M5Stelle

L’accusa mossa da Renzi al M5S di essere “un algoritmo” proprio non piace al deputato Alessandro Di Battista che gli risponde via twitter postando la foto di una piazza gremita di gente ad un comizio dei 5 Stelle. “Renzi (quello che doveva lasciare la politica dopo il referendum) dice che il M5S e’ un algoritmo. Eccolo l’algoritmo!” scrive mostrando la folla. Gia’ in passato l’ex premier ha messo in dubbio il tasso di democrazia all’interno del M5S, accusandolo di essere diretto in modo dispotico da Grillo e Casaleggio.

Nel Paese il consenso per i grillini avrebbe superato quello per il Pd del premier Renzi. Le amministrative avevano gia’ dato questo orientamento ma ora e’ un sondaggio a confermarlo. La rilevazione delinea un quadro che dal tripolarismo imperfetto delle amministrative approda ad un sostanziale bipartitismo nazionale: in caso di voto, i grillini andrebbero oltre il 32%, il Pd si fermerebbe a poco più del 30. Dietro M5S e Pd un sostanziale vuoto: Fi e Lega, da soli, non raggiungerebbero il 12%, dunque anche alleandosi non andrebbero al ballottaggio. Con l’Italicum quindi, per Ilvo Diamanti, al ballottaggio i grillini staccherebbero di dieci punti il Pd, intercettando il voto anti-renziano dell’intero arco politico, come è accaduto già alle amministrative. Ed il governo andrebbe a loro.

Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e uno dei componenti del direttorio del M5S, prova a ridare una verniciatura al Movimento, come se non avessimo memoria e occhi e orecchie per giudicarli. Si, perché ha usato la locuzione ‘rivoluzione gentile’ per definire l’ondata di successi elettorali che avrebbero raccolto nel Paese. Il tentativo è maldestro e l’obiettivo difficile da raggiungere. La realtà è che i grillini e il loro Movimento, di gentile hanno poco o nulla. Di istituzionale ancora meno. Il popolo dei vaffanculo e dell’arroganza verbale, degli attacchi ad personam agli avversari politici, delle smargiassate sui social media, degli insulti e delle grida, non lo cambi con un tocco di penna o con uno slogan. Per apparire gentili occorre esserlo, nei modi, nei comportamenti, nel linguaggio, nel rispetto verso gli altri. Non basta indossare il vestito buono e la cravatta giusta per essere accolti nel consesso della politica rispettabile. Serve altro: ad esempio il rispetto delle regole e delle procedure democratiche. È sin troppo facile contestare il sistema e l’establishment e volerne al contempo farne parte quando ci conviene. È la stessa contraddizione di chi vuol essere partito di lotta e di governo, partito della protesta e della proposta politica. La trasformazione eventuale richiede tempo, ammesso che la  si voglia davvero. Anche perché come diceva Toto’, ‘cca nisciuno è fesso’