Napoli

“Nel mondo e nel calcio ci vorrebbero sempre educazione e rispetto. No al razzismo e a qualunque offesa e discriminazione”. Sono le parole affidate ai social da Cristiano Ronaldo in favore del difensore del Napoli Kalidou Koulibaly vittima ieri di cori razzisti a San Siro in occasione di Inter-Napoli. L’attaccante portoghese della Juventus ha postato una foto che lo ritrae in una azione di gioco al fianco del francese. Sulla vicenda é intervenuto anche il leader della Lega “Non sono il presidente della Lega Calcio, nè faccio l’arbitro e quella era una scelta che spettava all’arbitro. Nella prossima vita farò l’arbitro, se avrò voglia. Ho detto che non si può morire per una partita di calcio, ma lascio al mondo del calcio nella sua totale autonomia la valutazione di come agire e reagire”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, commentando, nel corso della conferenza stampa a Pesaro – dove ha presieduto il comitato per la Sicurezza, dopo l’omicidio del fratello di un pentito di ‘ndrangheta – la mancata sospensione di Inter-Napoli, dopo i cori razzisti contro il difensore napoletano Kalidou Koulibaly e la morte del tifoso nerazzurro, investito da un auto ieri nei disordini che si sono verificati al termine della partita.

Carlo Ancelotti allenerà il Napoli. Le trattative, a cui partecipa lo stesso tecnico con il suo staff e i dirigenti della squadra partenopea, sono ancora in corso, anche se l’accordo sembra chiuso e l’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare il primo giugno.
Ancelotti prende il posto di Maurizio Sarri. L’ex tecnico del Bayern Monaco firma un biennale, con opzione per il terzo anno, intorno ai 6,5 milioni l’anno. La notizi è arrivata da Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport Stadio, uno dei primi ad annunciare la chiusura dell’accordo.

Voglia di un Napoli nuovo, che dia più spazio a chi è in panchina per cambiare marcia. E’ questo l’orientamento dei tifosi che non mollano nonostante lo stop in casa col Sassuolo e sono pronti a rilanciare domenica contro il Chievo, riempiendo il San Paolo. La prevendita veleggia e si prevedono oltre 40.000 spettatori per la sfida contro i veronesi, per un San Paolo che non vuole cedere di fronte al nuovo allungo della Juventus, schizzata a +4 sugli azzurri. A preoccupare i tifosi è soprattutto l’attacco spuntato degli azzurri: la macchina del gol si è inceppata e nelle ultime tre partite (due pari e una vittoria) sono arrivati solo due gol, quello di Albiol al Genoa e l’autogol di Rogerio contro il Sassuolo. A secco da un po’ il “tridente dei piccoli”, Insigne-Mertens-Callejon, la pressione è alta su Arek Milik che nel finale della gara contro gli emiliani ha dimostrato di essere tornato pericolosissimo nell’area avversaria. La sua traversa in rovesciata poteva far sognare i tifosi che ora lo vogliono vedere di più in campo. Due le strade per fare spazio al polacco: rinunciare a Mertens prima punta o cambiare modulo, passando al 4-2-3-1. Due soluzioni che Sarri difficilmente adotterà a inizio gara, a meno che non pensi che serva una scossa profonda al suo Napoli. In particolare, il cambio di modulo potrebbe essere favorito dal giudice sportivo che ha fatto scattare la qualifica per Jorginho che era diffidato ed è stato ammonito a Sassuolo. Sarri potrebbe puntare a un Napoli super offensivo, con Allan e Hamsik a centrocampo, oppure affidare le chiavi della linea mediana a Diawara che quest’anno è stato molto poco considerato dal tecnico azzurro che gli ha concesso solo spezzoni finali di gara in campionato. Domenica sarà out per squalifica anche Raul Albiol, che Sarri sostituirà con Chiriches, sperando che Koulibaly ritrovi la concentrazione dopo la difficile serata di Sassuolo. Ma più che l’ombra del Chievo, sul San Paolo incombe l’ipotesi di una vendita, viste le difficoltà finanziare del Comune di Napoli: “Sono contrario a una cessione dello stadio San Paolo – ha commentato oggi il sindaco de Magistris a Canale 9 – ma se arrivasse un’offerta valida la prenderemmo in considerazione e probabilmente farei un referendum consultivo in città: se la maggioranza dei napoletani dovesse essere favorevole alla cessione ad un prezzo dignitoso potrei anche pensarci. Personalmente credo che lo stadio vada riqualificato e ristrutturato così come già stiamo facendo e che una struttura come il San Paolo non valga meno di 50 milioni di euro. Se dovesse venire De Laurentiis o qualcun altro con una cifra congrua non la riterremmo una follia, non è certo il Maschio Angioino o Castel dell’Ovo per i quali direi certamente di no”.

