Bankitalia

“Buon lavoro a Visco e sostegno al governo che è forte e coeso”. Lo ha detto Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, parlando a Napoli a margine della Conferenza programmatica del partito, in merito alla conferma di Ignazio Visco a governatore di Bankitalia.
Una mozione del Pd chiedeva un cambio di passo nella scelta del governatore della Banca d’Italia, ma il premier Paolo Gentiloni ha preferito la nomina bis di Visco, nonostante l’aperta contrarietà del segretario dem Matteo Renzi.
“Ora si guarda in avanti – ha aggiunto Guerini – Non c’è nessuna pace da fare perché non c’è nessuna guerra”. Chiarisce il vicesegretario: “Abbiamo espresso alcune valutazioni in Parlamento diverse. Adesso c’e’ da fare un lavoro di sostegno al governo Gentiloni che e’ forte, chiaro e coeso”.

La conferma di Ignazio Visco a governatore della Banca d’Italia è stata “un colpo di coda dei poteri forti. Visco non ha vigilato, Banca d’Italia con noi tornerà sotto il controllo pubblico”. Lo ha detto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, a margine del consiglio federale del partito in via Bellerio. “Che a fare la morale a Visco sia Renzi, che è uno dei principali colpevoli del disastro bancario, fa altrettanto ridere”, ha concluso Salvini.

In collegamento con Radio Capital Matteo Renzi torna a parlare del suo rapporto con il premier Paolo Gentiloni, con il quale, spiega, “c’e’ massima stima e rispetto. Una amicizia personale e una condivisione politica molto forte”. Renzi aggiunge: “Abbiamo pero’ una opinione diametralmente opposta su Bankitalia”. L’ex premier Renzi non ha nascosto la sua posizione nei confronti del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, colpevole di non aver vigilato in modo efficace sullo scandalo delle banche italiane, in dissesto e con migliaia di risparmiatori danneggiati

Su Bankitalia “Gentiloni e io abbiamo saputo della mozione Pd più o meno nello stesso momento”. Lo ha detto Matteo Renzi, segretario Pd, ospite della trasmissione In mezz’ora in più su Rai 3. “L’ha preparata il gruppo Pd – ha dichiarato Renzi – Poi ce l’ha fatta cambiare perché non era d’accordo. Che ci fosse una mozione era noto a tutti”, ha aggiunto.

“Sono preoccupato per come noi in Italia abbiamo approcciato il problema del credito. Non esistono altre Nazioni che non abbiano una politica del credito, che non dicano ai propri rappresentanti istituzionali quali sono i punti di convenienza per l’Italia”. Lo afferma Gianpiero Samorì, presidente dei Moderati in Rivoluzione (Mir), intervistato da Radio radicale. “Le regole di Basilea 3, ad esempio, che si basano sul rating delle aziende – aggiunge Samorì – sono inapplicabili per le nostre piccole imprese, quelle che fatturano meno di 5 milioni di euro all’anno e che sono praticamente il 90% delle imprese italiane. E’ mancato un coordinamento tra le forze politiche italiane e la stessa Bankitalia per andare in Europa, ognuno nei propri ambiti, a porre delle ipotesi di lavoro che fossero compatibili con la nostra economia reale. C’è colpa della politica e c’è colpa di Bankitalia. Si pensava che delegare tutto alla Banca d’Italia sarebbe stato la panacea, mentre la politica su questi temi deve dire quello che vuole e deve fare una vera mozione d’ordine dicendo quali sono gli obiettivi che noi vorremmo realizzare perché sono gli interessi vitali del Paese. Le autorità, ancorché indipendenti, non vivono sulla luna, cioè devono farsi carico di come produrre tecnicamente l’interesse del proprio Paese quando vanno in ambito comunitario. Se avessimo iniziato questa discussione in questo modo 4 o 5 anni fa tanti errori non sarebbero stati fatti né da una parte né dall’altra”.

