Riguardo alle azioni da compiere dopo il terremoto che ha colpito le regioni Marche e Umbria, “Le risorse sono gia’ stanziate in legge di stabilita’, se ci sara’ bisogno metteremo ulteriori risorse”. Lo ha detto ieri il premier Matteo Renzi, al termine del Consiglio dei ministri, precisando che si parla di una “vicenda di 36 ore fa”, e che “non abbiamo ancora chiaro il computo dei danni e il numero definitivo degli sfollati”. Il Consiglio dei ministri ha assunto una delibera che integra per la seconda volta la dichiarazione di stato d’emergenza del 25 agosto scorso per tener conto degli effetti dell’ultimo sisma e che consente al Capo del Dipartimento della protezione civile di operare con la massima tempestività ed efficacia. La delibera autorizza inoltre uno stanziamento aggiuntivo di 40 milioni di euro, che si sommano alle risorse già stanziate per le stesse aree in occasione dei precedenti terremoti. Ha spiegato il premier: “Nell’arco delle prossime settimane e mesi vedremo quali saranno le risorse necessarie. I primi 40 milioni ci sono, le risorse ci sono, ma e’ un lavoro lungo da fare. Da qui a venerdi’ ci sara’ il nuovo decreto legge”. Il Cdm ha ascoltato il Capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il Commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani che, anche a nome dei Governatori, hanno svolto una relazione sulla drammatica situazione che Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo stanno vivendo dal terremoto del 24 agosto alle forti scosse di ottobre. Per la sistemazione degli sfollati il Cdm ha definito che l’intenzione è quella di “portare i container nel tempo più breve possibile, per consentire alle persone di affrontare i 7 mesi di tempo necessari alle casette. Possiamo immaginare di aver container entro Natale, ma vorremmo riuscirci anche prima, per permettere ai cittadini di rientrare nei loro territori”. Così Renzi, che poi ha spiegato le 4 fasi della gestione dell’emergenza: “la prima, per l’immediata emergenza: chiederemo, a chi può, di lasciare territorio per tempi limitati – ha affermato il premier – la seconda è quella del container perchè mettere le tende in quei luoghi, in inverno è impensabile, poi terza fase, in primavera-estate le casette di legno e infine, a seguire, la ricostruzione”.