“Una decisione storica di cambiamento e trasformazione” per la Turchia, che “tutti devono rispettare, compresi i Paesi che sono nostri alleati”. Queste le prime parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nel suo discorso dopo la vittoria di misura (51,2%) del ‘sì’ al referendum sul presidenzialismo. Con la riforma costituzionale oggetto della consultazione popolare, aumentano i poteri del Presidente e si restringono notevolmente quelli del Parlamento. “La Turchia ha preso la sua decisione con quasi 25 milioni di cittadini che hanno votato sì, con quasi 1,3 milioni di scarto”, ha detto Erdogan. Il capo della commissione elettorale turca Sadi Guven ha dichiarato che le schede senza timbro, contestate dall’opposizione, sono valide, come avvenuto in passato. Lo ha riferito la Cnn turca.
Le opposizioni, che sostenevano il No alla riforma costituzionale, hanno annunciato ricorsi ufficiali al risultato. Alta la partecipazione al voto, con un’affluenza dell’84%. Record all’estero, con il 45%. Il ‘sì’ all’estero ha sfiorato il 60%, anche oltre in Germania e Olanda. In Svizzera a dire di “sì” è stato il 41,16%, secondo gli ultimi dati pubblicati dopo lo spoglio di meno di 2/3 delle schede di voto registrate. “I risultati finali definitivi del referendum costituzionale saranno resi noti entro 11-12 giorni”, ha riferito la commissione elettorale all’agenzia di stampa turca Anadolu.