Finocchiaro

L’Italia ha bisogno di una legge elettorale. Lo hanno sottolineato il ministro per i rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, e il presidente del gruppo Pd del Senato, Luigi Zanda, durante la riunione dei senatori, che si e’ svolta stamattina. Fare la legge e’ responsabilita’ della politica, ha sottolineato Zanda, senza mancare di osservare che sul Rosatellum c’e’ la convergenza della maggior parte delle forze politiche. Il capogruppo avrebbe risposto anche al senatore Walter Tocci che avrebbe insistito sulla necessita’ di coinvolgere il Senato anche prima che la riforma arrivasse a Palazzo Madama, dopo l’ok della Camera: nessuna espropriazione del secondo ramo del Parlamento, tant’e’ che se ne sta discutendo. Finocchiaro avrebbe insistito sul fatto che senza una riforma si andrebbe a votare con due ‘monconi’ di leggi diverse

“Inutili attacchi a @PaoloGentiloni. Da lui a Rimini buon senso, pragmatismo, realismo, attenzione al sociale, diritti e buona politica”. Cosi’ Anna Finocchiaro, ministra per i rapporti con il Parlamento, commenta su Twitter l’intervento del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al meeting di Rimini. Continua a riscuotere consensi il profilo basso mantenuto dal premier Gentiloni nella conduzione del governo e il suo pragmatismo. Uno stile asciutto, diverso da quello sfavillante del suo predecessore Matteo Renzi, dal quale differisce anche nella comunicazione e nel rapporto con i ministri del governo.

Una nuova legge elettorale è “indispensabile”, perché “quelle che vengono fuori dalle sentenze della Consulta creano una instabilità di sistema”. Lo ha detto al videoforum di RepubblicaTv il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro (Pd). Finocchiaro sarebbe favorevole a una legge “corretta in senso maggioritario, se non maggioritaria tout court”, affinché “chi arriva primo alle elezioni abbia qualche chance in più di formare un Governo stabile”. Il ministro ha aggiunto: “ci sono tanti sistemi. Io oscillo su due opzioni: consegnare comunque alla prima forza un premio di stabilità oppure orientarsi verso le coalizioni. Ma ragionare di coalizioni, quando il primo partito del Paese si è scisso, non è facile”. Intanto la commissione Affari costituzionali giovedì e venerdì svolge le audizioni nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sulle modifiche alla legge elettorale. Saranno 27 gli esperti della materia ad essere ascoltati.

“Considero questa legge di riforma costituzionale, nata nelle condizioni date e dopo uno stallo ultra trentennale, un vero miracolo”. Così la senatrice del Pd Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari costituzionali, nel corso di “Carta Bianca” la trasmissione condotta da Bianca Berlinguer su Rai 3, dove si è tenuto un confronto tra le ragioni del sì e del no, con Carlo Smuraglia. “Il Senato delle autonomie – ha proseguito Anna Finocchiaro – sarà il luogo di rappresentanza delle istituzioni regionali e di composizione del rapporto tra lo Stato e le Regioni a lungo auspicato”. Per la senatrice “il senso di questa riforma corrisponde a quanto avevamo promesso agli elettori almeno dal 1996, con il programma dell’Ulivo: fine del bicameralismo paritario, Senato rappresentanza delle autonomie territoriali, governi più stabili”. Osserva Finocchiaro: “Non è la migliore riforma possibile e ciascuno l’avrebbe voluta diversa a modo suo, ma è una buona riforma”.