contratto

Nel corso delle udizioni di oggi in Commissione Vigilanza Rai è emerso che Daniele Piervicenzi, giornalista colpito a Ostia da Roberto Spada, non solo non ha un contratto con la Rai, bensì con la Fremantle, ma anche che lavora come programmista-regista e non come giornalista”. A dichiararlo è Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico e segretario della Commissione Vigilanza Rai. “Questo fatto – continua il parlamentare – è doppiamente grave. Primo perché, a milioni di italiani, è stato fatto credere che quello ferito a Ostia fosse un giornalista Rai, quando, in realtà, si tratta di un precario sotto contratto con un’azienda che ha a sua volta un appalto con la Rai. In altre parole, per una settimana è stata data e ripetuta migliaia di volte una notizia falsa. In secondo luogo, se tutti i giornalisti che vengono mandati, come Daniele Piervincenzi, a fare interviste in periferie o aree pericolose come Ostia, non come giornalisti ma come programmisti-registi o ancora peggio come consulenti a Partita Iva, si pone un serissimo problema di tutele”. Aggiunge il parlamentare: “I lavoratori come Daniele Piervincenzi, infatti, non godono di alcuna garanzia in caso di infortuni. Non solo. Non vorremmo che la pratica del ricorso agli appalti fosse un espediente per avere degli scoop sulla pelle dei giovani precari, costretti a rischiare perché sotto il ricatto occupazionale. Il risparmio ottenuto impiegando invece che i giornalisti Rai dei programmisti-registi contrattualizzati da aziende appaltatrici, è del 50%. E’ quindi ammissibile che un’azienda ricca come la Rai debba mettere a rischio l’incolumità di giovani giornalisti precari e allo stesso tempo sperperare cifre milionari in ingaggi”. E conclude: “Sarebbe opportuno e ora che, a partire dal grave incidente che ha visto protagonista Daniele Piervincenzi, la Rai mettesse fine una volta per tutte all’odiosa e illegale pratica di contrattualizzare lavoratori come programmisti registi per poi far svolgere loro un lavoro da giornalisti”, conclude.

Il calciatore francese Karim Benzema ha trovato l’accordo per estendere il suo contratto con il Real Madrid fino al 2021, come ha confermato oggi il club blanco. “Domani, giovedì, alle 14:00, Benzema apparirà davanti ai media nella sala stampa dello stadio Santiago Bernabéu”, ha spiegato il Real Madrid in una nota. Benzema, 29 anni, è arrivato al Real Madrid nel 2009. Attualmente sta giocando la sua nona stagione al Real, con cui ha segnato 181 gol in 371 partite. L’estensione del contratto di Benzema è al centro della politica dei rinnovi di contratto del club bianco che negli ultimi giorni ha annunciato il prolungamento degli accordi dei pezzi pregiati della squadra di Zidane, tra cui quelli di Marcelo, Carvajal e Isco.

Gabanelli ricorda anche che l’esigenza di riorganizzare l’offerta informativa “lo dice sempre, e giustamente, la Concessione, e l’interpretazione del Cda e’ stata: non e’ possibile approvare una nuova testata (anche se urgente, poiche’ sull’informazione digitale la Rai e’ in colpevole ritardo, e sulla quale sono stati fatti investimenti), perche’ prima c’e’ qualche testata di troppo da accorpare, e si fa fatica a farlo”. Solo che – lamenta la giornalista – la soluzione individuata dal Cda “e’ quella di trasferirmi, in attesa di tempi migliori, dentro al sito di Rainews.it (il cui direttore e’ lo stesso di Rainews 24, Antonio Di Bella), che oggi fa poco piu’ di 100.000 utenti unici e si piazza al 35^ posto di tutte le testate online”. Il tutto “senza una definizione dei tempi, con risorse inadeguate a coprire le 24 ore, e senza nessuna possibilita’ di decollare proprio perche’ e’ sbagliato il presupposto: i colleghi non anticipano le loro notizie dentro al sito di una testata vissuta come concorrente. Una visione a mio parere non all’altezza del compito che il servizio pubblico deve assolvere, ed economicamente sbagliata poiche’ rinuncia ai potenziali investimenti pubblicitari”. E per dare un’idea la giornalista cita ad esempio che “Repubblica incassa dalla combinazione sito e social circa 27 milioni di euro l’anno, e poco meno il Corriere della Sera” e dunque “quali numeri potrebbe raggiungere un’azienda come la Rai che oltre alla potenza di fuoco ha un archivio di immagini immenso che nessun altro possiede in Italia?”. Gabanelli lamenta quindi che “purtroppo non mi risulta che i consiglieri siano mai entrati nel merito del progetto, organizzazione e potenzialita’” e quindi “a fronte di queste considerazioni, ovvero della certezza di non produrre risultati proporzionali al lavoro svolto, alle aspettative del pubblico, al ruolo della tv di servizio pubblico, e al fatto che non me la sento di mettere la faccia su un prodotto che non firmo (non essendone il direttore responsabile)”, ha chiesto oggi al direttore generale di viale Mazzini di concederle l’aspettativa non retribuita, “fino a quando il Cda avra’ varato il nuovo piano news e deciso quegli accorpamenti che sarebbero il preludio per il varo di una nuova testata”. E – conclude Gabanelli – se a quel punto Orfeo intendera’ affidarle la direzione di questa futura testata, “trovera’ la mia disponibilita’”.

