criminalità

Parlare di Procura sconfitta e’ vergognoso. I veri sconfitti sono i cittadini romani che hanno visto imprenditori, politici di destra e di sinistra, dipendenti pubblici corrotti e personaggi della criminalita’ uccidere Roma. Una classe politica compiacente, a volte addirittura asservita a questi criminali. Il tempo e’ galantuomo e queste condanne sono la rivincita dei cittadini onesti sul malaffare e su quella politica che giornalmente combattiamo. Noi non abbassiamo la guardia e continuiamo a lottare per una citta’ migliore”. Lo ha scritto il capogruppo del M5S di Roma, Paolo Ferrara, su Facebook.

“Di Maio, che idiozia! Ma come puo’ la terza carica dello Stato, un esponente di spicco del M5S lasciarsi andare a idiozie del genere sul conto di un intero popolo, quello rumeno, che tanto ha dato in termini umani, sociali ed economici all’Italia. Non si tratta di razzismo ma ahime’ di becera ignoranza. Torna a studiare Di Maio. Risparmiaci il tuo quotidiano festival delle idiozie”. Lo dichiara Gianni Pittella, presidente del Gruppo Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, dopo che alcuni giorni fa l’esponente M5s aveva pubblicato su Facebook un post in cui si affermava: “L’Italia ha importato dalla Romania il 40% dei loro criminali. Mentre la Romania sta importando dall’Italia le nostre imprese e i nostri capitali. Che affare questa UE!”. “Siccome in Italia la politica non ha mai voluto far funzionare la giustizia, anzi molto spesso l’ha sabotata volutamente – proseguiva Di Maio -, noi stiamo attraendo delinquenti, mentre le nostre imprese scappano dove i sistemi giudiziari sono piu’ efficienti: come in Romania! Vi chiedo di ascoltare questi due minuti del Procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita per capire cosa hanno creato in Italia 20 anni di partitocrazia degli amici degli amici. Basta non votarli piu’ per far cambiare le cose”.

Sono almeno cinquemila i locali della ristorazione del nostro Paese nelle mani della criminalita’ organizzata che approfitta della crisi economica per penetrare in modo sempre piu’ massiccio e capillare nell’economia legale. E’ quanto afferma la Coldiretti in relazione all’azione del Centro operativo della Dia di Napoli che nell’ambito di una operazione anticamorra ha portato al sequestro di numerose unita’ immobiliari e partecipazioni in societa’ tra le quali il ristorante “Donna Sophia dal 1931” nel centro di Milano e la sala ricevimenti gia’ nota come “Villa delle Ninfe” a Pozzuoli. Acquisendo e gestendo direttamente o indirettamente gli esercizi ristorativi le organizzazioni criminali hanno la possibilita’ di rispondere facilmente ad una delle necessita’ piu’ pressanti: riciclare il denaro frutto delle attivita’ illecite come e’ emerso dal Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalita’ nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Il volume d’affari complessivo dell’agromafia e’ salito – rileva la Coldiretti – a 21,8 miliardi di euro (+30% in un anno) perche’ la filiera del cibo, della sua produzione, trasporto, distribuzione e vendita, ha tutte le caratteristiche necessarie per attirare l’interesse di organizzazioni criminali. L’agroalimentare e’ divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicita’ in tempo di crisi perche’ – precisa la Coldiretti – consente di infiltrarsi in modo capillare nella societa’ civile e condizionare la via quotidiana della persone. Le attivita’ ristorative – osserva la Coldiretti – sono dunque molto spesso tra gli schermi “legali” dietro i quali si cela un’espansione mafiosa sempre piu’ aggressiva e sempre piu’ integrata nell’economia regolare. Grazie ad una collaudata politica della mimetizzazione, le organizzazioni riescono a tutelare i patrimoni finanziari accumulati con le attivita’ illecite muovendosi ormai come articolate holding finanziarie, all’interno delle quali gli esercizi ristorativi rappresentano efficienti coperture, con una facciata di legalita’ dietro la quale e’ difficile risalire ai veri proprietari ed all’origine dei capitali. Le operazioni delle Forze dell’ordine – conclude la Coldiretti – svelano gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore agroalimentare ed in modo specifico nella ristorazione nelle sue diverse forme, dai franchising ai locali esclusivi, da bar e trattorie ai ristoranti di lusso e aperibar alla moda.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto alla Conferenza internazionale sulle sfide della legalita’ e sicurezza in America Latina. Nel suo intervento il capo dello Stato ha detto che “Il tema della sicurezza costituisce una delle condizioni essenziali per la coesione sociale di ogni comunita’ che voglia vivere in pace e libera da ogni oppressione”. Ai lavori hanno partecipato anche il ministro degli Esteri Angelino Alfano e il presidente della Repubblica di Colombia, Juan Manuel Santos Calderon.
“Le minacce alla legalita’ – tanto quelle tradizionali quanto quelle, persino piu’ insidiose, consentite dall’utilizzo spregiudicato delle nuove tecnologie – travalicano sistematicamente i confini nazionali, si aggrappano alle contraddizioni del sistema di cooperazione giudiziaria internazionale, proliferano tra fragilita’ legislative e giurisdizionali e sulle stesse irresolutezze delle autorita’, approfittano cinicamente della poverta’, dell’arretratezza, dell’esclusione sociale e dell’ignoranza – ha dichiarato Mattarella – Le convenzioni internazionali, le Corti internazionali, le diverse forme di cooperazione tra le autorita’ giudiziarie e di polizia, sono strumenti che si sono rivelati efficaci”. Mattarella ha poi espresso la sua “grande soddisfazione per la firma di tre importanti accordi di cooperazione giudiziaria con la Colombia”, accordi che si aggiungono “alla vasta rete di analoghi strumenti in vigore con molti dei Paesi qui rappresentati”, rete che “ci auguriamo – ha detto il presidente della Repubblica – potrà essere ulteriormente ampliata per affrontare le numerose e impegnative sfide alla legalità che presentano caratteri transnazionali”.