FdI

“Tajani e’ il candidato premier di Forza Italia, non della coalizione di centrodestra. Io sono la candidata premier di Fratelli d’Italia e non partecipo per fare testimonianza ma per vincere. Speriamo di consegnare all’Italia per la prima volta un presidente del Consiglio donna”. Cosi’ la leader di Fdi, Giorgia Meloni, risponde a chi le chiede dell’annuncio di Silvio Berlusconi che vorrebbe l’attuale presidente del Parlamento europeo a Palazzo Chigi.

“C’è un problema, perché queste dichiarazioni sono negative, sbagliate e molto pesanti. E siccome il referendum è una cosa importante sia sul piano politico sia sul piano istituzionale mi riservo di valutare queste dichiarazioni sul piano della lealtà dell’alleanza di governo. Non posso far finta di niente”. Così a margine di un incontro sul referendum per l’autonomia il presidente della Regione Roberto Maroni ha commentato le dichiarazioni della leader di FdI Giorgia Meloni che ha affermato che se fosse in Lombardia o Veneto non andrebbe a votare per le consultazione del 22 ottobre nelle due Regioni, definendole “propagandistiche”. “Fdi ha sostenuto lealmente e sostiene il referendum in Lombardia -ha aggiunto il governatore – devo valutare se c’è qualcosa da fare, come penso, sul piano delle alleanze anche in Regione Lombardia”.

“Ritengo di avere tutte le carte in regola per poter competere”. Lo dice il presidente di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni, nel corso di una lunga intervista concessa a Fabrizio Ratiglia per il settimanale ‘Tempi’, in edicola da domani giovedi’ 20 settembre. “Dobbiamo ancora stabilire le regole che seguiremo per scegliere il futuro premier- aggiunge Meloni- e dovra’ essere un metodo che prevede la partecipazione del popolo: il partito che prende piu’ voti, la persona che ottiene piu’ preferenze o altri sistemi. Ma non accettero’ mai veti su una donna a Palazzo Chigi. In caso di una larga vittoria del centrodestra, e abbiamo tutte le possibilita’ per riuscirci- continua il leader di FdI- il nostro presidente del Consiglio sara’ espressione di un’alleanza fra tre partiti che propongono una ricetta comune, forte e coraggiosa. Non sarebbe un governo del Presidente, ne’ tanto meno quello di un uomo solo o di una donna sola al comando, ma un governo di coalizione”. “Nel contesto attuale- conclude Meloni- chi dice che la nostra non possa essere la giusta sintesi unificante tra le posizioni liberali e conservatrici di Berlusconi e quelle piu’ drastiche di Salvini? Ritengo di avere tutte le carte in regola per poter competere”.

“A chi non rispetta le regole e addirittura crea disordini, fiancheggiato dai centri sociali, non possiamo garantire alcun diritto in Italia: gli immigrati che in queste ore stanno provocando problemi ai cittadini e commercianti fiorentini devono essere rispediti a casa propria. Non può passare il concetto che le cose si possono ottenere provando a sovvertire le regole, per di più dopo lo sgombero di un’occupazione che prosegue da anni e provoca disagi ai residenti”. E’ quanto afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli, commentando i disordini in corso a Firenze dopo lo sgombero dell’immobile occupato abusivamente in via Luca Giordano. “Si commenta da solo l’atteggiamento di chi rifiuta le soluzioni di accoglienza, occupa abusivamente e poi crea disordini quando viene allontanato – spiega Donzelli – alla faccia di tutti gli italiani che non hanno una casa e fanno salti mortali pur di non violare la legge. Giudichiamo inaccettabile e pericoloso l’atteggiamento della sinistra che governa la città e i cui interventi risultano tardivi e inconsistenti, azioni frutto di una sciagurata politica del dialogo e della concertazione con gli ambienti dell’illegalità fiorentina”. “L’accoglienza finisce laddove tu inizi a non rispettare le regole nella mia nazione – conclude Donzelli – chi si macchia di gravi comportamenti deve perdere il diritto di asilo: è giunta l’ora di smetterla una volta per tutte di tollerare l’illegalità e tutti coloro che la fomentano”.

“Per ora non ho niente da dire. Sara’ mia premura rilasciare dichiarazioni al momento opportuno”. Ismaele La Vardera, ex “Iena” di Italia 1 e candidato sindaco di Palermo per la lista di Salvini e Meloni, contattato telefonicamente dall’agenzia ITALPRESS, si trincera dietro un “no comment”. Non ammette, ne’ nega l’accusa che la sua candidatura sia stata tutta un bluff. A sollevare il caso e’ stato il movimento Fratelli d’Italia, secondo cui La Verdera avrebbe inscenato tutto – dalla campagna elettorale, ai manifesti, ai video, alle liste – per realizzare un servizio giornalistico, un documentario, che potesse raccontare i meccanismi elettorali, i segreti e i retroscena delle elezioni comunali e della politica palermitana. Il giovane giornalista dice di “essere tranquillissimo” e che per ora non intende “aggiungere altro” su eventuali esposti che Fratelli d’Italia avrebbe intenzione di presentare in Procura.

“Avanti un altro. Con una speranza, che è anche un appello: il nuovo direttore Orfeo rivolga a Milano e alla Lombardia l’attenzione che meritano. Sia per quanto riguarda i piani di sviluppo, sia per ciò che attiene alle strategie del futuro”. Lo dichiara Viviana Beccalossi (FdI), assessore regionale alla Città metropolitana e al Territorio della Regione Lombardia, intervenendo nel dibattito sulla nomina del nuovo direttore generale della Rai Mario Orfeo. “Nell’augurargli sinceri auguri di buon lavoro – aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia – chiedo al direttore Orfeo di dare subito un segnale forte e chiaro mettendo finalmente mano alla possibilità di rilanciare la sede Rai di Milano. Come? Facendo seguito alle promesse del suo predecessore Luigi Gubitosi che due anni fa, nel corso di un incontro con il presidente Maroni, aveva annunciato di voler aprire un nuovo centro di produzione a Milano destinato a sostituire la vecchia e ‘storica’ sede di corso Sempione”. “Regione Lombardia – assicura Beccalossi – è pronta a sedersi a un tavolo per discutere di azioni concrete. Così come, in più di un’occasione il sindaco di Milano, Beppe Sala, mi ha detto di condividere questa ‘battaglia’”. Il direttore Orfeo, dunque, “non si lasci sfuggire questa sfida e la consideri come una parte qualificante della sua azione”. A Milano e nel territorio della Città metropolitana “le aree disponibili per costruire un nuovo ‘progetto Rai’ non mancano di certo, basta volerlo. Non per vezzo ma per disporre finalmente di una sede adeguata in quella che è la capitale economica e dell’informazione nazionale. E uscire dalle solite politiche romanocentriche che da sempre caratterizzano la Rai”.

“Con una tassazione 25 volte maggiore agli altri Paese europei anche la Corte dei Conti certifica lo stato di involuzione dell’Italia, la mancanza di una politica economica e fiscale capace di sostenere le imprenditorialita’ e quindi la crescita e l’occupazione. Non basta abbassare il cuneo fiscale, cosa che anche auspica la magistratura contabile, ma occorre una vera e propria rivoluzione legislativa che tagli drasticamente gli adempimenti burocratico-amministrativi (che hanno un costo sia economico sia di tempi) e affrontare una semplificazione fiscale. Altrimenti non restera’ altro da fare che affidarsi alla Corte di Giustizia europea per difendersi da quella che sempre piu’ appare come un’aggressione indebita nei confronti del proprio lavoro”. E’ quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli commentando i dati della Corte dei Conti.