“Sgomento. E’ quello che provo mentre scorrono le notizie di una nuova, terribile, serie di scosse sismiche, tutte sopra al quinto grado della scala Richter, nei territori gia’ martoriati dai terremoti di agosto e ottobre scorso”. Esordisce cosi’ l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso in un lungo intervento pubblicato sul Tempo che, riferendosi anche all’emergenza maltempo che imperversa nelle stesse zone, punta il dito contro uno “Stato assente”. “Abbiamo, forse, toccato il punto piu’ basso. E ora occorrono visione e serieta’”. Uno Stato, prosegue, “che condanna la nostra gente a delle condizioni da terzo mondo. Tutti gli uomini impegnati sul campo stanno facendo i miracoli”, sottolinea, “ma il corpo non funziona se non funziona la testa, e non possiamo ignorare che stiamo assistendo ad una situazione inaccettabile, figlia delle scelte sbagliate adottate nei mesi scorsi. Da quando, cioe’, l’ex premier Matteo Renzi in occasione del sisma di agosto, per dar parvenza di efficientismo ha nominato, ancora in fase di piena emergenza, Vasco Errani commissario alla ricostruzione”. Cosi’, scrive Bertolaso, “e’ stata disarticolata la linea di comando e di controllo della Protezione Civile, complicando, di fatto, il lavoro del povero Fabrizio Curcio, perche’ e’ stato creato un vertice ‘bi-cefalo’, con una figura tecnica e una politica”. Il premier Gentiloni, dice Bertolaso, “prenda uno dei suoi ministri (alcuni dei quali, come Delrio, Pinotti, Minniti, sarebbero sicuramente all’altezza del compito) e lo dislochi in pianta stabile in uno dei luoghi colpiti dal terremoto”. “Solo con una presenza fisica piena e costante di un uomo di governo sul posto si possono coordinare al meglio le forze in campo e scandire un cronoprogramma per la gestione dell’emergenza”.