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Rifondare il calcio, “sfruttare questa situazione negativa per rifondare tutto il movimento”. Lo ha detto il ministro dello Sport, Luca Lotti, dopo la mancata qualificazione dell’Italia a Mondiali di Russia 2018, parlato a margine dell’intitolazione a Tina Anselmi del circolo Pd di Nichelino, nel Torinese. “C’e’ una riflessione importante che devono fare tutti – ha continuato Lotti – dai vertici federali a tutto il movimento. Non ci siamo accorti ieri che qualcosa non va nel calcio: noi lo abbiamo detto gia’ da tempo, abbiamo gia’ iniziato una parte di quelle riforme importanti per rilanciare il mondo del calcio, penso alla norma sugli stadi, alla riorganizzazione dei diritti televisivi. Norme che aiutano a fare ripartire il calcio”.

Brutta ma fortunata l’Italia che ieri sera perde contro la Germania 61-55. Brutta perché nel match-spareggio contro i tedeschi non va oltre il 37% da due e il 24% da tre. Dati che rovesciano quanto visto nelle prime tre partite e propiziano un ko che rischia di far saltare il viaggio a Istanbul. Fortunata perché la vittoria della Georgia su Israele nell’ultimo match di giornata elimina di fatto i padroni di casa (anche l’Ucraina fuori dai giochi dopo l’imbarcata contro la Lituania) qualificando gli Azzurri agli ottavi di finale ad Istanbul. La gara di oggi contro la Georgia (alle 16.30 diretta su Sky Sport 1 e Sky Sport 2) e lo scontro tra lituani e tedeschi determineranno i piazzamenti finali del girone B. L’Italia sarà terza in caso di vittoria e quarta in caso di sconfitta contro Pachulia e compagni. Così il coach Messina: “Abbiamo meritato di perdere per aver giocato una partita mediocre contro un avversario molto disciplinato. Fin dall’inizio abbiamo avuto fretta e questo è strano perché di solito siamo una squadra molto paziente. Nell’intervallo abbiamo anche avuto modo di parlarne ma poi nel terzo quarto ci siamo fermati a soli 9 punti. Come ho già avuto modo di dire, non eravamo fenomeni dopo le due vittorie e non siamo scarsi ora dopo due sconfitte. Domani è un altro giorno e c’è ancora una gara da giocare”.

La Nazionale Under 21 si è recata questa mattina nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, una visita voluta dagli stessi calciatori a cinque anni di distanza da quella della Nazionale Maggiore in occasione del Campionato Europeo del 2012. La squadra e lo staff hanno osservato commossi i luoghi simbolo dello sterminio nazista e hanno deposto una corona di fiori con la scritta ‘Nessuno mai dimentichi’. Il capitano Marco Benassi ha commentato sul suo profilo Twitter: ”Camminare tra campi minati e camere a gas. Immaginare la sofferenza e le atrocità. Non avere il coraggio di dire nulla. Se non fare memoria”. Parole simili a quelle di Andrea Petagna (”Neanche nell’immaginario più crudele, un inferno che non deve succedere mai più…”), mentre Roberto Gagliardini ha citato Primo Levi (”Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”). Nel pomeriggio la Nazionale raggiungerà Tychy, dove alle 19 sosterrà l’allenamento di rifinitura alla vigilia della sfida di domani (ore 18 – diretta su Rai 1) contro la Repubblica Ceca di Patrick Schick. Un match che è una sorta di ultima spiaggia per i cechi, battuti 2-0 all’esordio dalla Germania, mentre con un successo l’Italia farebbe un passo in avanti determinante verso la qualificazione alla semifinale. Nei cinque precedenti con la Repubblica Ceca, l’Under 21 azzurra ha collezionato tre vittorie, un pareggio e una sconfitta, imponendosi per 3-1 nell’ultimo confronto diretto di dieci anni fa nell’Europeo olandese.

