Casaleggio

‘Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre’. Lo disse Abraham Lincoln ma calza a pennello per il Movimento 5 Stelle che più volte si è spacciato per ciò che non era: un movimento con una reale democrazia al suo interno, votato al principio dell’onestà e della trasparenza, con il vincolo dei due mandati, e l’attività politica considerata come una parentesi di ‘servizio civile’ da abbandonare dopo un breve periodo, con il dogma dell’uno vale uno per il quale siamo tutti uguali, con il valore dell’incompetenza elevato a sistema, con lo spirito e le dinamiche della setta religiosa, del nemico alle porte e del complotto permanente. Si sgonfia dopo queste elezioni europee il mito del Movimento creato da Casaleggio padre e dal comico Beppe Grillo, che non a caso se ne è allontanato per non rimanere con il cerino in mano. Perché una bugia ha il tempo contato, soprattutto se la esponi e la racconti a un intero popolo che pretende esempi e non slogan. Diverso il discorso per la Lega di Matteo Salvini che mantiene, ahimè le sue promesse, e che ha il bagaglio culturale e ideologico della destra sovranista e autoritaria e che viene incontro alle frustrazioni di un popolo come quello italiano che non crede più nella democrazia e nelle sue lungaggini, che preferisce le maniere forti, le semplificazioni, le scorciatoie, la disintermediazione, il bianco o il nero. La Lega in tal senso è un’amara verità e il M5S, invece, una stupida bugia che non poteva più resistere dinnanzi al controllo di un elettorato che non perdona più nulla e che di fronte alla inconsistenza dei vertici del Movimento ha deciso di ritirare la fiducia accordata poco tempo fa.

“Io e Beppe Grillo siamo stati entrambi aiutati nelle nostre prime esperienze politiche di comunicazione di massa da Casaleggio. Era una persona estremamente competente nel campo dell’informazione. Ha visto l’errore che ho fatto io e non l’ha fatto fare a Beppe Grillo”. Così Antonio Di Pietro è intervenuto questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.”L’esperienza con l’Italia dei Valori – continua – è stata fondamentale per Casaleggio e quindi anche per il Movimento Cinque Stelle, perché io dalla sera alla mattina mi sono ritrovato ad avere un consenso incredibile, ero arrivato al 10%, avevo la necessità di costruire una classe dirigente e feci la scelta di trovare sul territorio persone che avevano già fatto politica. Così ho trovato tante persone perbene, ma anche tanti faccendieri. Avendo visto la mia esperienza, Casaleggio ha consigliato Grillo dicendogli che chi aveva già fatto politica in altri partiti non poteva iscriversi al Movimento Cinque Stelle”.

“Visto che Di Maio ha richiesto all’Osce l’invio di osservatori per monitorare le elezioni in Sicilia, perché evidentemente hanno una paura tremenda di perderle, si potrebbe pensare di far passare gli stessi osservatori internazionali anche alla Casaleggio Associati per capire come in una democrazia come l’Italia possa succedere che una società privata controlli, diriga e influenzi un movimento politico come appunto nel caso dei 5 Stelle”. Lo afferma Simone Furlan, membro del comitato di presidenza di Forza Italia e leader dell’Esercito di Silvio.

Non é la prima volta che il M5S si distingue per approssimazione e superficialità. Le beghe interne, i litigi e le scaramucce tra i vari leader e la presenza ingombrante della Casaleggio associati che dovrebbe regolamentare la vita interna di questa formazione politica e le sue dinamiche ci hanno insegnato che l’incapacità, la superficialità, l’improvvisazione, il dilettantismo, la fanno da padrone. La politica, le cose della politica, richiedono competenza, formazione, esperienza. Il M5S sino ad ora ha dimostrato di esserne sostanzialmente privo. Non si possono preparare delle elezioni e delle ‘primarie’ in modo cosi semplicistico, senza alcuna tutela e in assenza di una reale partecipazione. Alla incapacità amministrativa di cui hanno fatto sfoggio i sindaci grillini sino ad ora, si aggiunge il pressapochismo nelle procedure e nel rispetto delle regole. Delle loro regole e di quelle dello Stato. Senza alcuna distinzione

