Emma Bonino

“Chi ha vinto le elezioni adesso si assuma l’onore di governare il Paese magari sfumando, me lo auguro per il Paese, alcune posizioni non sostenibili assunte in campagna elettorale. Noi abbiamo perso le elezioni, la vicenda è chiusa”. E’ la posizione di Emma Bonino, leader di +Europa, espressa al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme al resto del gruppo del Misto del Senato.

Si cercano figure di garanzia per la presidenza delle Camere. Fra i nomi che circolano per il Senato c’è anche quello di Emma Bonino. LaPresse ne ha parlato con Bruno Tabacci, a margine del convegno ‘Menabò: Analisi e prospettive della nuova legislatura’ organizzato dalla rivista Formiche con Kratesis a Roma. E’ proprio l’esponente centrista che ha permesso alla lista ‘+Europa’ di presentarsi alle elezioni lo scorso 4 marzo. DOMANDA: Secondo alcune voci, Silvio Berlusconi vorrebbe proporre Emma Bonino come figura di garanzia alla presidenza di una delle due Camere. Una scelta giusta? RISPOSTA: Emma Bonino è sicuramente una soluzione. Potrebbe essere una scelta molto intelligente e costruttiva. Non so come possa andare a finire la vicenda perché siamo ancora ai preliminari, ma mi auguro che le soluzioni siano di un profilo adeguato. D: Un eventuale accordo M5S-Lega per la presidenza delle Camere sarebbe prodromico per la formazione di un governo o, come dice Di Maio, sono due discorsi staccati? R: Mi sembra che siano questioni differenti. Detto questo, loro hanno i numeri per fare tutte le cose che ritengono di fare compreso il governo questo però presuppone che si mettano attorno ad un tavolo e discutano ma c’è molto da lavorare. Io, nell’interesse del Paese, mi auguro che una soluzione di governo venga trovata.D: Cosa dovrebbe fare il Partito democratico in questo momento? R: Se M5S e Lega ritengono di essere in grado di fare un governo da soli al Pd non resta altro che restare all’opposizione. Se invece i Cinque Stelle, che pure hanno avuto un risultato elettorale importante, cominciano a pensare che nessuno sia vincitore, nel senso classico del termine, e pensano che ci debba essere un coinvolgimento più generale, allora credo che nessuno meglio del Capo dello Stato possa valutare questa situazione politica oggettiva ed assumere iniziative conseguenti.D: Una parte minoritaria del Pd pensa che bisognerebbe tentare un accordo con il M5S per evitare che la Lega vada al governo. Concorda con questa scuola di pensiero? R: Io non faccio parte del Partito democratico. Per quel che mi riguarda anche la riduzione del danno è uno dei compiti che spetta ad una formazione politica.D: Come mai la lista ‘+Europa’ non è riuscita a superare lo sbarramento del 3%? R: Siamo partiti lo scorso 5 gennaio. Certamente la divisione in due del Paese non ci ha favorito. Al centronord abbiamo avuto un risultato molto oltre la soglia di sbarramento al sud, invece, lo ‘spianamento’ del voto sul Movimento 5 Stelle ha abbassato di molto la media. Comunque nel mio collegio uninominale (Milano 1) la lista +Europa ha preso l’11%.

“Dei radicali ho condiviso e sostenuto più di una battaglia, sapendo di avere con me il sentire di tantissimi cittadini, certo non solo del Pd. Per questo spero e chiedo che si trovi soluzione a un’impasse che la gente non riesce a capire”. Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. Per Serracchiani “questa è un’occasione storica per far scoccare la scintilla tra la carica rivoluzionaria, liberale e libertaria, che è nel Dna dei radicali, con il percorso sulla strada dei diritti compiuto dal Pd al governo del Paese. E in più abbiamo il collante di una comune e ragionevole fiducia nel destino europeo dell’Italia, mentre tutti gli altri predicano e praticano sfascismo, scetticismo e sciovinismo”. “Per i partiti che pure sono alle radici del Pd – ricorda Serracchiani – in passato non è stato semplice dialogare con i radicali e pochi singoli hanno tenuto aperto un canale prezioso di comunicazione tra i partiti di tradizione popolare e gli eredi dell’azionismo. Ora è venuto il momento che l’esperienza culturale, politica e di governo incarnata da personalità come Emma Bonino e Benedetto Della Vedova, smetta di essere un contributo occasionale o individuale e – ha concluso la presidente – trovi la sua piena agibilità politica nell’ambito del centrosinistra”.

