Speranza (Mdp) su violenza donne ‘istituzioni non fanno abbastanza’

“In questi giorni, assistiamo all’enorme ondata di mobilitazione femminile e femminista cui ha dato l’avvio la denuncia di Asia Argento contro il produttore che le ha fatto violenza quando aveva appena vent’anni”. Lo dichiara il coordinatore di Articolo Uno – Mdp Roberto Speranza in una nota stampa. “Moltissime donne – prosegue – hanno raccontato in poche righe su Twitter e su Facebook, con gli hashtag #metoo e #quellavoltache, i ricatti, gli abusi, le pressioni e le umiliazioni subite dagli uomini. Ne viene fuori un quadro impressionante, davanti al quale un uomo resta ammutolito e scosso, e vorrebbe dire con fermezza “io no”. Le statistiche dicono che 1 milione e 400 mila donne in Italia subiscono questo tipo di molestie violente, ma la percezione e la consapevolezza cambiano quando si ascolta la testimonianza diretta e libera di così tante donne. Queste voci ci dicono che la disparità di potere, di salario, di libertà è tuttora assai rilevante nel mondo del lavoro, in famiglia ed in tutta la società, a dispetto delle leggi. Ci dicono anche che politica e istituzioni sono ancora sorde e non fanno abbastanza. È ora di una vera e propria scossa”. “La capogruppo al Senato di Articolo Uno – Mdp, Maria Cecilia Guerra – aggiunge Speranza -, scrive oggi su il Manifesto che il mancato ascolto di queste proteste e delle proposte del movimento delle donne è un aspetto rivelante della crisi della rappresentanza, invitando tutti noi ad aprire momenti di confronto, di riflessione e di collaborazione con le femministe e con le associazioni delle donne. Dal canto mio, nel rispetto assoluto dell’autonomia di questi movimenti, voglio dire che questa proposta mi appare molto importante e che noi troveremo i modi, i tempi e le forme per renderla concreta e fruttuosa”, conclude.

10notizie.it e’ disponibile a pubblicare i vostri commenti scrivendo a commenti@10notizie.it. Saranno presi in considerazione i testi che non superino i 140 caratteri e che siano corredati da nome e cognome, indirizzo mail e numero di cellulare telefonico. Non saranno oggetto della nostra attenzione i testi contenenti parti offensive, illegali o lesive della dignità personale.