Storica vittoria. L’Italia batte il Sudafrica, numero 4 del ranking mondiale, due volte campione del mondo. Basterebbe questo: e’ il risultato piu’ prestigioso della storia italiana della palla ovale. E’ il miglior viatico al lavoro del nuovo ct, l’irlandese Conor O’Shea, che aveva professato calma ad un ambiente depresso dopo la batosta subita con gli All Blacks appena una settimana fa. Certo, questo Sudafrica, minato dalla scelta tutta politica di imporre le quote razziali a favore dei giocatori di colore, oggi non vale la quarta posizione mondiale, ma questo non sminuisce l’impresa azzurra. Per battere una squadra che rimane di una categoria superiore bisogna incontrarla in una giornata ‘no’ ma anche giocare una partita quasi perfetta, e cosi’ e’ stato. Lo si e’ visto da subito e per tutto il primo tempo, conclusosi con l’esiguo vantaggio di 12 a 10 per i sudafricani: l’Italia ha cominciato bene, con idee chiare, con un piano di gioco che non e’ mai cambiato. A Firenze aveva piovuto tanto, ci si poteva aspettare tanti up and under e invece l’Italia ha cominciato a giocare alla mano, attorno ai raggruppamenti ma non disdegnando il coinvolgimento delle linee arretrate sempre pero’ privilegiando gli incroci (e qui si e’ vista la mano del nuovo ct) sulle sventagliate al largo. Sono gli Springboks a smuovere il risultato, con la meta di Habana all’8′, piu’ per demerito degli azzurri (tre falli in sei minuti, due di Parisse in touche) che per effettiva superiorita’. Ma all’11’ gli azzurri rinunciano ad un calcio, conquistano la touche dalla rimessa e Van Schalkwyk (sudafricano naturalizzato) conclude in meta la maul avanzante. Canna trasforma e l’Italia e’ in vantaggio. Gli azzurri continuano a giocare bene soprattutto nel breakdown attorno ai raggruppamenti ma palesano un limite nella difesa uno contro uno al largo ed e’ qui che arriva la seconda meta per un errore di placcaggio su Allende, questa volta trasformata da Lambie. Al 30′ l’Italia accorcia con un piazzato di Padovani ma soprattutto continua a giocare bene reggendo lo scontro fisico e alternando il gioco alla mano con calci di liberazione sempre sulla profondita’ del campo. Sul finire del tempo la prima svolta della gara: a 5 metri dalla linea di meta, l’Italia contiene un soffocante arrembaggio ospite (piu’ di 15 fasi) che si conclude con un avanti sudafricano e lascia il risultato sul 10-12. Comincia invece male il secondo tempo: un ‘giallo’ a Fuser per un fallo in touche concede 10′ di superiorita’ agli ospiti. Seguono minuti di sofferenza, pagati pero’ solo con un piazzato di Lambie al 6′, e questa, probabilmente, e’ la seconda svolta della gara.
Negli ultimi minuti il Sudafrica cerca di tornare avanti ma al 27′ Favaro, il migliore in campo con Padovani, uscendo dalla linea con un placcaggio in avanzamento suona la carica e fa si’ che l’inerzia della partita si sposti a favore degli azzurri. Tra errori banali e placcaggi da stropicciarsi gli occhi, l’Italia difende la propria area. Il resto lo fanno i sudafricani, perdendo palle in avanzamento e commettendo molti errori. Al 39′ l’Italia conduce una maul avanzante che si conclude con la schiacciata di Bisegni: sarebbe l’apoteosi ma Nigel Owens, giudice di linea, annulla. L’ultima palla e’ per i sudafricani che confermano la loro giornata no. La perdono e l’Italia entra nella storia del rugby.

“E’ fondamentale il primo posto nel girone anche perche’ non arrivare al mondiale sarebbe una tragedia”. A poche ore dal match dell’Italia con il Liechtenstein, il presidente della Figc Carlo Tavecchio, in un’intervista rilasciata a Sky Sport, si augura di avere risposte convincenti dagli azzurri nell’incontro valido per la qualificazione ai Mondiali del 2018 in Russia. “Rispettiamo l’avversario, il nostro obiettivo non e’ di fare tanti gol – dice Tavecchio – Piuttosto si faranno degli esperimenti, con l’inserimento di qualche giovane. Abbiamo la fortuna di avere dei giovani pronti e credo che Ventura sia la persona giusta per applicare questa strategia”.

Gli azzurri ieri sconfitti contro la Francia per 3-1 a Bari. Un risultato che non lascia del tutto l’amaro in bocca al neo allenatore Giampiero Ventura. “Sono soddisfatto perche’, dopo tre giorni, non potevo pretendere di piu’ – ha commentato a fine amichevole ai microfoni di Rai 1 – I gol erano evitabili, ma era importante riprendere un discorso interrotto, di partecipazione e disponibilita’”. Il ct della nazionale ha continuato: “Non posso essere soddisfatto dal risultato, e’ chiaro, ma la differenza fisica si vedeva in campo. Andremo ad analizzare questa partita e si vedra’ in maniera evidente, cosa potevamo evitare”. Per Ventura “Il passaggio a una prestazione migliore non e’ difficile. Israele non e’ la Francia, analizzeremo la partita”. Ieri esordio per Gigi Donnarumma, che a Bari e’ diventato il portiere pia’ giovane della storia della Nazionale di calcio.

