vescovi

Occorre “vedere gli altri come persone e non come cose”. Lo ha ribadito il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nell’omelia della messa celebrata nella cattedrale di Bari con i vescovi del Mediterraneo arrivati nel capoluogo pugliese per l’incontro di riflessione e spiritualità. Prendendo spunto dall’episodio evangelico della guarigione del cieco, il card. Bassetti ha ricordato che “si guarisce realmente quando si vede l’altro, quando si vede in ogni altro l’immagine di Dio”. “È difficile raggiungere questo traguardo, ma – ha chiarito – ogni altro sguardo non e’ sufficiente”. Spesso, ha ammesso, “gli altri rimangono un’immagine sfocata e allora Gesù impone le mani perché noi, almeno noi pastori, vediamo chiaramente”. Secondo il card. Bassetti “c’e’ bisogno di vedere con gli occhi di Cristo, di uno sguardo di misericordia e di compassione, quello con cui Gesù guardava le folle e si commuoveva fino alle lacrime”. “Aprici gli occhi – é stata l’invocazione finale – perché possiamo vederti e riconoscerti nostro fratello e prenderci cura di tutti i fratelli che ci poni accanto”.

Cosa rimane oggi di La Pira? “Un’eredita’ profonda, sintetizzabile in tre concetti: la politica come vocazione e non come ricerca di un tornaconto personale; una tensione verso i poveri, gli sfruttati e gli emarginati; una ricerca della pace internazionale attraverso il dialogo”. Ad affermarlo è il presidente dei vescovi italiani, Gualtiero Bassetti, sulle pagine dell’Osservatore romano. Domani ricorrono 40 anni dalla morte dell’ex sindaco di Firenze e democristiano, di cui e’ avviata la causa di beatificazione.
Per Bassetti la fede in La Pira era: “il motore della sua azione”. Scrive il presidente della Cei: “Il ‘sindaco santo’ e’ stato uno dei simboli, non l’unico, ma sicuramente uno dei piu’ importanti, di una stagione nobile del cattolicesimo politico in Italia”. E sottolinea riferendosi a quel periodo: “La stagione dello spirito costituente e della ricostruzione del paese. La stagione di una generazione di cattolici colta, sobria e appassionata, che aveva conosciuto i disastri del fascismo, che combatteva il comunismo e che faceva politica come ‘un impegno di umanita’ e santita” senza cercare nulla per se stessi”.

“Auspichiamo una competizione elettorale corretta e leale, attenta ai problemi concreti della nostra gente e non preoccupata del successo di parte e dell’occupazione dei posti di potere. La Sicilia non può più aspettare e grava su tutti la responsabilità di elaborare soluzioni praticabili ed efficaci nel superiore interesse dei cittadini e dei poveri e degli ultimi in modo prioritario”. E’ quanto si legge nel documento finale elaborato dai vescovi siciliani al termine della sessione autunnale della Conferenza episcopale siciliana, riunitasi a Caltagirone (Catania) il 20 e il 21 settembre. “Ai candidati – proseguono i presuli – si chiede competenza, correttezza e coerenza morale nell’impegno socio politico-amministrativo con un netto rifiuto delle varie forme di corruzione e di clientelismo, coerenza etica personale”.

“E’ davvero necessario dire che i passi verso le giuste ragioni delle Ong compiuti dal nostro Governo sono stati importanti”, lo scrive oggi il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, rispondendo a una lettera del deputato Lorenzo Dellai, presidente di Democrazia Solidale, tra i più critici verso il ‘Codice Minniti’ per le Ong. “Ed e’ altrettanto necessario che nessuno dei politici cristianamente impegnati per umanizzare la politica, e tutti coloro che con altre sensibilita’ condividono questa ‘buona fatica’, debba sentirsi solo e arrivi a pensare che la sua parola e azione siano state inutili o mal considerate proprio nella Chiesa”, continua il direttore. Tarquinio, riferendosi ai nostri giorni, parla di “un tempo difficile ed esigente. Un tempo di smarrimenti e inquietudini, di diffidenze e incattivimenti, di sospetto per lo straniero e di sfiducia per chi ci rappresenta e governa”. “Un tempo nel quale, pero’, la saldezza della parola disarmata della Chiesa – prosegue – continua ad ‘armare’ responsabilita’ e generosita’ che possono e debbono dare cuore e anima anche alle regole degli Stati. Che devono essere rispettate perche’ rispettabili e non motivatamente obiettabili, e quando non lo sono del tutto meritano correzioni come quelle che il Ministero dell’Interno italiano ha apportato al Codice di condotta per le Ong”.

