Stefano Fassina

“Siamo di fronte a un atto di negazione della democrazia costituzionale senza precedenti. Non era mai accaduto che neanche una Camera potesse entrare nel merito di un provvedimento”. Lo ha detto il deputato di Leu Stefano Fassina intervenendo in commissione Bilancio a Montecitorio. “In prima lettura qui a Montecitorio – ricorda – abbiamo avuto un testo di ‘intrattenimento’, utilizzato da Governo e maggioranza per impegnare Deputati, media, interessi organizzati e opinione pubblica mentre era in corso il negoziato con la Commissione europea. Al Senato, è arrivato in zona Cesarini, con un maxi-emendamento, l’esito del confronto con Bruxelles: un testo non soltanto ridimensionato negli importi per i principali capitoli di spesa, ma inzeppato di misure aggiuntive, estremamente rilevanti per impatto economico, insieme a una valanga di misure ordinamentali, ‘marchette’ le avrebbero definite dall’opposizione i campioni del M5S”. “Un’alternativa c’era. Ovviamente, onerosa in termini di reputazione politica, ma c’era: un mese di esercizio provvisorio per consentire almeno a un ramo del Parlamento di svolgere le funzioni previste dalla Costituzione. I principi costituzionali della democrazia parlamentare sono stati, invece, ancora una volta, sacrificati ai principi di finanza pubblica, certo presenti nella Costituzione della Repubblica, ma subordinati ai primi”, conclude.

“Grande rispetto per i cittadini veneti e lombardi che ieri si sono recati al voto per il referendum consultivo per maggior autonomia regionale”. Lo afferma Stefano Fassina, deputato di Sinistra Italiana, che aggiunge: “Grande rispetto anche ai loro concittadini veneti e lombardi che hanno scelto attivamente l’astensione per manifestare un altrettanto sonoro messaggio politico”. Continua il parlamentare: “Di fronte ai dati sull’affluenza e alla genericita’ ecumenica del quesito, e’ completamente fuori luogo l’euforia leghista”. Conclude Fassina: “In Veneto, il 57% di votanti arriva a fronte di un potenziale 75% calcolato come somma delle percentuali raggiunte alle ultime elezioni politiche dai partiti pro-referendum. In Lombardia, la partecipazione e’ a ridosso della percentuale di votanti ottenuta dal centro-destra nel 2013. Insomma, per negoziare maggiori poteri e risorse, i risultati di ieri non attribuiscono ai due Governatori nessuna spinta politica aggiuntiva rispetto a quella che avevano fino a sabato scorso”.

Parole dure quelle pronunciate da Stefano Fassina, ex Pd, contro il premier. “E’ fantastico che Renzi cavalchi l’antipolitica. E’ uno che ha vissuto di politica, ha avuto credito dalla politica e non ha mai lavorato in vita sua, a 14 anni si e’ fatto assumere dall’azienda del padre facendo pagare i contributi alla Provincia di Firenze e cavalca l’antipolitica. Finche’ lo fa Grillo ha un senso, anche se non lo condivido, ma che lo faccia uno che ha sempre campato di politica e’ davvero inaccettabile e mi dispiace che sia nel partito dove sono stato io per tanto tempo, perche’ con quell’approccio li’ vince la destra, e questo deve essere chiaro”. Così il candidato sindaco di Roma di Si-Sel, Stefano Fassina. “C’e’ un popolo di sinistra che non vota piu’ Pd e non lo voterebbe neanche se io tornassi nel partito e mi genuflettessi a Renzi. Un pezzo di popolo che non si riconosce piu’ nel Pd di Marchionne, delle trivelle, di questa revisione costituzionale. E’ un’illusione, quel popolo li’ o non va a votare oppure vota qualcun altro. Noi rispondiamo a una domanda che esiste, non a una domanda che creiamo noi: chi pensa questo si illude”.