Cinema

E’ morto a Miami Tomas Milian, aveva 83 anni. La notizia subito ripresa dai social, ha suscitato grande commozione da parte dei fan. Milan, il cui vero nome era Tomas Quintin Rodriguez era nato a L’Avana, il 3 marzo del 1933. L’attore viveva da molti anni in America. Sul suo sito aveva annunciato proprio due giorni fa che sarebbe tornato in Europa e precisamente al Festival Western d’Almeria dando appuntamento ai fan a Tabernas dall’11 al 14 ottobre 2017.

Al via stasera la consegna dei Golden Globe. L’assegnazione delle statuette, che anticipa la cerimonia degli Oscar di febbraio, avverrà al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles. La cerimonia sarà trasmessa in diretta dalla rete statunitense Nbc e in Italia su Sky Atlantic nella notte tra l’8 e il 9 gennaio a partire dall’1.00 con il red carpet e dalle 2.00 con l’assegnazione dei premi. A condurre questa edizione sarà per la prima volta il comico e conduttore tv Jimmy Fallon, conduttore del Tonight Show della Nbc, cresciuto nel cast del Saturday Night Live.

Kirk Douglas, all’anagrafe Issur Danielovitch Demsky, compie 100 anni il 9 dicembre. Nato ad Amsterdam, inizia a lavorare in teatro, recitando anche a Broadway, dove viene scritturato da Guthrie Mc Clintic, il quale gli suggerisce di cambiare subito nome in “Isadore Demsky”. Issur Danielovitch opta quindi per Kirk, dal nome di un personaggio dei fumetti che era tra i suoi preferiti, e per Douglas, dal cognome della sua insegnante di dizione all’Academy. La sua prima prova cinematografica e’ quella di un giovane procuratore distrettuale nel film Lo strano amore di Marta Ivers (1946); successivamente recita anche in ruoli brillanti, tuttavia la commedia non si addice alle sue caratteristiche, piu’ adatte a ruoli forti, cinici, da “duro”. Conquista l’interesse del pubblico interpretando la parte di un pugile forte atleticamente, ma di scarse qualita’ umane, in Il grande campione (1949). Il successo definitivo arriva pero’ con L’asso nella manica di Billy Wilder (1951), dove Douglas e’ Chuck Tatum, un giornalista senza scrupoli che specula sul dramma di un minatore intrappolato dopo il crollo in una miniera, cui seguono Pieta’ per i giusti di William Wyler (1951), in cui interpreta un poliziotto spietato e Il bruto e la bella (1952) di Vincente Minnelli, nei panni di un produttore dal cuore di pietra.

Oggi al via la quarta edizione dell’Ajyal Youth Film Festival organizzato dal Doha Film Institute. Il Festival, (Ajyal’ in arabo significa “generazioni”) si chiuderà lunedì 5 dicembre. L’evento riunisce diverse generazioni con eventi ed attività pensati per valorizzare la creatività dei giovani appassionati di cinema di tutte le età. Oltre ai film in competizione, suddivisi in tre sezioni e valutati da giovani giurati di età compresa tra gli 8 e i 21 anni, il festival propone omaggi tematici, proiezioni speciali, attività per le famiglie e un Hub Creatività. Il filo conduttore su cui si concentra quest’anno l’Ajyal (‘Ajyal’ in arabo significa “generazioni”) è il cambiamento sociale positivo, con 70 film provenienti da 33 Paesi in cui si trattano temi diversi che vanno dai temi finanziari e quelli che riguardano le donne. Il Giffoni Experience ha collaborato attivamente alla realizzazione del Festival qatarino nel cui team creativo è entrato a far parte, in qualità di consulente, il vicedirettore Manlio Castagna. A Doha sarà presente, in occasione dell’evento, una qualificata delegazione del team Giffoni Experience. (fonte: © 9Colonne)

Lunedì 28 novembre alle 20.05 in 41 multisale del circuito Uci Cinemas sarà proiettato ‘La Notte al Cinema di Usain Bolt’, una proiezione che al film ‘I Am Bolt’ unisce le immagini in esclusiva della première a Londra e l’intervista esclusiva al protagonista. Nel lungometraggio, distribuito nei cinema italiani da Nexo Digital, il velocista giamaicano si mostra non solo come l’atleta che conosciamo, ma anche nella sua vita di figlio, compagno di squadra, amico. ‘I Am Bolt’ mostra come sia stato possibile affrontare le sfide nello sport e superare le battute d’arresto, grazie agli allenamenti e al sostegno del suo team. Gli spettatori potranno ascoltare anche le testimonianze di persone vicine a Bolt, come quella dei suoi genitori, del suo allenatore e dei compagni di squadra.