“Come radicali abbiamo sempre fatto e stiamo facendo battaglie per i diritti e l’emancipazione. Oggi la preoccupazione principale per tanti italiani e’ il lavoro, inteso non solo come mantenimento, ma anche come realizzazione di se’. Tutti sappiamo che il lavoro di domani sara’ diverso da quello di oggi, ma nessuno sa ancora esattamente come cambiera’”. Lo scrive Emma Bonino, presentando l’evento che si terra’ agli Studios di Cinecitta’, sabato 14 ottobre, per iniziativa di Movimenta, associazione politica che si propone di sostenere Radicali Italiani con iniziative e proposte su temi economici e sociali: Movimenta – si legge in una nota – ritiene sia necessario assicurare a tutti una nuova forma di emancipazione, mettendo al centro il lavoro e una nuova organizzazione della societa’. “Movimenta – afferma Bonino, che partecipera’ all’iniziativa – rappresenta una novita’ molto importante per i radicali e per tanti cittadini, magari delusi, che sono rimasti lontano dalla politica ma sentono oggi il bisogno di impegnarsi”. “L’impegno di Movimenta e’ significativo per Radicali Italiani”, dichiara Riccardo Magi. “Ci aiuta a crescere e a sviluppare iniziative su temi centrali nel dibattito politico di oggi, e ci rafforza anche nella proiezione europea, considerate le storie personali di molti dei soci dell’associazione. La nascita di Movimenta e’ un segnale chiaro che la politica radicale mantiene il suo tratto distintivo, tra partiti che nascono o mutano pelle ogni pochi anni e in un mondo in cui tutto sembra avere la capacita’ di resistere al tempo pari a quella di un like su Facebook”. “Viviamo un momento storico molto particolare, in cui e’ in gioco lo sviluppo o il declino di tutto un Paese, e vogliamo esserci, per provare a fare la nostra parte ed avere impatto”, dice Alessandro Fusacchia, segretario di Movimenta. “Impegnarsi in politica non e’ particolarmente pop di questi tempi, ma non possiamo continuare a permettere che cosi’ tante opportunita’ – anzitutto per i giovani – vengano sprecate per ignavia, incapacita’ o, ancora peggio, per interessi personali di chi non governa”. I temi di cui sabato discuteranno 12 gruppi di lavoro sono visibili all’indirizzo http://www.movimenta.info/diritti-alle-opportunita

“E’ inadeguata, e’ una legge dei primi anni Duemila, oggi i flussi migratori sono cambiati”: lo dice la radicale Emma Bonino ai microfoni di Fanpage.it, sul perche’ la legge Bossi-Fini vada riformata. Sullo ius soli, Bonino afferma: “Siamo uno dei pochi paesi europei ad avere ancora lo ius sanguinis (…). In questo paese la strumentalizzazione politica orami non ha limiti di temi e di espressioni”. Infine, sulla politica della sindaca Virginia Raggi sull’immigrazione, sostiene: “Tutto questo e’ inspiegabile politicamente, e’ comprensibile solo dal punto di vista della demagogia elettorale”.

Nasce Movimenta, un’associazione politica legata ad Emma Bonino che si propone di sostenere le iniziative di Radicali Italiani e di sviluppare iniziative sui temi economici e sociali, a partire dal tema del lavoro, per i giovani e non solo. Movimenta – si legge in una nota – lancia la sfida a tutti quelli che vogliono mettersi in gioco, diventare parte di un’organizzazione stimolante e riappropriarsi della politica del bene comune. Nel tempo straordinario delle trasformazioni, Movimenta – spiegano i promotori – riparte dall’urgenza storica dell’emancipazione. Ma se in passato emanciparsi voleva dire conquistare diritti civili per ottenere nuove opportunita’, oggi bisogna creare nuove opportunita’ per assicurare anche i diritti economici. Il lavoro e’ l’impegno centrale per la costruzione di una nuova societa’ che garantisca diritti per tutti e dove tutti possano mettersi in gioco. Per farlo Movimenta si ispira alla figura di Emma Bonino, protagonista di tante battaglie civili in ambito nazionale e transnazionale, e convinta sostenitrice del processo di integrazione europea. Il segretario politico e’ Alessandro Fusacchia, gia’ capo di gabinetto al MIUR e precedentemente ideatore della policy sulle startup. Il tesoriere e’ Francesco Galtieri, funzionario all’ONU fino a pochi mesi fa. “Con Movimenta – spiega Fusacchia – uniamo le forze con Radicali Italiani per costruire su una storia fatta di tante battaglie che hanno fatto crescere l’Italia. Siamo convinti che ci siano molte persone che come noi non vogliono piu’ delegare e sentono che e’ questo il momento di impegnarsi per costruire un’altra politica, necessaria per costruire un altro Paese”. Bonino afferma: “Come radicali abbiamo sempre fatto e stiamo facendo battaglie per i diritti e l’emancipazione. Oggi la preoccupazione principale per tanti italiani e’ il lavoro, inteso non solo come “mantenimento” ma anche come realizzazione di se’. Tutti sappiamo che il lavoro di domani sara’ diverso da quello di oggi, ma nessuno sa esattamente come cambiera’”. Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, dichiara: “Con Movimenta ci spenderemo per offrire un’alternativa e una bussola per navigare nei prossimi anni, soprattutto sui temi delle liberta’ e dei diritti economici. Questo Paese ha bisogno di un’alternativa credibile, innovativa, rivolta alle opportunita’ della Quarta Rivoluzione industriale, attenta a governare gli effetti negativi della globalizzazione”. Nel sito www.movimenta.infoci sono tutte le informazioni sull’associazione.

