Macomer

Contaminazione, idee che si incrociano, arte e scienza che si potenziano a vicenda. E poi digitale, natura, ambiente. Una “cross-fertilizzazione” che sta alla base della resilienza, anche dei territori: il vicepresidente della Regione Sardegna, Raffaele Paci, ha aperto a Macomer la terza edizione del Festival della resilienza, organizzato dall’Associazione ProPositivo nei locali delle ex Caserme Mura, per parlare di euro-progettazione in Sardegna e nel Mediterraneo ma anche di riscatto delle zone interne, delle politiche della Regione per contrastare lo spopolamento, degli interventi strategici della programmazione territoriale, di bandi per le imprese che hanno registrato il tutto esaurito anche nelle zone più interne e periferiche dell’isola, del potere e delle potenzialità della cultura e dell’innovazione. “È molto bello vedere così tanti giovani che arrivano da tutto il mondo e si organizzano per dar vita a un’iniziativa che manda un messaggio ben preciso: basta piangersi addosso, è il momento di organizzarsi e impegnarsi per costruire il futuro”, dice Paci. “Questa è esattamente la filosofia alla base della nostra azione politica di Giunta, a partire da quella programmazione territoriale che abbiamo voluto impostare in modo profondamente diverso rispetto al passato, chiedendo ai territori di diventare protagonisti e di elaborare i loro progetti di sviluppo, perché non vogliamo più cattedrali nel deserto, non vogliamo più sentir parlare di progetti calati dall’alto che con quei territori nulla hanno da condividere. Ed è questo il messaggio che arriva oggi da questi giovani: la volontà di tornare protagonisti della propria vita e del proprio futuro”.