Luigi Di Maio

“La settimana scorsa si sono concluse le votazioni dei componenti degli uffici di Presidenza della Camera e del Senato. Tutti gli eletti del MoVimento 5 Stelle hanno mantenuto la parola data e hanno rinunciato completamente al doppio stipendio che spetterebbe a chi assume queste cariche… Si tratta grosso modo di un paio di milioni di euro fatti risparmiare alle casse dello Stato. Un piccolo gesto, ma un grande significato. Serve a dimostrare che il Parlamento non è più il simbolo della Casta”. Così Luigi Di Maio in un intervento sul Blog delle Stelle. “Questo seme di normalità nelle Istituzioni – evidenzia il leader M5S – sta già dando i suoi frutti. Mara Carfagna, vicepresidente della Camera di Forza Italia, ha annunciato che ha ‘deciso di devolvere la mia indennità per sostenere le battaglie in cui credo: per le donne, per i minori, per la famiglia, per i disabili’, Ettore Rosato, vicepresidente della Camera del Pd sta ‘pensando di devolvere alla mia città, Trieste, la mia quota o di rinunciare del tutto'”. “Se alle parole seguiranno i gesti concreti, come noi abbiamo già fatto, si tratta di un segnale importante perché grazie al nostro esempio sta passando l’idea di un nuovo modo di fare politica. E di questo siamo felici e orgogliosi”, rimarca Di Maio, che estende “a tutti gli altri componenti degli uffici di Presidenza di Camera e Senato l’invito a fare altrettanto. Spogliatevi dei privilegi! Rinunciate al doppio stipendio! I cittadini – aggiunge – devono tornare ad innamorarsi e ad appassionarsi della cosa pubblica e passi come questo vanno esattamente nella direzione del cambiamento indicato dai cittadini con il voto del 4 marzo”.

“In questi giorni ci vedete impegnati in un dialogo non semplice per proporre i presidenti del Senato e della Camera. La scelta delle persone che ricopriranno questi incarichi e’ cruciale. Stiamo parlando della seconda e della terza carica dello Stato, e soprattutto stiamo parlando degli arbitri che dovranno dirigere la partita dell’approvazione di buone leggi”. Cosi’ Luigi Di Maio in un post sul blog delle Stelle. “Come sapete, al M5S non interessa il gioco della poltrona: quello che ci preme e’ che il Parlamento funzioni al meglio, perche’ e’ li’ che si decidono le leggi che possono migliorare o peggiorare la qualita’ della vita di tutti, e’ li’ che le forze politiche devono dimostrare il proprio valore e la propria coerenza. Per questo agiamo nella massima trasparenza e anche in queste ore vi stiamo raccontando passo passo come ci muoviamo. E’ la prima volta nella storia della Repubblica – aggiunge – che la forza politica con la maggioranza relativa di seggi nelle due Camere condivide con i suoi elettori e con tutti i cittadini questo percorso. Non abbiamo nulla da nascondere, e nulla che non possa essere detto. Il nostro primo obiettivo e’ che Camera e Senato lavorino nelle migliori condizioni possibili: maggiore e’ la qualita’ del lavoro del Parlamento, migliori saranno le leggi. Al Senato non si contano le volte in cui sono stati letteralmente cancellati con un colpo di spugna (la cosiddetta ‘tagliola’) emendamenti che avrebbero potuto migliorare un provvedimento”.

In un post sul blog delle stelle Luigi Di Maio aggiunge che l’attribuzione a M5s della presidenza della Camera “permettera’” al M5s “di portare avanti, a partire dall’Ufficio di Presidenza, la nostra battaglia per l’abolizione dei vitalizi e tanto altro”. La battaglia politica sulla abolizione dei vitalizi ai parlamentari é stata una di quelle che più hanno contraddistinto l’impegno in politica dei grillini e rappresenta uno dei punti qualificanti del loro programma.

A Luigi Di Maio, candidato premier del M5S, non fa difetto la faccia tosta ma forse fa parte del copione che la Casaleggio Associati lo obbliga a recitare. Tra le sue ultime esternazioni quella relative alla formazione della nuova compagine di governo ‘non siamo disponibili a una squadra di governo diversa da quella espressa dalla volontà popolare’. E allora, ci sarebbe da chiedergli ‘perché il M5S vuole a tutti i costi come partner di governo il Pd, uscito sconfitto dalle urne?. Ma c’é dell’altro: delle sue lacune grammaticali, dei suoi strafalcioni, dei suoi congiuntivi a sorpresa sappiamo tutto ma alla luce delle posizioni assunte da cotanto statista viene da chiedersi quali fossero i suoi voti in matematica. Perché secondo le tabelline del M5S il 32% é un numero superiore al 37%. Dev’essere così, non si spiega altrimenti. Perché lo stesso Di Maio ripete da giorni che un governo che dovesse prescindere dal M5S ‘sarebbe un insulto alla democrazia’. E il 37% conseguito dalla coalizione di centrodestra? Quello possiamo trascurarlo senza pericolo di lesione della democrazia? L’arroganza del M5S e dei suoi adepti é tale da pretendere che le altre formazioni politiche debbano immolarsi a fare da stampella a un governo grillino, senza nulla a pretendere. Ma il M5S non era contrario a ogni tipo di alleanza con ogni altro partito tradizionale considerato brutto, sporco, cattivo e corrotto? Cosa é cambiato nel frattempo? Ah, si, certo: vogliono sedersi al governo. Poltrone. Tutto chiaro

Sul documento di programmazione economica e finanziaria (Def) “il M5S sarà determinante: noi abbiamo le idee chiare e siamo già al lavoro su una proposta che renderemo nota nei prossimi giorni: dentro ci saranno i nosti punti programmatici”. Lo ha detto Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle.”Il Def- ha spiegato – dovra’ essere approvato a maggioranza assoluta del Parlamento, quindi il gruppo parlamentare del M5S, la lampadina gialla che illumina Camera e Senato, sara’ determinante, noi abbiamo gia’ le idee chiare e siamo gia’ al lavoro su proposta che renderemo nota nei prossimi giorni. Dentro ci saranno i nostri punti programmatici per il paese su quelli vogliamo discutere in maniera trasparente e vedere chi ci sta”.