La Conferenza episcopale venezuelana (Cev) ha espresso “grande gratitudine” per la vicinanza e la “preoccupazione vera” che ancora una volta Papa Francesco e la Santa Sede hanno manifestato ieri in un rinnovato appello al rispetto dei diritti umani e anche alla sospensione della nuova Costituente in Venezuela. In un’intervista a Radio Vaticana parla a nome dei vescovi il vicepresidente della Cev mons. Mario Moronta e conferma la scarsa affluenza al voto di domenica scorsa e non nasconde il timore per l’avvento di una “democrazia dittatoriale”. La speranza dei vescovi oggi, dopo i tanti interventi dei giorni passati, e’ che l’appello della Santa Sede sia accolto da tutti, governo e oppositori.

I vescovi siciliani esprimono “preoccupazione e rincrescimento per un malcostume”, quello delle frodi, che in Sicilia hanno raggiunto livelli senza precedenti, secondo la relazione annuale della Corte dei Conti. Un fenomeno, hanno sottolineato i vescovi nel corso della sessione invernale della Conferenza episcopale siciliana, che “non solo danneggia l’immagine dei siciliani onesti ma soprattutto mina i fondamenti dell’agire etico e rende problematici gli sforzi della parte sana della societa’ per un riscatto morale e sociale della nostra gente”.

Si svolgerà la prossima settimana, da lunedì 16 a mercoledì 18 gennaio, nella sede della Cesi di Palermo, la sessione invernale della Conferenza episcopale siciliana. I vescovi delle diciotto Diocesi di Sicilia ascolteranno il preside Francesco Lo Manto in merito alla Facoltà Teologica di Sicilia e don Calogero Cerami, direttore del Centro Madre del Buon Pastore per la formazione permanente del clero. Don Daniele Saottini, responsabile del Servizio nazionale per l’insegnamento della Religione cattolica della Cei, sarà ricevuto nel corso dei lavori per relazionare sull’Insegnamento della religione cattolica, mente Salvatore La Spina comunicherà circa il Serra Club. All’ordine del giorno anche gli aggiornamenti sulle Ipab e le indicazioni che arrivano dall’ufficio nazionale per i Beni culturali ecclesiastici e l’Edilizia di culto in merito alla gestione delle figure di riferimento diocesane del settore. Sul tavolo anche la nomina del direttore della Segreteria pastorale e del direttore dell’ufficio regionale per l’Edilizia di Culto. Quest’ultimo incarico era affidato a monsignor Giovanni Accolla, chiamato adesso da Papa Francesco a guidare la Chiesa diocesana di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela.

Papa Francesco rafforza l’impegno della Chiesa contro la pedofilia. E impone la rimozione dei vescovi dal loro incarico in caso di negligenza riguardo agli abusi sessuali compiuti sui minori. Lo sancisce un Motu Proprio del Pontefice. “Come una madre amorevole”, il Papa stabilisce che tra le ‘cause gravi’ che il Diritto Canonico già prevede per la rimozione dall’ufficio ecclesiastico è compresa anche la negligenza rispetto ai casi di abusi sessuali. Il testo prevede una indagine della competente Congregazione della Curia, che può concludersi con il decreto di rimozione. La decisione finale comunque spetta al Pontefice. Il Motu proprio stabilisce la procedura da seguire in applicazione della normativa promulgata da Giovanni Paolo II e rafforzata da Benedetto XVI.