Roma

E’ la prova che il direttorio del M5S ha fallito il suo compito. Ora la strategia é quella dell’unita’ e della condivisione; tutti sullo stesso piano. E’ questo il senso, secondo quanto viene riferito da fonti M5S, degli incontri che proseguono a ritmo serrato alla Camera, tra i deputati 5 Stelle, Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Secondo quanto viene riferito, Grillo ha chiesto ai numerosi esponenti pentastellati, incontrati finora per gruppi tematici, di raccontare le loro idee e di spiegare quanto fatto finora. Confronti anche piu’ lunghi del previsto (i tempi si sono allungati fino al tardo pomeriggio) e nel corso dei quali sia Grillo sia Casaleggio hanno ascoltato e preso appunti scritti. Incontri tematici, ognuno per la propria competenza e per la commissione parlamentare di appartenenza, come si facevano – viene sottolineato negli ambienti del Movimento – fino a due anni fa. Fino al momento in cui, viene ricordato, erano diventati quasi di routine e a tenerli a Roma, a cadenza mensile, era Gianroberto Casaleggio, cofondatore di M5S. Se ne occupava lui soprattutto, e in genere non era accompagnato da Grillo. Poi a causa della malattia, Gianroberto aveva dovuto diradare i suoi incontri romani che poi cessarono del tutto. Anche per questo nacque il Direttorio, il 28 novembre 2014, oltre che per far fronte ad un Movimento sempre piu’ in espansione. Oggi la novita’ politica sta anche qui: nel superamento di fatto, senza ancora un azzeramento formale, di un Direttorio a 5 che non ha saputo gestire l’evoluzione di M5S. Grillo ha deciso insieme a Davide di ritornare allo spirito originario dei 5 Stelle, a quel Movimento che decide in Assemblea senza delegare a gruppi ristretti che, secondo alcuni, facevano somigliare i pentastellati sempre di piu’ ad un partito. Per questo l’orientamento sara’ di tornare a Roma – Grillo e Casaleggio jr – almeno una volta al mese, per fare il punto sui programmi e per ricreare quel clima di armonia che ancora non e’ stato ritrovato interamente. Al termine della girandola di incontri, Casaleggio ripartira’ per Milano mentre Grillo dovrebbe ripartire domani mattina diretto a Genova.

Francesco Totti, capitano della Roma, martedi’ prossimo festeggera’ i 40 anni. All’Olimpico, 25 anni in serie A, la voglia di divertirsi e di inventare calcio segnando una valanga di gol, è ammirato dagli avversari e considerato un idolo dai giovani calciatori. Non è solo un campione del pallone. Chiamato Er Pupone, finora ha diviso la sua vita professionale calcistica tra scudetti e titolo mondiale, con libri di barzellette e spot ironici e di successo insieme alla moglie Ilary Blasi. E poi l’esperienza di ambasciatore dell’Unicef e la beneficenza. Raggiunge il traguardo dei 40 anni in campo dopo una crisi dovuta anche a infortuni, e torna pimpante convincendo Spalletti della necessita’ di giocare. I gol a raffica lo hanno portato al secondo posto tra i goleador italiani. Solo Silvio Piola lo precede di 25 gol , ma con 249 in serie A e’ gia’ nella leggenda del pallone.

L’Italia accetta la sfida lanciata da Barack Obama visto che “staremo sempre dalla parte della democrazia, dei valori, degli ideali, con la concretezza di chi ha il grande sogno di fare della politica un’attività nobile e concreta assumendosi in toto il senso di una sfida che dalle nostre parti chiamiamo umanità’. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, conclude cosi’ la sua due giorni alle Nazioni Unite, parlando dall’assemblea generale, l’ultimo capo di stato del primo giorno, con un discorso fortemente simbolico. Il premier cita il mito di Enea, come metafora dell’Italia di oggi. L’eroe infatti “si mette in viaggio con il padre sulle spalle, segno di una generazione che non ha paura delle proprie responsabilita’ e assicura al figlio Ascanio la possibilita’ di continuare a vivere e fondare la grande storia di Roma”. Ma soprattutto Enea e’ portatore di pietas, “quell’umanita’ che fa di una comunita’ una comunita’”. Certo, continua Renzi, il mondo e’ pieno di minacce (dal terrorismo, ai cambiamenti climatici fino alle catastrofi naturali come quella di Amatrice), ma l’Italia guarda al “futuro con speranza, seguendo la strada della speranza”.