Dopo l’ultima seduta di  Coverciano, la Nazionale è arrivata a Bari, dove allo Stadio ‘San Nicola’ affronterà in amichevole i vice campioni d’Europa della Francia. Una gara dal sapore particolare per Gian Piero Ventura, che farà il suo esordio da Commissario tecnico in una città che conosce bene e che ha imparato ad amarlo quando era subentrato proprio ad Antonio Conte alla guida del club pugliese: “C’è un filo conduttore fra me e Conte – ammette il Ct nella conferenza stampa della vigilia allo Stadio ‘San Nicola’ – ho preso il suo posto a Bari, ora ho preso il suo posto in Nazionale e come lui giocherò la mia prima partita a Bari. Mi auguro di proseguire quello che ha fatto Conte e possibilmente migliorarlo. Parto da un presupposto positivo, perché il grosso lavoro fatto da Antonio me lo ritrovo e mi aiuta avendo pochissimo tempo a disposizione”.

Il neo commissario tecnico della Nazionale italiana Giampiero Ventura ha convocato 26 azzurri per l’amichevole con la Francia in programma giovedì 1 settembre a Bari (ore 21.00) e per l’incontro nelle European Qualifiers-Coppa del Mondo Fifa Russia 2018 il 5 settembre ad Haifa con Israele (ore 20.45). Tra i calciatori chiamati da Ventura ci sono 15 azzurri reduci dal campionato europeo 2016. Questo l’elenco dei convocati. Portieri: Gianluigi Buffon (Juventus), Gianluigi Donnarumma (Milan), Federico Marchetti (Lazio); Difensori: Luca Antonelli (Milan), Davide Astori (Fiorentina), Andrea Barzagli (Juventus), Leonardo Bonucci (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Mattia De Sciglio (Milan), Angelo Obinze Ogbonna (West Ham), Alessio Romagnoli (Milan), Daniele Rugani (Juventus); Centrocampisti: Federico Bernardeschi (Fiorentina), Giacomo Bonaventura (Milan), Antonio Candreva (Inter), Daniele De Rossi (Romen a), Alessandro Florenzi (Roma), Riccardo Montolivo (Milan), Marco Parolo (Lazio), Marco Verratti (Paris Saint Germain); Attaccanti: Andrea Belotti (Torino), Eder Citadin Martins (Inter), Manolo Gabbiadini (Napoli), Ciro Immobile (Lazio), Leonardo Pavoletti (Genoa), Graziano Pellè (Shandong Luneng).

L’Italia di Conte raggiunge gli ottavi degli Europei di calcio che si disputano in Francia. E’ con questo secondo successo in due partite che gli azzurri raggiungono il passaggio successivo. Partita molto equilibrata e contratta fino a quando un gol di Eder al minuto 83 regala il successo alla nostra nazionale. Niente da fare per Ibrahimovic e compagni. L’Italia sale così a 6 punti in classifica, mentre la Svezia resta ferma a 1. Ininfluente ai fini della qualificazione agli ottavi la terza partita con l’Irlanda, prevista per mercoledi 22 giugno alle ore 21.

L’Italia inizia nel migliore dei modi il suo Europeo di Francia. Ha vinto la partita d’esordio battendo 2-0 a Lione il temutissimo Belgio (numero due del ranking mondiale) e portandosi da sola in testa al gruppo E, davanti a Svezia e Irlanda, che oggi hanno pareggiato per 1-1. Gli azzurri sono stati determinati e aggressivi fin dall’inizio  mentre il Belgio si è affidato soprattutto alle iniziative individuali dei suoi talenti ma i pericoli per Buffon sono venuti soprattutto da tentativi da lontano di Nainggolan. La svolta al 32′, quando Giaccherini ha sfruttato al meglio uno splendido lancio di Bonucci. Enorme esultanza tra gli azzurri e a farne le spese è stato Conte, feritosi al naso in un ‘corpo a corpo’ con gli altri componenti della panchina. Poco dopo, Pellè ha sprecato di testa un’ottima occasione su assist di Parolo: la palla ha sfiorato il palo. Nella ripresa, il Belgio ha stretto d’assedio gli Azzurri, Lukaku ha sbagliato un gol fatto a porta vuota, ma è venuto il raddoppio azzurro con Pellè al 47′.