I risultati dell’azione di governo per fronteggiare la crisi migratoria si vedono, dice il presidente del consiglio Paolo Gentiloni. All’estero questa riduzione e’ stata salutata da un articolo di The Guardian: in otto mesi, il ministero presieduto da Minniti ha visto un enorme decrescita degli arrivi dall’Africa, pari a circa l’87 per cento in meno. “Sulla crisi migratoria, devo dire che l’Italia ha portato avanti negli ultimi mesi alcuni degli obiettivi condivisi con il consiglio europeo a Malta. I risultati si vedono, derivano dalla nostra politica e del sostegno dell’Ue alla nostra politica”. Risultati che per Gentiloni, oggi a Lubiana e Praga, possono essere ancora implementati, “con l’aiuto dell’Unione Europea”. Si tratta, ha sottolineato ancora Gentiloni, di risultati “da europeizzare: se vogliamo consolidare un meccanismo che alle migrazioni illegali sostituisce flussi legali, dobbiamo farlo sostenendo i Paesi africani e promuovendo i diritti nei paesi di transito”, ha aggiunto. E’ ancora ai partner continentali che il premier guarda perche’ non si vada ad allentare quella pressione che tanto ha prodotto fino ad ora, a cominciare dal dibattito sulla modifica del trattato di Dublino. In questo senso, anche lo scontro europeo tra Paesi ‘solidali’ e i Paesi ‘dei muri’, puo’ portare paradossalmente a risvolti positivi, andando a compattare il fronte dei primi e superare definitivamente Dublino, o rivederlo in maniera radicale. D’altra parte c’e’ stato un precedente recentissimo in cui i Paesi europei si sono ritrovati uniti al punto da rilanciare il cammino verso l’integrazione, che sembrava arenato. E’ accaduto dopo il referendum in Gran Bretagna: “Credo che il modo in cui l’Unione Europea ha reagito a un evento negativo come la Brexit sia simbolo di come possono venire risultati positivi anche da fatti negativi”.