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Il Likud, partito del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha fissato per martedi’ prossimo la votazione di un documento che ribadisce l’opposizione della formazione politica alla creazione di uno Stato arabo palestinese, e sollecita invece l’esplorazione di “alternative” alla cosiddetta “soluzione a due Stati”. Il quotidiano “Jerusalem Post” ricorda la posizione ambivalente di Netanyahu sulla questione: nel 2002 su proprio l’attuale premier a promuovere una simile risoluzione contraria ad uno Stato palestinese, bocciata per l’opposizione del primo ministro e segretario di partito di allora, Ariel Sharon. Nel 2009, invece, Sharon appoggio’ pubblicamente la soluzione a due Stati durante un discorso tenuto presso l’Universita’ di Bar-Ilan. Ad avanzare una proposta simile a quella del 2002 e’ stato Shevah Stern, responsabile della sede regionale di partito di Mateh Binyamin, in risposta all’uccisione di tre cittadini israeliani in Cisgiodania, lo scorso fine settimana. Per Netanyahu, impegnato a discutere il riavvio dei negoziati israelo-palestinesi col presidente Usa Donald Trump, e alle prese con lo scandalo dell’acquisto dei sottomarini dalla Germania, l’iniziativa costituisce un grave grattacapo. “Non sto cercando di creare problemi al primo ministro”, ha dichiarato a questo proposito Stern. “Non vogliamo agire contro il primo ministro, ma vogliamo esercitare un’influenza su di lui e su altri ministri affinche’ seguano la linea del Likud, che e’ contrario a uno Stato palestinese”.