QE

‘Serve ancora uno stimolo significativo da parte della politica monetaria per sostenere l’ulteriore accumularsi di pressioni interne sui prezzi e la dinamica dell’inflazione complessiva nel medio periodo’. E’ quanto si legge nel Bollettino economico della Bce. L’Eurotower nota infatti che, sebbene ‘il vigore di fondo della domanda interna continui a sostenere l’espansione dell’area dell’euro e il graduale incremento delle pressioni inflazionistiche’ e quindi ‘l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli coerenti con l’obiettivo’ anche dopo la fine degli acquisti del Qe, ‘allo stesso tempo permangono notevoli incertezze connesse a fattori geopolitici, alla minaccia del protezionismo, alle vulnerabilità nei mercati emergenti e alla volatilità nei mercati finanziari’. Secondo il Bollettino, in ogni caso, ‘le indicazioni prospettiche del Consiglio direttivo sui tassi di interesse di riferimento della Bce, rafforzate dai reinvestimenti delle notevoli consistenze di attività acquistate, continuano a fornire il grado di accomodamento monetario necessario ad un aggiustamento durevole dell’inflazione verso l’obiettivo’. Tanto più che, ‘in ogni caso, il Consiglio direttivo e’ pronto, ove opportuno, ad adeguare tutti i suoi strumenti per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello previsto’.

“La ricerca economica si e’ evoluta nel pensiero su come le banche centrali dovrebbero rispondere a una crisi emergente, in particolare quando i loro strumenti standard di politica monetaria, vale a dire i tassi d’interesse a breve termine, raggiungono il margine piu’ basso. Si puo’ intervenire attraverso un’ulteriore riduzione dei tassi d’interesse a breve termine e la politica diventa non piu’ standard. Un’opzione e’ fare affidamento su una guidance prospettica, vale a dire promettersi di mantenere bassi i tassi di interesse in futuro”. Cosi’ il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenuto al Lindau Nobel Laureate Meeting in Germania. “La ricerca recente ha evidenziato che la sua efficacia puo’ essere migliorata se combinata con altre politiche monetarie non standard. La ricerca nel mondo accademico e nelle banche centrali ha, pertanto, riesaminato strumenti alternativi di politica monetaria, incluse le cosiddette politiche di Quantitative Easing. E qui – ha aggiunto – i modelli sviluppati di recente sono stati utili. Studi precedenti basati sull’assunzione di mercati finanziari senza attrito avevano concluso che il Qe e’ completamente inefficace. Ma il focus sugli attriti finanziari ha chiarito che questa conclusione e’ ingiustificata, una volta riconosciuto che gli intermediari finanziari sono soggetti a vincoli di leva finanziaria”.