“I prossimi 24 giorni valgono 10 anni”. Lo ha detto a Lecce Luigi Di Maio, intervenendo ad una manifestazione in vista delle politiche del 4 marzo. “Una cosa e’ certa – ha continuato Di Maio –
che Salvini e Berlusconi insieme non valgono il 51 per cento. Ci dicono che lasceremo il Paese nel caos se dovessimo vincere, ma vi assicuro che non sara’ cosi’. Presenteremo la nostra quadra di Governo prima delle elezioni perche’ vogliamo mostrare il grande capitale umano di cui possiamo disporre”.

“Io non ho capito chi sono i miei avversari. Renzi una volta dice di essere lui e un’altra che e’ Gentiloni; Salvini dice che sara’ lui, Berlusconi dice che e’ lui, ma non puo’ candidarsi. Appena sono pronti, io sono disponibile”. Lo ha detto Luigi Di Maio a Di Martedi’, trasmissione di Giovanni Floris su La7, rispondendo alla domanda su un possibile confronto Tv con gli altri leader in vista delle politiche.

Antonio Razzi contro Luigi Di Maio sull’uso corretto della grammatica. Alla domanda durante un’intervista a Radio Padova se la mancata ricandidatura dell’esponente di Forza Italia sia dovuta anche alla fatica a coniugare correttamente i verbi, Razzi controbatte: «Non sono l’ultimo della classe – spiega – sa quante ne sento io di fregnacce, da certi professori, ed anche dai Cinque stelle che ce ne sono parecchi qui al Senato, che poi si mettono a ridere tutti. Almeno io sono andato a lavorare da bambino perché avevo altre sorelle a cui dare da mangiare, anche se a me mi piaceva studiare. Ma in compenso conosco tre o quattro lingue». «Mi vergognerei – rincara riferendosi a Di Maio del Movimento 5 stelle – a voler fare il leader del Paese, quando sa l’italiano peggio di me. Almeno io ho fatto 41 anni di lavoro in Svizzera, quello quando cazzo ha lavorato?». Sulla sua esclusione dalle liste il senatore non nasconde la delusione. «Nella vita io ho imparato l’educazione, anzi i miei genitori che non ci sono più mi hanno imparato sempre il rispetto. Io quando non voglio dire una cosa a uno, gli vado personalmente e gli dico: guarda mi dispiace questo non si può fare – sottolinea -. Mi piacerebbe sapere il motivo, come mi hanno chiesto il voto nel 2010 potevano dire guarda che adesso non ti possiamo ricandidare per tanti motivi». Alla domanda se abbia parlato con Silvio Berlusconi o con Niccolò Ghedini, Razzi aggiunge: «ho il telefono, lo chiamo, ma non te lo passano e quindi è inutile che lo chiamo. Ho lavorato così bene che mi sentivo orgoglioso di fare ancora una legislatura».
(corriere.it)

“Io sono disponibilissimo: ci sono i 20 punti nostri e gli altri partiti ci devono dire perche’ non sono d’accordo sui nostri 20 punti, anche perche’ la maggioranza dei nostri 20 punti ce li hanno copiati negli ultimi 5 anni e li hanno messi nei loro programmi. Detto questo, se le forze politiche vorranno aggiungere altri temi, trovare la quadra, convergere su altri temi e metterci a lavorare per gli italiani, io sono d’accordissimo, l’unica cosa su cui non sono disponibile e’ lo scambio di poltrone e a reclutare voltagabbana”. Lo ha detto il candidato premier Luigi Di Maio, ospite di Agora’ su Rai Tre.

“Le parlamentarie sono state un successo di partecipazione”. Così Luigi Di Maio, candidato alla presidenza del Consiglio per il M5s, in un videomessaggio registrato nella trasferta da Pordenone a Bolzano. “Fino ad ora abbiamo solo raccolto le autocandidature di migliaia e migliaia di persone che stanno avanzando la loro proposta per diventare i parlamentari della 18esima legislatura nel gruppo del M5s”. “Questo – ha aggiunto Di Maio – è un grande successo per la partecipazione, è un grande successo contro l’astensionismo e l’apatia politica. E a chi dice che è andato in tilt il sistema noi ieri abbiamo dovuto prolungare fino alle 17 la possibilità di candidarsi proprio perché c’erano tantissime persone che si proponevano e dovevano avere la loro occasione di partecipare”. Di Maio ha fatto sapere che adesso si faranno le opportune verifiche perché il nuovo statuto del Movimento permette di dire alle persone che il M5s “non è un taxi che li porta in Parlamento, bisogna credere nel programma e nei valori e rispettare le nostre regole per farne parte”. Di Maio ha aggiunto che presto si compileranno le liste, che sono bloccate, “ma consulteremo i nostri iscritti per comporre le liste bloccate, a differenza di tutti gli altri che invece le decidono nelle segrete stanze di partito”.