migranti

Antonio Albanese ha appena cominciato a girare il suo nuovo film ‘A casa’ , un ritorno alla regia a 13 anni da ‘Il nostro matrimonio è in crisi’. ‘A casa’ è scritto, interpretato e diretto da Albanese: “Abbiamo lavorato alla nostra storia – spiega – cercando di raccontare questioni complesse in modo paradossale. La folle idea di partenza, se tutti riportassero un migrante a casa il problema sarebbe risolto, fa da perfetto innesco per una vicenda che porterà il nostro racconto ironico da Milano al Senegal in un continuo equilibrio tra lucida realtà e lucida follia”. Il film scritto con Andrea Salerno e Stefano Bises con la collaborazione di Marco D’Ambrosio in arte Makkox, ‘matita’ e coautore di ‘Gazebo’, è prodotto da Domenico Procacci; è una produzione Fandango con Rai Cinema e sarà distribuito da 01Distribution. Le riprese si concluderanno a metà novembre.

In occasione della Settimana europea dello sport, nei 10 stadi del massimo campionato italiano di calcio saranno promossi, nel weekend, il messaggio e i principi del manifesto ‘Sport e Integrazione’, promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dal Coni nell’ambito dell’accordo di programma per la promozione delle politiche di integrazione attraverso lo sport. Attraverso il claim ‘L’integrazione: la vittoria più bella’ e l’hashtag #fratellidisport, la giornata ha l’obiettivo di favorire la diffusione di principi come quelli del rispetto e della valorizzazione delle diversità, e di sensibilizzare la società e il pubblico sportivo rispetto ai temi dell’integrazione e dell’inclusione degli immigrati.

“Nei confronti degli immigrati bisogna aiutare la gente a superare una legittima paura, mettendo in atto esperienze virtuose come si sta facendo in Diocesi con il piano di accoglienza diffusa che ha avuto già un’ottima risposta e come ha fatto ad esempio la parrocchia di Bruzzano dove 100 profughi sono stati accolti per due mesi da 150 volontari, molti dei quali hanno rinunciato alle ferie, esprimendo in particolare verso le donne e i bambini rifugiati una delicatezza e sensibilità encomiabili”. Lo ha detto il cardinale di Milano, arcivescovo Angelo Scola, a margine delle celebrazioni per l’inizio dell’anno pastorale. Quando la politica si mette di traverso bisogna insistere nei progetti di accoglienza nel rispetto delle regole della democrazia e della buona educazione”.

Cerimonia di avvicendamento al comando dell’operazione Mare Sicuro alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale ammiraglio di squadra Filippo Maria Foffi. Il contrammiraglio Alberto Maffeis ha ceduto il comando dell’operazione al Contrammiraglio Placido Torresi. La cerimonia si è svolta ad Augusta, a bordo della fregata Fasan. L’ammiraglio Maffeis ha passato le consegne dopo tre mesi, periodo che ha visto 18 navi della Marina alternarsi, con una presenza media giornaliera in mare di circa 950 militari e la messa in salvo di 21.300 persone. Mare Sicuro è una operazione varata dal governo nazionale dopo l’aggravarsi della crisi libica. Dal 12 marzo 2015, è stato schierato in mare un dispositivo aeronavale con la missione di svolgere, in applicazione delle leggi degli accordi vigenti, attività di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale. Il compito dell`operazione Mare Sicuro, con l`aggravarsi della minaccia terroristica, è quello di rafforzare le operazioni già in atto delle navi della Marina Militare che operano nel Mediterraneo centrale, al fine di “assicurare la tutela degli interessi nazionali mediante la protezione delle linee di comunicazione, dei navi commerciali, della flotta peschereccia italiana e delle fonti energetiche strategiche d’interesse nazionale e la sorveglianza delle formazioni jihadiste”, si legge nel comunicato della Marina Militare. La presenza delle navi della Marina in alto mare, inoltre, garantisce “la sicurezza ai mezzi navali impegnati nelle attività di ricerca e soccorso (Sar) in particolare a quelli delle Capitanerie di Porto”. (immagine: Ufficio Stampa Marina Militare)

“Noi salviamo tutti e una volta tirati a bordo chiediamo loro se sono regolari o irregolari ma dopo, noi siamo un grande Paese, siamo la culla del diritto, siamo i campioni dei diritti umani, noi salviamo tutti e poi organizziamo una politica”. Queste le parole del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che hanno fatto scattare un applauso convinto da parte della platea del forum Ambrosetti, nel corso del suo intervento a un panel dedicato alla crisi dei migranti.

La cancelliera Angela Merkel, in un’intervista, ha ricordato che “a causa degli aiuti ai profughi in Germania non abbiamo tagliato a nessuno le prestazioni e, al contrario, negli ultimi anni ci sono stati alcuni miglioramenti sociali”. Merkel, parlando al quotidiano tedesco Bild, ha aggiunto che “abbiamo potuto finanziare tutto questo perche’ da anni conduciamo una responsabile politica di bilancio”. “Vista la buona situazione economica – ha detto ancora la cancelliera nell’intervista pubblicata alla vigilia di elezioni regionali in Meclemburgo dominate dal tema dei migranti – possiamo affrontare le sfide e non dimentichiamo: se ci riesce l’integrazione dei profughi, di cio’ beneficiano entrambe le parti”, ossia i migranti e i tedeschi. “Ovviamente vale il fatto che coloro i quali cercano protezione da noi devono accettare le nostre leggi, la nostra costituzione e devono preoccuparsi della formazione professionale e del lavoro, al fine di dare il loro contributo al nostro paese”.