“E siamo a otto. Il sindaco Raggi cambia assessori come fossero vestiti. L’ultimo in ordine di cacciata e’ l’assessore al bilancio Mazzillo che, non gradito ai vertici, e’ stato fatto fuori da un sindaco che assomiglia sempre piu’ alle ragazze di ‘Non e’ la Rai’. Solo che li eravamo in TV e c’era il mitico Bonconoagni, qui purtroppo siamo nella vita reale e a teleguidare via cavo ci sono Casaleggio e i suoi uomini interessati solo ai propri interessi e non a quelli della Capitale”. Cosi’ Barbara Saltamartini, vice capogruppo alla Camera della Lega Ncs. “Questo e’ l’ennesimo fallimento Cinquestelle e di un sindaco sempre piu’ alla deriva e in balia degli eventi – continua -. Zero progetti, zero programmazione, solo tante false promesse e decisioni estemporanee dettate da faide interne e lotte intestine che stanno mettendo in ginocchio Roma sempre piu’ allo sbando. Ormai, guardando non solo a Roma ma anche ad altre citta’ a guida M5S, e’ chiaro che i grillini non hanno alcuna capacita’ di governo. L’unica certezza, purtroppo, e’ quella che a pagarne le spese siano solo i romani costretti a convivere con dilettanti allo sbaraglio in Campidoglio”.

“La Raggi non e’ mai stata autonoma. Anche quand’ero in giunta mi sono resa conto che non eravamo liberi di lavorare. Io, pur non avendo mai incontrato ne’ Grillo ne’ Casaleggio, sapevo che erano loro a dettare la linea su qualsiasi cosa riguardasse Roma”. Lo afferma al Quotidiano nazionale, Paola Muraro, ex assessore capitolino all’Ambiente. “Le diatribe tra le varie correnti interne al M5S – osserva Muraro – sono sempre state un problema. Atac ha 1,3 miliardi di debiti e l’assessore ai Trasporti capitolino Linda Meleo non ha detto una parola. Il suo silenzio la dice lunga sul clima che c’e’ in Campidoglio. Io ho mollato piu’ per gli attacchi della mia stessa parte politica che per quelli del Pd. E, oggi, con Mazzillo il film e’ lo stesso”. Su che giudizio da’ sul lavoro del sindaco Virginia Raggi, Muraro afferma: “Io non sono mai stata iscritta al Movimento 5 Stelle, ma ne condividevo il programma. Adesso mi pare che quello stesso programma sia stato messo in un cassetto. Senza contare che, appena c’e’ un problema – dall’acqua, ai trasporti ai rifiuti – l’amministrazione capitolina fa scaricabarile senza prendersi responsabilita’”.