E’ ancora ricoverato in gravi condizioni l’uomo pestato ieri pomeriggio a Roma in un vagone della metropolitana a Roma. A quanto ricostruito dalla polizia la vittima, un romano di 37 anni, era in compagnia della madre quando un gruppetto di ragazzi ha iniziato a fumare nel convoglio. Sarebbe bastata una semplice frase “qui non si fuma” a far scattare il pestaggio. Anche la madre, una donna di 60 anni, è stata aggredita. Scesi alla fermata di piazza Bologna, i due sono stati soccorsi e trasportati in ospedale. L’uomo, e’ ancora ricoverato e in prognosi riservata, ha riportato un trauma cranico e un’emorragia cerebrale. La madre è stata giudicata guaribile in 8 giorni. La polizia poco dopo ha rintracciato e arrestato per tentato omicidio gli aggressori. Si tratta di due ragazzi di Caserta, 24 e 26 anni, entrambi con precedenti. Uno avrebbe anche reagito agli agenti e danneggiato un’auto di servizio.

“Consigli al sindaco di Roma? Non ho nessuna autorita’ per darne alla collega Raggi”, dice Dario Nardella intervenendo ad Agora’, su Rai 3. Tuttavia poco dopo si lancia in una sorta di suggerimento rivolto al Campidoglio: un sindaco prima di tutto “risponde alla legge e ai cittadini. E’ vero – spiega – che ci sono le segreterie di partito e nel caso del Movimento 5 stelle i maxi direttori o i mini direttori”, pero’ quando indossi la fascia tricolore “rispondi alla legge, che sia una singola delibera o un’ordinanza, e hai cittadini che ti hanno votato. Questo legame diretto con gli elettori e i cittadini non deve mai venir meno”. Per questo, conclude Nardella, “mi auguro che il sindaco di Roma alla fine, dovendo scegliere, scelga di rispondere alla sua citta’ prima ancora che a quei gruppi ristretti che ovviamente la strattonano da un lato e da un altro, soprattutto se ci sono correnti e composizioni diverse. Speriamo che non cada in questo errore”.

Mons Nunzio Galatino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, si è più volte contraddistinto per la forza delle sue dichiarazioni, che spesso hanno provocato discussioni e polemiche. Sul Corriere della Sera si pronuncia sui fatti di Roma dopo l’elezione del sindaco Virginia Raggi, gli avvicendamenti di assessori e i fatti giudiziari che hanno riguardato l’assessore  Paola Muraro ‘penso che i cittadini – spiega Galatino – siano un po’ stanchi delle schermaglie politiche che a Roma significano solo restare bloccati in una situazione di stallo. La gente vuole vedere i suoi amministratori impegnati, al lavoro. Io non do patenti e non ho titoli per dare un giudizio su Raggi e l’amministrazione: certo, oggi a Roma non c’è una situazione di serenità che permette di lavorare per la gente. Occorrono risposte per i bisogni immediati. La Chiesa italiana avverte le urgenze della gente: c’è una poverta’ crescente’.

Si dimette tutto il mini-direttorio romano che, qualche settimana fa, aveva perso anche Roberta Lombardi. Dicono addio Paola Taverna, Fabio Massimo Castaldo e Gianluca Perilli che avevano il compito si supportare il sindaco di Roma Virginia Raggi. In un post scrivono di “mesi intensi e difficili nei quali il nostro apporto e’ stato di primaria importanza, in particolare, per l’individuazione della Giunta e per avviare la complessa macchina amministrativa” che oggi e’ partita, ed e’ quindi giusto che ora proceda spedita esclusivamente sulle sue gambe”. Le dimissioni giungono in un momento di forti contrasti all’interno del Movimento 5 Stelle sulle nomine della Raggi.