A un anno dalla scomparsa di Aylan Kurdi, il bimbo profugo siriano di 2 anni trovato senza vita su una spiaggia turca, dopo aver tentato con i familiari di raggiungere l’isola di Kos in Grecia – immagine che scosse il mondo – nel Mar Mediterraneo si continuano a contare vittime. Nel 2016 quasi uno su tre degli oltre 272mila migranti che hanno raggiunto l’Europa via mare è un bambino, e più di 3mila persone nello stesso periodo hanno perso la vita nel Mediterraneo centrale e nell’Egeo. Save the Children lancia un appello dalla Mostra del Cinema di Venezia e chiede “a gran voce che tragedie simili non si ripetano e che vengano garantite vie di accesso sicure e legali all’Europa ai bambini e alle loro famiglie, evitando che l’unica alternativa sia quella di affidarsi ai trafficanti per attraversare, a rischio della vita, il Mediterraneo,” ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. L’attrice Valentina Lodovini, tra i protagonisti dell’apertura della 73esima edizione del Festival, come giurata della sezione Orizzonti, ha espresso il personale sostegno all’iniziativa.

Forza Italia all’attacco dopo l’arrivo di 617 migranti, tratti in salvo nel canale di Sicilia, al porto canale di Cagliari e destinati ai centri di accoglienza dell’Isola. “Quando la Prefettura afferma che la percentuale dei migranti assegnata all’isola e’ rispettata ma solo perche’ e’ aumentato il numero complessivo delle persone sbarcate – afferma Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – la preoccupazione per una situazione ormai fuori controllo e’ confermata, non certo affievolita”. “Parlare di percentuali – aggiunge – non ha alcun senso ed e’ solo una finzione, un alibi per la politica del Governo Renzi, che rappresenta un pericolo per le nostre comunita’, dal momento che vengono calcolate su numeri che aumentano di giorno in giorno”. Per l’eurodeputato Salvatore Cicu, “sono a dir poco imbarazzanti le parole del Presidente Pigliaru in merito agli ultimi sbarchi di migranti: non e’ in alcun modo credibile la dichiarata preoccupazione per il superamento della quota di presenze nell’Isola, ne’ tantomeno lo stupore per le decisioni adottate dal Governo Renzi”. “Quella di Pigliaru – conclude – continua ad essere una copertura che avalla indirettamente le decisioni dell’Esecutivo nazionale. La Sardegna continua a rappresentare un punto di isolamento strategico per lo smistamento dei flussi migranti, siamo di fronte ad una situazione che e’ allo sbando totale”.

Sul suolo italiano negli ultimi quattro giorni sono sbarcati circa 13mila migranti. Sono stati tremila gli arrivi, soltanto ieri, anche per il clima favorevole nel canale di Sicilia. Le operazioni sono state coordinate dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera. Una parte, circa 650, è stata indirizzata a Cagliari a bordo della nave militare irlandese James Joyce; altri 1.273 sono stati inviati a Lampedusa (anziché Palermo per alcune emergenze sanitarie e contrasti scoppiati a bordo della nave) poco più di mille sono approdati al porto di Messina e altri giungeranno a Corigliano Calabro (Cs). La conta è parziale per altri arrivi a Porto Empedocle ed altri migranti che giungeranno a Brindisi e ad Augusta. Secondo l’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nei primi 8 mesi del 2016 sono stati 105.342 i migranti giunti via mare in Italia. Le persone provenienti dal Nord Africa morte in mare in questa prima parte dell’anno sono 3.165, rispetto allo stesso periodo del 2015 se ne contano 509 in piu’. “E’ evidente che fino a due anni fa si considerava la questione migratoria una questione solamente italiana, ora c’e’ l’impegno di altri Paesi, che noi ovviamente salutiamo positivamente, nel salvataggio in mare e nel recupero dei migranti, ma bisogna condividere l’accoglienza. E questo deve essere, credo, per l’Europa un obbligo politico e morale”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, parlando con i giornalisti a Catania a margine della Festa dell’Unita’.

Trecento migranti sono sbarcati stanotte sulla banchina di Porto Empedocle (Agrigento). Quasi la meta’, 133 persone, sono affette da scabbia. I migranti provengono da Eritrea, Mali, Costa d’Avorio e Guinea. Sono stati salvati dalla nave civile inglese “Fast Sentinel” e trasferiti per mancanza di posti a Pozzallo (Ragusa) dalla Guardia costiera. Ieri la Centrale operativa della Guardia Costiera ha coordinato 40 operazioni di soccorso di migranti nello stretto di Sicilia, con le quali sono stati messi in salvo circa 6.500 profughi.