“Nuovi canali e meno testate ma serve certezza sulle risorse”. E’ quanto afferma il direttore generale della Rai, Mario Orfeo, in una intervista a Repubblica nella quale spiega che “il principale obiettivo” della sua direzione è “siglare un nuovo patto di fiducuia con i telespettattori, che passi soprattutto attraverso un moderno modo di informare in coerenza con il servizio pubblico”. Continua il Dg Rai: “Per tutta l’estate abbiamo lavorato al nuovo Contratto di Servizio che manca ormai da ben cinque anni” e con “il Contratto di Servizio faremo un altro passo in avanti verso un nuovo assetto della tv pubblica, con un numero diverso di canali e un’identità più marcata per ciascuno di essi, in una logica di peculiarità e differenziazione più simile alle altre grandi tv pubbliche europee”. Orfeo spiega che il numero dei canali cambierà “in una logica di efficientamento. Ma ne avremo anche di nuovi. Ad esempio uno in lingua inglese che parlerà dell’Italia al mondo”. Riguardo ai conti del 2018 osserva il direttore geenrale: “Rispetto e comprendo la decisione del governo di ridurre il canone per i cittadini da 100 a 90 euro. Ma questa misura va ora associata a una programmazione strategica finanziaria che dia a viale Mazzini delle certezze. Il quadro delle nostre risorse dovrà essere assicurato su base pluriennale. Anche perché gli anni, per la Rai, non sono tutti uguali”. Orfeo annuncia anche il rinnovo del contratto a Bruno Vespa e, riguardo a Milena Gabanelli, dice: “Le ho proposto di sviluppare e rilanciare subito il portale web dove ora è collocato, ovvero su Rai-News.it, potenziato da nuove risorse e dalla struttura dedicata al data journalism che lei stessa ha costruito e che ha già prodotto alcune inchieste di pregio. Questo polo vuole avere anche l’obiettivo di contrastare il virus delle fake news”.

“La Rai mette nero su bianco, nella risposta all’interrogazione che ho presentato sul mega contratto per la nuova trasmissione di Fazio da oltre 83 milioni di euro, che la scelta di affidare la produzione della trasmissione ad una societa’ di cui lo stesso Fazio e’ titolare al 50% deriva da una condizione inderogabile posta proprio da Fazio. Siamo di fronte a quello che apparentemente sembra un vero e proprio ricatto del conduttore?” E’ quanto scrive su Facebook il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. “E’ accettabile – continua – che il servizio pubblico radiotelevisivo si faccia dettare condizioni del genere, un costoso diktat capestro da milioni e milioni di euro, da un suo collaboratore? Gli appalti in Rai vengono assegnati cosi’, in barba a trasparenza, procedure di gara e codice degli appalti? E qui parliamo di un contratto da 11,2 milioni di euro, assegnato ad un’azienda non costituita che non figura neanche nell’albo fornitori Rai. I consiglieri di amministrazione, titolari della responsabilita’ di questa decisione poiche’ di importo superiore a 10 milioni, sapevano della condizione posta da Fazio in questi termini? Ho inoltrato la risposta ricevuta dalla Rai alla Corte del Conti del Lazio, che sta indagando sulla vicenda, e all’Anac, che ha chiesto chiarimenti al Cda, a integrazione del mio esposto del 24 giugno”.

“Il contratto di Fabio Fazio e’ vantaggioso per la Rai in termini di valore del prodotto e benefici economici. Fazio guadagna come l’anno scorso e produrra’ piu’ ore di trasmissione, quindi le polemiche sono strumentali”, cosi’ il direttore generale della Rai Mario Orfeo ha ribadito rispondendo alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa che ha seguito la presentazione dei palinsesti Rai 2017/18. “Altre emittenti – ha continuato Orfeo – hanno contattato Fazio offrendogli di piu’, questo e’ facilmente dimostrabile”. Anche lo stesso conduttore e’ intervenuto sulla questione. “Ho letto che il vicepresidente del Senato Gasparri ha detto che ha contattato tutti i soggetti e non e’ vero che io avessi altre offerte. Spero sia in grado di dimostrarlo, io sono in grado di dimostrare il contrario”, ha detto Fazio smentendo che i contatti siano stati con La7. In Rai – prosegue – non sono ingenui, e’ stato scritto ieri che 15” di pubblicita’ a Che Tempo Che Fa valgono in media oltre 40mila euro, con 16 minuti netti di pubblicita’ a puntata. Se mi hanno fatto un’offerta, quindi, vuol dire che conviene loro. Io ho trovato la mia convenienza e considero eccessive e insopportabili le violenze verbali che sono arrivate anche da parte delle istituzioni. Per onesta’ intellettuale vi dico che qualora l’azienda avesse un ripensamento non avro’ alcun problema a mettere da parte l’accordo”.

Il tribunale civile di Roma ha respinto i ricorsi presentati dall’avvocato Venerando Monello sulla legittimita’ del contratto tra il sindaco di Roma Virginia Raggi e la Casaleggio associati e sulla possibile ineleggibilita’ che ne sarebbe derivata. La tesi sulla possibile ineleggibilità era sostenuta anche dal Pd, ma i giudici non si sono espressi, definendo inammissibile il ricorso. “Non esiste alcun contratto tra Virginia Raggi e Casaleggio Associati. E sarebbe assurdo che ci fosse”, scrive su Facebook Davide Casaleggio. “Il contratto che per mesi in tanti hanno citato e pubblicato non e’ stato nemmeno letto – prosegue Casaleggio – nel documento vengono nominati Beppe Grillo e lo scomparso Gianroberto Casaleggio, nel loro ruolo di garanti del Movimento 5 Stelle”.”Le cause di ineleggibilita’ – ha spiegato il legale della Raggi all’Agi – vengono normate per legge, non e’ questo il caso”.