“Una soluzione unica, miracolosa sul dramma dei migranti non c’è!”. Lo ha detto Emma Bonino, ai microfoni di ‘Manuale d’Europa’, Radio 1 Rai. “Ma è indubbio – ha osservato – che la carestia scoppiata in Sud Sudan, il colera in Yemen aggravano la situazione. Puoi bloccarli in Niger, ma intanto i trafficanti stanno cercando altre strade in Ciad e in Egitto. Li possiamo ‘tappare’ in Africa, forse, ma non e’ detto”.
Bonino pensa che l’Europa vecchia “demograficamente parlando, debba attrezzarsi per una integrazione rigorosa”. Ha aggiunto: “Va detto che gli Stati membri hanno sempre voluto che sia la difesa delle frontiere esterne che il problema dell’immigrazione fossero gestiti a livello nazionale. E’ inutile che adesso si appellino all’Europa, è troppo tardi”.

Assegnato ad Emma Bonino il Premio Ispi 2017, destinato a personalità che hanno contribuito a rafforzare l’immagine dell’Italia nel mondo e istituito in ricordo dell’ambasciatore Boris Biancheri, presidente dell’Ispi dal 1997 al 2011. Ospitato presso la Sala Zuccari dal presidente del Senato Pietro Grasso, che interverrà all’incontro, il Premio sarà consegnato oggi, alle 17.15, alla presenza del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, presidente onorario dell’Ispi. Nell’occasione la leader radicale terrà una lectio magistralis introdotta dal presidente dell’Ispi, Giampiero Massolo. Nelle precedenti edizioni il premio è stato conferito all’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (2013), ad Enrico Letta (2014), all’Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Federica Mogherini (2015), e all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi (2016).

“Il discredito ha gia’ portato alla rottura della fiducia nelle Ong. E’ un peccato perche’ senza il loro lavoro avremo decine di migliaia di morti in piu'”. E’ l’analisi di Emma Bonino sulle ultime polemiche sul fronte sbarco migranti. Lo ha detto al Comitato Nazionale dei Radicali Italiani in corso a Parma. “Io non ho niente contro le indagini basta che si facciano secondo le regole – ha specificato il leader radicale -. E’ pero’ impressionante pero’ sentire che c’e’ un magistrato che dice: sono due mesi che faccio questa polemica ma di prove non ne ho, peraltro con il capo della capitaneria di porto che dice senza quella barche noi non ce la faremmo perche’ abbiamo troppe poche navi a disposizione con Frontex”. “Noi ci dobbiamo attrezzare perche’ l’Europa abbia finalmente una politica umana e legalitaria in grado di controllare questo fenomeno – ha concluso Emma Bonino – Dicendo semplicemente che non li vogliamo non risolviamo questo problema. Noi riteniamo che si possa farlo superando la Bossi-Fini. Ma c’e’ qualcuno che dice: e’ meglio se li facciamo morire affogati”.

“Dobbiamo cambiare la Bossi-Fini. La politica deve governare, non agitare paure. I figli di migranti in Italia sono 800mila. Senza di loro avremmo 65mila insegnanti in meno. Le badanti sono 800mila. Se domani lasciassero l’Italia, cosa succederebbe ai nostri figli e genitori? La verita’ e’ che abbiamo sempre piu’ bisogno di immigrati. Li dobbiamo andare a cercare”. Lo afferma Emma Bonino al congresso del Psi. Bonino prosegue: “E’ strumentale evocare un rapporto tra migranti e criminalita’. Questo e’ un tema delle forze xenofobe. Il rapporto casomai c’e’ tra clandestinita’ e criminalita’”.