“Le cellule di giovani islamisti radicali sono presenti in ogni regione d’Europa: la mano violenta, dunque, e’ locale, ma la ‘testa’ che le guida sta altrove”. Cosi’ Bobo Craxi, di Area socialista, gia’ sottosegretario agli Affari Esteri, in un’intervista rilasciata al sito web www.periodicoitalianomagazine.it incentrata sui grandi problemi politici che affliggono, in questa fase storica, la comunita’ internazionale. “Hanno scelto un obiettivo nel momento di massima fragilita’ politica della Catalogna”, spiega Craxi, “alle prese con il decisivo e controverso ‘snodo’ del referendum per lo scollegamento dalla Spagna e, al contempo, hanno voluto colpire Barcellona nella sua fase di massima vulnerabilita’, per la presenza di migliaia di turisti durante la stagione estiva. Il problema”, prosegue l’ex sottosegretario agli Esteri, “rimane sul tappeto e le insidie non si arresteranno, anche se il Daesh, che rivendica gli attentati, sta perdendo terreno. Ma la sensazione e’ che esista una centrale politica, che sceglie gli obiettivi e le tempistiche e che questa possa risiedere ovunque nel mondo. C’e’ una risposta ‘securitaria’ che, certamente, va attivata sviluppando un coordinamento internazionale”, conclude, “e c’e’ una risposta culturale, che si puo’ e si deve sviluppare, innanzitutto, nella comunita’ islamica europea”.