“La Banca d’Italia appartiene all’Eurosistema e la sua indipendenza è sancita nei trattati che hanno istituito la Banca centrale europea. Trovo straordinario che debba essere Weidmann a ricordarci (sul ‘Corriere della Sera’ di ieri) le caratteristiche del sistema europeo di banche centrali”. Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. “Con il mandato di Draghi in scadenza fra un paio d’anni, i difensori della indipendenza della Bce dovremmo essere noi”, aggiunge. “Fra due anni – prosegue – avremo disperatamente bisogno di una Bce indipendente. Conseguentemente, la mozione di ieri del Partito democratico di Renzi (su Visco ndr) ci spinge ancora più ai margini dell’Europa. E contribuisce ad accrescere l’opinione che l’Italia sia e rimanga oggi il principale rischio sistemico (non solo per i problemi strutturali che ancora presenta ma per la imperizia e superficialità con cui li maneggia)”.

“A mio avviso serve continuita’. E lo dico perche’ secondo me e’ fondamentale per la stabilita’ dell’Italia”. Cosi’ Fabrizio Saccomanni a margine dei lavori del Forum Ambrosetti rispondendo ad una domanda su Bankitalia. “C’e’ l’ipotesi – ha aggiunto – di andare verso una situazione di instabilita’ politica e quindi e’ bene che in Banca d’Italia ci sia una situazione di continuita’ e stabilita’”.

“Qualsiasi politica di controllo del debito attuata nel corso degli ultimi anni dai vari governi italiani e’ fallita miseramente. Lo certificano i dati della Banca d’Italia, che ha registrato il nuovo record di 2.281,4 miliardi toccato a giugno dalle amministrazioni pubbliche”. Lo denuncia in una nota il Codacons. “A lungo andare un debito di queste dimensioni e’ chiaramente insostenibile: eppure, nonostante questa evidenza, qualsiasi tentativo di ridurlo si e’ rivelato inefficace. In poco piu’ di 5 anni il nostro debito pubblico e’ cresciuto del 15 per cento: una prova evidente del clamoroso flop delle politiche economiche messe in campo finora. Proprio per questo motivo gli incoraggianti dati relativi al PIL dei giorni scorsi devono essere accolti con equilibrio e prudenza: festeggiare un aumento del PIL in presenza di questo trend legato al debito pubblico rappresenta infatti un esercizio surreale quanto inutile”. “Continua a crescere senza sosta il nostro debito pubblico, toccando (una volta di piu’) cifre monstre” – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi. “Il debito pubblico italiano grava oggi per 37.646 euro sulle spalle di ogni cittadino, neonati compresi. A questo punto aspettiamo con ansia qualche soluzione credibile per invertire la tendenza”, conclude.

“Il debito si è stabilizzato e comincerà a scendere proprio grazie alla crescita superiore al previsto”. E’ il commento del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sulle nuove previsioni al rialzo del Pil elaborate da Bankitalia, che indicano per il 2017 una crescita dell’1,4% .
“Continueremo con le misure che hanno sostenuto gli investimenti: agevolazioni fiscali e per l’innovazione”, ha detto Padoan. Intanto martedì 18 luglio, alle 15, il ministro sarà in commissione Finanze del Senato per l’audizione sul ‘pacchetto bancario’.

La Banca d’Italia lo scorso anno ha acquistato titoli di Stato italiani per 115 miliardi nell’ambito del programma di acquisti della Bce per il quantitative easing. Lo indica il Governatore Ignazio Visco nella relazione all’assemblea dei partecipanti. Nel portafoglio di via Nazionale la consistenza di BTp, CcT e CTz alla fine dello scorso anno era di 186 miliardi. Visco aggiunge che il totale di bilancio della Banca e’ al massimo storico: 774 miliardi superando il picco raggiunto nel 2012 (610 miliardi) grazie al portafoglio di titoli acquistati per la politica monetaria che e’ piu’ che raddoppiato rispetto all’anno precedente portandosi a 245 miliardi (compresi i titoli di Stato italiani). Impatto anche dal valore dell’oro che e’ cresciuto portando l’ammontare complessivo delle riserve a 87 miliardi.