Lutto nel mondo del calcio. Si è spento a 84 anni Luigi Necco, giornalista Rai, inviato di 90esimo minuto e grande appassionato di beni culturali. Nato a Napoli, è stato per cinque anni anche consigliere comunale, per il Pds. “Con Luigi Necco muore un maestro del giornalismo napoletano. Indimenticabile, nei miei anni di gioventu’, la sua inconfondibile voce a 90^ minuto, sempre puntuale e pungente”. Inizia con queste parole il comunicato stampa di cordoglio di Luigi De Magistris, dopo la morte di Luigi Necco. Il sindaco di Napoli lo ricorda come un “giornalista d’inchiesta, capace di approfondimenti originali, sempre da pungolo per tutti. Con Lui ho avuto un rapporto autentico, di stima e di affetto reciproci, gli ho sempre voluto bene anche quando capitava che non ne condividevo le analisi sulla citta’. Con Luigi Necco se ne va un pezzo storico del giornalismo di Napoli – prosegue De Magistris -. Un forte abbraccio personale alla famiglia e al mondo dei giornalisti ai quali anche Necco, da pensatore libero, non risparmiava critiche. Ci restera’ il ricordo della sua arguzia, della sua ironia e della sua straordinaria competenza sportiva e archeologica. L’amministrazione comunale, a mio nome, esprime profondo cordoglio per la scomparsa di un napoletano vero, autentico, legato alla nostra terra da un profondo amore”.

Sabato a Palazzo Venezia, via Benedetto Croce 19, ore 18.00, Yanis Varoufakis, cofondatore del movimento europeo DiEM25, sarà con Luigi de Magistris, presidente del movimento demA, Benoit Hamon, già candidato alle presidenziali francesi, e forze progressiste da Germania, Polonia, Danimarca, Grecia e Portogallo per costruire la prima lista transnazionale per le elezioni europee. “Per la prima volta si lavorerà a costruire una vera lista transnazionale, che presenterà un’unica lista di candidati con un unico programma in tutto il continente alle elezioni europee del 2019” sostiene Yanis Varoufakis. “Liberare l’Europa dalle politiche liberiste ed oligarchiche è un obiettivo politico necessario per garantire i diritti e soddisfare i bisogni del popolo europeo. – specifica Luigi de Magistris – Per un’Europa della giustizia sociale, della solidarietà e dell’uguaglianza”. “In tutta Europa i principali beneficiari delle scellerate politiche dell’establishment e della spettacolare incapacità della sinistra di articolare un programma politico credibile sono le forze nazionaliste o xenofobe. C’è urgenza di un nuovo progetto politico europeo e nazionale, serio e dirompente. I risultati delle elezioni italiane chiamano un nuovo inizio. Occorre una strategia coordinata a livello europeo, nazionale e municipale, che sia capace di affrontare le grandi crisi del nostro tempo: dal cambiamento climatico alle migrazioni, dall’evasione fiscale delle multinazionali al ricatto del debito, dall’emergenza del lavoro alla povertà crescente. Senza dimenticare l’urgenza di una profonda democratizzazione dell’Unione Europea”, si legge in una nota . “Dopo i risultati elettorali è chiara la necessità di una nuova forza progressista, aperta e anti-sistema capace di offrire un’alternativa credibile in Italia e in Europa”, aggiunge Lorenzo Marsili, co-fondatore italiano di DiEM25. Nessuna risposta a questi problemi può arrivare dall’attuale establishment europeo e nazionale. Né potrà arrivare dai nuovi populismi e nazionalismi che dilagano in tutto il continente e che sono il risultato diretto delle politiche nefaste di questi anni. Il 10 marzo si parte per aprire un terzo spazio e costruire una nuova alternativa politica.

Scudetto sempre di più sfida tra Napoli e Juventus che supera 1-0 il Genoa e si riporta a -1 dalla vetta, occupata dai partenopei, conquistando così il massimo risultato con il minimo sforzo nell’ultimo dei posticipi dlla 21esima giornata. Primo tempo tutto di marca bianconera, il vantaggio arriva al 16′ con il gol di Douglas Costa. Nella ripresa la squadra di Allegri lascia di più l’iniziativa ai rossoblù che però non creano pericoli a Szczesny. “Il finale si poteva gestire meglio, ma eravamo un pochino stanchi. Non abbiamo comunque concesso occasioni agli avversari: l’obiettivo era di portarla a casa” il commento di Massimiliano Allegri. “Come si tiene motivata questa squadra? Ho detto ai ragazzi che arrivare al settimo Scudetto sarebbe una cosa che va oltre la leggenda, è una sfida con noi stessi”. “Le polemiche sul calendario? Le partite vanno giocate e basta, non ho bisogno di replicare a Sarri. A me portano il calendario, guardo le partite e le giochiamo, punto e basta”

