Bocelli

Per molti coltivatori di odio a tempo pieno, il web e’ diventato un campo di battaglia molto fertile. Ce ne accorgiamo ogni giorno: da terreno di confronto e di dialogo, Internet per molti ideologi del nulla si e’ trasformato in una ghiotta opportunita’: quella di esprimere la propria invidia e rabbia sociale, il proprio disprezzo e la propria frustazione, chiamando a raccolta tutti i sodali, non prima di avere indicato il bersaglio di turno. Il bullismo praticato attraverso i social media e’ una declinazione di questa degenerazione, ma un esempio emblematico e sempre attivo e’ quello rappresentato dalle frange politiche piu’ estreme e incivili, che recentemente hanno dato prova della propria miseria morale: pochi giorni fa ai danni del defunto Gianluca Buonanno, parlamentare della Lega, noto per le sue esibizioni politiche, morto in un incidente automobilistico; evento per il quale molti sciacalli hanno brindato sul web. Un caso analogo quello che ha visto protagonista Silvio Berlusconi, alle prese con seri problemi cardiaci e al quale e’ stata augurata, via web, una subitanea dipartita. Lo stesso Cavaliere, colpito nel dicembre del 2009 da una statuetta, con il volto che grondava sangue, fu oggetto di macabro scherno e in quella occasione gli odiatori si rammaricarono della mira difettosa dell’aggressore. E cosa dire del tenore Andrea Bocelli e delle indecenti battute online che da anni lo deridono in modo selvaggio per la cecita’ da cui e’ affetto? La crisi socio- economica da una parte e un sostanziale relativismo etico dall’altra, hanno alimentato il consolidarsi di questo fenomeno, e gli haters da tastiera ormai sono in servizio permanente effettivo. Nostro dovere morale quello di smascherarli o, nella peggiore delle ipotesi, isolarli e ignorarne le provocazioni. Conoscerli per evitarli. La nostra indifferenza li ricaccera’ nel loro squallore esistenziale.