nessuno Stato europeo esiste, invece, lo ‘ius soli puro’, ossia il diritto alla cittadinanza per nascita. Vi sono diverse versioni che cambiano da Stato a Stato e che rendono temperato o piu’ o meno rigido il principio di base, che rimane ovunque quello dello ius sanguinis”.

Il 63% degli italiani (e il 91% degli elettori M5S) si schiera con Beppe Grillo che, nei giorni scorsi, ha invocato la chiusura dei campi rom. E’ quanto emerge da un sondaggio Ixe’ per Agora’ (Raitre). Ancora piu’ netto il consenso (71%) raccolto dal sindaco Virginia Raggi, che in una lettera al prefetto di Roma ha chiesto di bloccare l’arrivo di nuovi profughi nella capitale.