“Dopo 48 anni di attivita’ e 88 film mi e’ chiaro che aveva ragione Vittorio De Sica quando, in un incontro che mi segno’ per sempre, mi disse che un regista per avere il massimo da un attore deve amarlo”. Lo ha detto Pupi Avati presentando oggi in Rai, a Torino, nella giornata di chiusura del Torino Film Festival, la sua masterclass sulle tecniche di recitazione organizzata da Film Commission Torino. “Le scuole di recitazione spesso servono poco o nulla – ha aggiunto – attori lo si e’, non lo si diventa, si puo’ forse migliorare un po’. E io sono qui a insegnarvi non la recitazione, ma la vita. Ne ho vissuta tanta. Coltivate i vostri sogni e i vostri talenti qualsiasi questi siano”. Avati ha appena finito di girare il film per Rai1 Il fulgore di Doni, sull’amore tra una ragazzina bruttina e il piu’ bello del gruppo che cade sciando e rimane invalido. “Un film sugli scarti, tema molto caro a Papa Francesco”.

Al via oggi, a Palermo, la 38esima edizione dell’Efebo d’oro, il premio internazionale che ogni anno va al miglior film tratto da un’opera letteraria. Quest’anno il riconoscimento, che sarà assegnato domenica 27 novembre, e’ andato a “Pericle il Nero” di Stefano Mordini. Proiezioni e incontri sono in programma alla Sala De Seta, ai Cantieri Culturali alla Zisa a Palermo. L’Efebo d’oro quest’anno premia la regista, sceneggiatrice e fotografa francese Agne’s Varda, che sara’ presente alla cerimonia del 27 novembre per ricevere il premio alla carriera, assegnato dalla Banca Popolare Sant’Angelo. A lei è dedicata una retrospettiva di film e documentari, tra quelli piu’ emblematici della carriera, iniziata da “La Pointe Courte” che nel 1955 fece conoscere al pubblico Philippe Noiret. Domani, mercoledi’ 23 novembre, la giornata dell’Efebo D’Oro si apre alle 9 al Cinema De Seta con la proiezione per le scuole di “Room” di Lenny Abrahamson, “incubo” adattato dal romanzo di Emma Donoghue pubblicato da Mondadori con il titolo “Stanza, letto, armadio, specchio“. Il premio Internazionale Efebo d’Oro, organizzato dal Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema, nasce nel novembre 1978 ad Agrigento. Dal 1983 il Premio si è arricchito anche di una sezione dedicata alla televisione e ai nuovi linguaggi, nonchè di un riconoscimento per il miglior libro dedicato al cinema.

Esce al cinema il 6 e il 7 dicembre il film documentario di Michele Santoro Robinù, distribuito da Videa e applaudito alla Mostra del cinema di Venezia. Il film si basa sui veri volti dei baby-boss della camorra e dei loro familiari attraverso un racconto diretto e senza mediazione. Sono ragazzi che hanno evaso l’obbligo scolastico, non parlano italiano e presentano già i segni devastanti della droga in una società forse indifferente e che si definisce “normale”.

Antonio Albanese ha appena cominciato a girare il suo nuovo film ‘A casa’ , un ritorno alla regia a 13 anni da ‘Il nostro matrimonio è in crisi’. ‘A casa’ è scritto, interpretato e diretto da Albanese: “Abbiamo lavorato alla nostra storia – spiega – cercando di raccontare questioni complesse in modo paradossale. La folle idea di partenza, se tutti riportassero un migrante a casa il problema sarebbe risolto, fa da perfetto innesco per una vicenda che porterà il nostro racconto ironico da Milano al Senegal in un continuo equilibrio tra lucida realtà e lucida follia”. Il film scritto con Andrea Salerno e Stefano Bises con la collaborazione di Marco D’Ambrosio in arte Makkox, ‘matita’ e coautore di ‘Gazebo’, è prodotto da Domenico Procacci; è una produzione Fandango con Rai Cinema e sarà distribuito da 01Distribution. Le riprese si concluderanno a metà novembre.

Il pianeta é stato immediatamente informato: la coppia perfetta, quella formata da Angelina Jolie e da Brad Pitt, attori bellissimi, talentuosi, star internazionali, non é piu’ una coppia. Si sono separati. Chi ha lasciato chi? Suvvia, non scivoliamo nel cortile. BradFingiamo di volare alto e di osservare la circostanza da un punto di vista sociologico, come fatto di costume. E allora possiamo dire che l’eleganza e la classe di cui i due attori sono stati interpreti in questa occasione va a farsi benedire. Reciproco lo scambio di accuse ‘abusa di alcol e droghe’ dice lei, ‘impone i suoi modelli educativi ai figli’ dice lui. Chissà dove sta la verità. Ciò che é rilevante é la somiglianza di questa lite familiare, di questa separazione a quelle a cui siamo ormai abituati. Amici, familiari, conoscenti, si separano allo stesso modo. La coppia non regge piu’, ci si lascia per motivazioni serie e, molto piu’ spesso, per futili motivi. Anche una coppia che sulla carta ha tutto, fama, denaro, successo, sensibilità nei confronti delle cause umanitarie, amore, affinità elettive, può fallire come tante altre che hanno meno ‘oneri’ ed onori. Nulla di nuovo sotto questo cielo: Angelina Jolie e Brad Pitt, sogno di miliardi di persone per uomini e donne, sono come tutti noi. Almeno in questa nefasta occasione.