“Voglio essere chiaro su una cosa: io aiutero’ Roma, noi aiuteremo Roma. Aiuteremo questa amministrazione comunale di Roma perche’ non e’ giusto che i problemi si scarichino sui cittadini: chi aspetta l’autobus, chi vuole la citta’ pulita, chi vuole un lavoro. A prescindere da chi governa, le istituzioni devono collaborare. L’ho detto sin dal primo giorno e lo dico oggi in un momento di difficolta’ per la giunta capitolina. Su questo massima collaborazione perche’ mi auguro che chi ha vinto le elezioni sia in grado di governare”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel corso di un intervento all’interno della trasmissione ‘Uno Mattina’. “Prevalgono in me il senso di amore per la citta’ e il dovere istituzionale. Se posso dire una cosa politica, non tanto alla Raggi ma al Partito 5 Stelle: un po’ piu’ di umilta’. Non cerchiamo un capro espiatorio, i poteri forti, balle sui nemici. C’e’ stato un problema che riguarda questo partito e mi auguro che venga superato e che Roma possa riprendere un ciclo virtuoso. Quindi, massima collaborazione, non infieriamo, perche’ e’ giusto che chi ha vinto le elezioni governi, pensiamo ai cittadini, pero’, un po’ di verita’ non fa male”.

“Mi auguro che questa amministrazione ne venga fuori al piu’ presto e inizi a lavorare per la citta’”. Cosi il vicesegretario del Partito Democratico e presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Debora Serracchiani ha parlato della situazione politica del Comune di Roma, governato dal sindaco del Movimento 5 stelle Virginia Raggi, intervenendo alla festa dell’Unita’ di Milano. “Provo amarezza per Roma e per i suoi cittadini – ha proseguito -. In un contesto europeo e internazionale in cui l’Italia affronta sfide globali e riconquista spazi avere la capitale in quelle condizioni non ci serve”. Nel Movimento 5 stelle “c’e’ silenzio” ha osservato Debora Serracchiani, “mancano le parole e non c’e’ contezza e informazioni sulla decisioni che vengono prese. C’e’ una societa’ privata, la Casaleggio associati, e un direttorio che puo’ dire il suo parere su quello che avviene a Roma. Stiamo assistendo a lotte tribali”. A Roma “c’e’ un pericoloso cortocircuito. In merito alle possibili dimissioni dell’assessore all’Ambiente Paola Muraro che e’ indagata, Serracchiani ha spiegato che “non so se si deve dimettere ma so quanto e’ fiduciario il rapporto con un mio assessore e qui sembra che alcune cose dette non siano vere”.

Caos in Campidoglio, mentre si spacca il Movimento Cinque Stelle su Virginia Raggi, con la base in rivolta sui social. Il giorno dopo l’audizione in Commissione Ecomafie della sindaca e dell’assessora alla Sostenibilita’ ambientale Paola Muraro non si placano le polemiche. Muraro, iscritta nel registro degli indagati dallo scorso aprile, ha ammesso di essere venuta a conoscenza della sua posizione il 18 luglio. La Raggi ne sarebbe stata informata qualche giorno dopo – a fine luglio – come lei stessa ha detto ieri a San Macuto. Raggi – ha anche parlato di “contestazioni generiche” al membro della sua giunta e ha precisato che non c’e’ al momento nessun avviso di garanzia. La prima cittadina ha escluso che ci sia un problema di trasparenza dal momento che nessuno le aveva mai fatto una domanda specifica a riguardo e perche’ il direttorio pentastellato ne era stato messo a parte durante una cena avvenuta il 2 agosto. Versione non proprio confermata.