Beppe Grillo e Davide Casaleggio tornano a Roma e ribadiscono il loro pieno sostegno accettando l’invito della sindaca ad intervenire alla “festa” organizzata in quel Teatro Flaiano dove, poco piu’ di un anno fa, Raggi e il Movimento celebrarono la “conquista” di Roma. “Non ci impediranno di cambiare la citta’, ci riusciremo”, e’ l’esortazione che il leader M5S fa alla platea di assessori, consiglieri comunali, municipali. Una platea non sempre omogenea e che Grillo, parlando a lungo dal palco, richiama ancora una volta alla compattezza. L’autunno, del resto, si preannuncia caldissimo. Oltre all’inchiesta che pende sulla sindaca di Roma c’e’ quel cambio di marcia al quale e’ chiamata l’amministrazione capitolina. Con, sullo sfondo, l’elezioni del municipio di Ostia delle quali, nel suo ultimo blitz romano, si e’ occupato in prima persona lo stesso Grillo. Per i vertici del M5S, in un periodo verra’ svelato il candidato alla premiership, ogni ulteriore passo falso e’ vietato ed anche per questo nell’incontro viene ribadita la necessita’ di allineare l’azione per le amministrative con le scelte politiche del M5S. E, a testimonianza dell’importanza del dossier Roma c’e’ la presenza anche di Davide Casaleggio – accompagnato da Alfonso Bonafede ma non dall’altro “supervisore” del lavoro a Roma, Riccardo Fraccaro -, intervenuto anche lui dal palco del Flaiano. Un palco da dove la sindaca decide di fare un primo bilancio dell’amministrazione mettendo sul tavolo le priorita’ da affrontare in autunno. Ed e’ un confronto senza mediazioni quello voluto da Raggi alla presenza, tra l’altro, dei vertici M5S. “Fatemi conoscere gli eroi di questa citta’”, sottolinea un applauditissimo Grillo prima di intervenire. “Grillo ci ha incoraggiato ad andare avanti, ed e’ stato un bel momento”, spiega la sindaca al termine dell’incontro, durato circa un’ora e mezza. Un incontro che cade, peraltro, nel pieno dell’emergenza siccita’. L’allarme, finora, ha visto Campidoglio, Regione e Acea parlare spesso lingue diverse ed e’ entrato nell’arena della politica infiltrandosi, anche, nella tenuta laziale del Movimento con il “caso ” Sabrina Anselmo. Sulla sindaca di Anguillara, protagonista di azioni rivolte per la difesa del lago di Bracciano, pende una condanna per calunnia subita nove anni fa. La pena e’ stata estinta per indulto ma Anselmo – si apprende da fonti M5S – nel suo curriculum per la candidatura non aveva citato la condanna. E giovedi’, una “gola profonda” anonima ha portato il caso all’attenzione dei probiviri. Parallelamente, in un’intervista a La Stampa, oggi Anselmo punta il dito contro Raggi: “l’avvisai del disastro ma non e’ mai venuta alle riunioni”, spiega la sindaca di Anguillara. Una tesi che fonti del M5S e del Campidoglio smentiscono: quelle riunioni si sono tenute, una delle quali nella sala degli Arazzi in Campidoglio, spiegano. E forse, lo scontro politico tra Anselmo e il Movimento prelude al pollice verso con cui i probiviri espelleranno l’amministratrice laziale: non e’ una questione di Codice etico, Anselmo non ha rispettato il codice valoriale del M5S, fanno notare fonti pentastellate.

“Oggi La Repubblica apre con una notizia falsa in prima pagina. Non ci sarebbe niente di nuovo se non fosse che questa volta riguarda me ed e’ stata creata ad arte per screditare il MoVimento 5 Stelle. Non ho mai incontrato Matteo Salvini. Non e’ mai avvenuto nessun incontro segreto ne’ con lui ne’ con altri rappresentanti della Lega. Primo perche’ non ci interessa, secondo perche’ il MoVimento 5 Stelle agisce sempre nella massima trasparenza: gli incontri segreti non fanno parte della nostra cultura”. Lo scrive Davide Casaleggio su facebook. Il leader del M5S nega in modo deciso qualsiasi forma di convergenza politica e tematica con la Lega di Salvini. Una ipotesi incoraggiata dalle recenti prese di posizione del Movimento su Europa e politiche di regolamentazione del fenomeno dei migranti.

Il M5S é il vero sconfitto di questa tornata elettorale. Si dirà che si trattava di elezioni amministrative e che non possono assumere significato politico. E’ vero il contrario: le elezioni amministrative hanno sempre e comunque un valore e un significato politico. Questo voto che viene dai territori di tutta Italia ci dice che gli italiani ritengono inadatti i dirigenti grillini ad amministrare i Comuni. Probabile che gli scandali legati al sindaco Virginia Raggi, sindaco di Roma, abbiano giocato un ruolo. Di certo, Grillo e Casaleggio prendono una batosta: la strada verso il governo del Paese e le responsabilità ad esso legate si fa impervia.

“Colpisce il fatto che il Pd e’ l’unico partito tradizionale classico che esiste in Italia, per il resto il sistema e’ fatto di movimenti”, ma “la questione chiave e’ come individuare nuove forme di partecipazione politica, innanzitutto con uso moderno e intelligente della Rete. Pur essendo lontano mille miglia dal M5S, ho sempre ascoltato Casaleggio, che diceva qualcosa in piu’ rispetto a quello che si dice nella nostra politica”. Lo ha detto l’ex presidente del Consiglio, Enrico Letta, durante il forum di Repubblica Tv. “Usando bene la Rete si riesce a fare democrazia interna e si fanno cose buone, se si usa male si fanno disastri”, ha aggiunto. “Il voto pero’ non e’ come un like, perche’ il voto non ha un defollow e dura per un lungo periodo”, ha proseguito Letta.