Emergenza baby gang a Napoli: nelle ultime settimane si sono registrati a Napoli numerosi episodi di violenza contro minorenni. L’ultima aggressione ieri sera davanti alla stazione del metro. Per questo motivo domani in Prefettura ci sarà un vertice alla presenza del ministro dell’Interno, Marco Minniti. Parteciperanno anche i vertici nazionali delle Forze dell’ordine, il Procuratore Distrettuale della Repubblica di Napoli e i vertici della magistratura minorile. L’ultimo episodio di violenza è di ieri sera, iniziato con gli insulti e terminato con un pugno in faccia a un sedicenne che ha riportato la frattura del setto nasale. E’ avvenuto ieri sera, verso le 21.30, davanti alla stazione della metropolitana ‘Policlinico’. La vittima ha riferito di essere stata avvicinata da un gruppo di ragazzi, di età compresa tra i 16 e i 18 anni, che non conosceva. Prima hanno iniziato ad insultarlo, poi lo hanno colpito al volto con un pugno rompendogli il naso. Il minorenne è andato a casa e poi con i genitori si è recato all’ospedale Vecchio Pellegrini dove gli è stata refertata una prognosi di 30 giorni. Il ragazzo ha rifiutato il ricovero. La Polizia di Stato, che non è intervenuta sul posto ma è stata allertata in ospedale, sta accertando i fatti.

“Da quando ho iniziato a essere uomo delle istituzioni l’ho percepito con una convinzione più radicale ma già da prima ritenevo e continuo a ritenere che la vera questione nazionale è la questione morale. Questo è il vero tema nazionale, la corruzione la penetrazione delle mafie nelle istituzioni, il livello di criminalità diffusa nella pubblica amministrazione e nelle istituzioni”. Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a margine di un incontro sul Kurdistan a Palazzo San Giacomo, parla dell’arresto per frode fiscale del neo consigliere regionale dell’Udc, Cateno De Luca, appena insediatosi nei banchi della Regione Sicilia. “Questo è un cancro”, afferma de Magistris, ” qualcuno pensava che con mani pulite fosse terminata quella stagione ma non è così e lo vedo facendo l’amministratore. Gli ostacoli non li hai tanto dalla mafia di strada ma da chi nei palazzi si veste con gli abiti della trasparenza formale e fa azioni che vanno nella direzione opposta alla legalità e alla giustizia”.

Il Napoli espugna il campo di Marassi, stende il Genoa per 3-2 grazie ad una prova superlativa del suo giocatore Mertens e vola al primo posto. Non é stato facile battere i genoani che hanno dato una prova d’orgoglio ma il divario tecnico tra le tue squadre e la grande prestazione di Mertens hanno fatto si che il Napoli, andato in svantaggio, si imponesse. Il Napoli ora é primo in classifica ma deve stare attento alle inseguitrici: Juventus, Inter e Roma su tutte, senza trascurare la Lazio.

‘Speriamo che sia l’anno giusto”: dal ritiro della nazionale spagnola Jose Maria Callejon, ai microfoni di Sky parla del suo Napoli e delle ambizioni della formazione di Sarri, ma anche della Spagna e di Pique’. ”Io sono un po’ scaramantico – dice – Speriamo che sia l’anno giusto, la stagione e’ appena cominciata. Vogliamo restare primi fino alla fine, giocando ogni partita al 100 per cento”. Callejon non pronuncia la parola scudetto ma ammette che e’ un obiettivo. ”Se ci crediamo? Certo, siamo consapevoli di essere una squadra forte e speriamo di continuare cosi’. Tridente? La squadra tutta sta bene, davanti abbiamo continuita’ e stiamo facendo bene. Tutti siamo in forma eccellente, da Reina all’ultimo che sta in panchina. Tutti abbiamo difetti, non siamo perfetti ma con Sarri stiamo bene”. ”Il mio obiettivo? Stare bene come adesso e se posso fare gol li faro’, se posso fare assist li faro'”. Callejon parla poi di Pique’ e delle polemiche che hanno travolto il difensore del Barcellona e la nazionale spagnola. ”Pique e’ stato bravo a parlare davanti a tutti – le parole dell’esterno del Napoli – coraggioso. Ha fatto bene. E speriamo che sia tutto ok per lui e per la Spagna. E’ difficile per tutti, per lui e per noi. Anche per la gente. Ma io penso che quando siamo qui in Nazionale e’ meglio parlare di calcio e non di politica”. “Nello spogliatoio parliamo solo di calcio e dell’Albania – ha aggiunto Callejon – Se vinciamo siamo gia’ al Mondiale, speriamo di fare bene. La mia convocazione? Sono contento perche’ e’ partita bene la stagione, il Napoli sta giocando alla grande.. Ma anche perche’ mi ha chiamato per queste due partite di qualificazione. Devo fare il massimo. Penso prima di tutto ad allenarmi bene e a stare bene con la squadra, poi se arriva qualche minuto daro’ il massimo per vincere con la Spagna”.